Intervista all’autrice Diana Tamantini

Intervista all’autrice Diana Tamantini in merito al suo libro “Echi di pensieri” edito Kimerik Edizioni.

TRAMA

In un’epoca in cui l’immagine è al centro di ogni tentativo di comunicazione, Diana Tamantini, attraverso pennellate di parole, crea atmosfere degne di un film di Tim Burton e attimi che sembrano illustrati da Benjamin Lacombe. “Echi di pensieri” è una raccolta di quasi cinquanta poesie che catapultano il lettore nell’io più profondo dell’autrice, lo fanno navigare in balia delle onde nel mare dei sogni in una giornata di burrasca, lo rendono partecipe delle fragilità dell’uomo, dei timori che soprattutto ultimamente hanno provato tutti, delle paure della scrittrice. Perché se è vero come disse Moravia che «lo scrittore narra gli altri, il poeta narra se stesso».

INTERVISTA

  • Ciao e benvenuta su onlybookslover.it.
    Parlaci del tuo libro “ECHI DI PENSIERI”!

È una raccolta nata nel corso degli anni, ma messa assieme solo l’anno scorso. In realtà non avevo mai pensato di pubblicarla, ritengo sempre quello che scrivo troppo personale. Poi invece ho deciso di buttarmi. 

  • Come è arrivata l’idea?

Non saprei dirlo. Di colpo ho pensato “Proviamoci!” Ho ripreso quello che avevo scritto e l’ho spedito, senza troppe speranze. Invece è arrivata la risposta positiva e tutto è iniziato.

  • Ci spieghi come è nato il titolo? È arrivato prima o dopo la stesura?

Molto dopo, quando già ero in contatto con gli editor della mia casa editrice. Il titolo originario era un altro, ma essendo già occupato ho dovuto pensare ad altro. “Echi di pensieri” alla fine è sembrato il più naturale.

  • Cosa ne pensi della poesia? Ti ha sempre affascinata?

Sì, moltissimo. Ha quel qualcosa di “misterioso” che mi ha sempre attratto. Anzi, la poesia è il vero mezzo per dire davvero qualcosa di se stessi, molto più della prosa.

  • Questo è il tuo primo libro? Che emozioni hai provato dopo aver messo la parola “FINE”?

Sentimenti contrastanti. Da una parte la emozione per aver messo insieme un libro mio, dall’altra i dubbi. Un classico “chissà se interesserà a qualcuno”.

  • Credi che la scrittura possa essere liberatoria? Quanto conta per te?

Lo è, decisamente. Diciamo che è il mio lavoro, essendo articolista sportiva per due giornali. Ma la poesia è diversa, a volte può essere pure una valvola di sfogo.

  • Un autore/autrice che ti sta particolarmente a cuore e perché.

Non ne ho uno in particolare, anche perché spesso non seguo un autore specifico quando voglio leggere una nuova storia. Vado ad ispirazione.

  • Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?

Per curiosità. Per fare un viaggio tra sentimenti e sensazioni comuni a tutti. Mi piace pensare che qualcuno possa aver voglia di “ascoltarmi” ed immedesimarsi nelle mie parole.

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