Intervista all’autrice Tina Fancy

Intervista all’autrice Tina Fancy in merito al suo libro “Dolce ossessione”.

TRAMA

Alice sa che la sua vita non le appartiene più, ma non sa come riappropriarsene…

Alice Bedford, giornalista di Boston dal passato oscuro e dal fascino magnetico, si ritrova per lavoro a rivivere un trauma mai superato. Chiede aiuto ad uno psicologo per tentare di ritrovare un po’ di serenità ma, quando ne incrocia lo sguardo, un’attrazione imprevista la travolge rendendo la situazione più complicata per entrambi. Anche se la ragione le consiglia di tenersene alla larga, l’istinto le dice di fidarsi e di vivere senza riserve la storia d’amore più vera e passionale della sua vita. Mai avrebbe pensato di innamorarsi del suo affascinante psicologo… mai si sarebbe immaginata che le loro esistenze fossero intrecciate in un modo dolorosamente inquietante…

Matthew Jenkins non è il classico psicologo. Pur nel rispetto della sua professionalità, crede che instaurare un rapporto cordiale con i pazienti possa metterli a loro agio, rendendoli più collaborativi. Eppure, quando nel suo studio si presenta Alice, per la prima volta ha paura di farsi catturare da quegli occhi scuri caldi e profondi. Avvicinarsi alla sua mente e alla sua anima renderà tutto più difficile… non lasciarsi coinvolgere da lei e dai suoi problemi sarà davvero impossibile…

E’ il racconto di due persone che si scelgono istintivamente, per colpa di uno sguardo che li incatena per sempre, nonostante mille imprevisti, e li trascina inevitabilmente in una dolce ossessione.
 

INTERVISTA

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  • Parlaci del tuo libro “Dolce ossessione” in breve!

Dolce Ossessione racconta di una giovane donna, Alice Bedford, che si ritrova a fare i conti con un trauma del passato, mai del tutto elaborato, e con un pericolo presente altrettanto difficile da gestire. Come soluzione estrema decide, nonostante le riserve, di rivolgersi a uno psicologo, il dottor Matthew Jenkins. Tra i due sarà amore a prima vista, ma incontreranno molti ostacoli sul loro cammino e dovranno prendere delle decisioni talvolta dolorose. E’ un romance che intreccia azione e sentimento, in cui la parte thriller determina lo sviluppo della trama aggiungendo suspense e rendendo la parte “rosa” ancora più interessante.

  • Come è arrivata l’idea?

Per caso e per la voglia di raccontare una storia d’amore meno scontata e più accessibile a tutti, o meglio anche a coloro che non amano il romance in senso stretto e che gradiscono un po’ di azione. Alice era la giusta protagonista, molto simile a me in certi versi o, forse, la donna che ambisco a essere un giorno. Matthew, invece, è l’uomo che tutte ci auguriamo di incontrare.

  • Ci spieghi come è nato il titolo? È arrivato prima o dopo la stesura?

Il titolo riassume il mix di generi su cui si basa il romanzo. “Dolce” richiama la sfera dei sentimenti, fa pensare a un amore composto non solo dalla passione, ma anche dalla voglia di essere un punto di riferimento per l’altra persona. “Ossessione” è, invece, la parola chiave della storia. Può essere positiva quando si riferisce a quel momento iniziale di ogni relazione in cui ci sembra che l’altra persona sia indispensabile, necessaria quasi quanto l’aria. Al contrario, assume un connotato negativo quando sfocia nella pazzia, fino a spingere a perseguitare l’altro e a sentire la necessità di fargli del male. Questo titolo è nato durante, ma ha visto la sua definizione finale a stesura conclusa.

  • C’è un evento nel libro che hai particolarmente amato scrivere?

Direi parecchi. Se dovessi scegliere, sicuramente il confronto tra Alice e il suo stalker, alla fine della prima parte del libro. Lì si snocciola tutta la componente psicologica dell’uomo, a partire dalle sue origini fino alle motivazioni finali che l’hanno spinto ad agire contro di lei. Ho amato anche raccontare una cena tra i due protagonisti, nella seconda parte del libro, in cui si sono ritrovati a confrontarsi su scelte ed errori del passato, mettendo a nudo il loro cuore e i loro sentimenti.

  • Cosa ci dobbiamo aspettare da questa storia?Cosa volevi trasmettere?

Dovete aspettarvi una valanga di emozioni: commozione, eccitazione, paura, felicità, rabbia, incredulità. Il mio intento era raccontare di due persone in grado di far tesoro anche delle difficoltà della vita, rielaborandole e valorizzandole come occasioni di crescita. Inoltre, come già detto, mi piaceva l’idea di proporre un romanzo in grado di attrarre un pubblico più misto grazie alla mescolanza di generi.

  • Questo è il tuo primo libro? Che emozioni hai provato dopo aver messo la parola “FINE”?

No, è il secondo libro. E’ il primo pubblicato con la Casa Editrice Publishing Diamonds, perché i primi tre libri che ho scritto (una trilogia dai toni più piccanti) sono autopubblicati.

Dopo la parola “FINE” ho provato una tremenda nostalgia per i miei protagonisti, tanto che avevo già pensato a uno spin off su due personaggi presenti nella storia. Ma poi altri progetti e la paura di non raccontare i nuovi protagonisti con la stessa brillantezza mi hanno fatta desistere. 

  • Quanto c’è di te nel libro?

Molto. Non sono mai stata vittima di stalking, per mia fortuna, e non ho alle spalle le vicende dolorose della protagonista. Tuttavia ho un passato altrettanto difficile, che mi ha fatto maturare la consapevolezza di quanto siamo, in realtà, forti e capaci di ribaltare le situazioni a nostro vantaggio, se lo vogliamo. La determinazione di una protagonista forte e, al contempo, sensibile sicuramente mi appartiene.

  • Ci parli dei tuoi protagonisti?

Alice è una giornalista di cronaca nera. Il suo sogno di scrivere romanzi va in frantumi per colpa di un brutto episodio vissuto al college e, con un certo masochismo di fondo, decide di frequentare scene del crimine per lavoro. Ciò dimostra la sua forza d’animo, ma anche la sua cocciutaggine nel voler fare ciò che vuole, anche andando contro il buon senso. In realtà nasconde un animo sensibile e una certa fragilità, che camuffa con un atteggiamento spavaldo e una pistola sempre pronta nella borsetta.

Matthew è uno psicologo molto gentile e attento con i propri pazienti, ama aiutare gli altri e tenta sempre di fare la cosa giusta. Ha un animo potenzialmente ribelle (ha deciso di studiare psicologia contro il parere del padre, che lo avrebbe voluto al proprio fianco nella gestione dell’azienda di famiglia), ma anche un certo timore nel manifestare completamente i propri desideri. Alice arriva come un uragano, portando scompiglio e passione e spingendolo a mettere in discussione la propria vita.

  • Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?

Perché offro l’opportunità di leggere una storia diversa, un intreccio tra thriller e passione difficile da trovare tra i romance correnti. Perché dicono che i miei racconti siano in grado di far vivere sulla pelle le emozioni dei protagonisti. Perché le scene sono raccontate in modo da facilitare il lettore nel processo di immedesimazione. Perché Dolce Ossessione offre spensieratezza e profondità allo stesso tempo.

 

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