Recensione film “NON SONO UN ASSASSINO”

Recensione film “NON SONO UN ASSASSINO”

Recensione film "NON SONO UN ASSASSINO"
La locandina del film ha il solo scopo illustrativo e il blog non ne detiene alcun diritto.

Film Anno 2019– di Andrea Zaccariello
Durata 110’

Trama

Il vice questore Francesco Prencipe (Riccardo Scamarcio) una mattina riceve una telefonata insistente. Dall’altra parte della cornetta c’è il giudice Giovanni Mastropaolo (Alessio Boni), amico d’infanzia che non sente più da anni in seguito ad un litigio. Loro due, assieme a Giorgio (Edoardo Pesce), poi diventato avvocato, erano cresciuti col mito della legge, spinti da un amore quasi fraterno che li aveva portati a condividere anche le prime esperienze lavorative.

Impossibile allora non partire, farsi due ore di macchina per raggiungere il giudice Mastropaolo. Non fosse che una volta arrivati, il colloquio dura pochi minuti e dopo che Prencipe è scappato via, il corpo di Mastropaolo viene ritrovato senza vita

Recensione

Da alcuni anni Riccardo Scamarcio ci propone ruoli sempre più diversi e intensi, che lo confermano tra gli attori italiani più interessanti nell’abbinamento bravura/fascino.

In questo thriller, ambientato in una Puglia grigia, violenta e molto anni ’80 più che anni duemila, interpreta la parte di un trio di amici formato con Alessio Boni e l’altrettanto intenso Edoardo Pesce, che si muovono nella legge su tre piani diversi.

Ma mentre il vice questore Scamarcio ha fin da subito mostrato al sue debolezze, la sua corruttibilità, gli altri due hanno cercato la realizzazione professionale, coprendo il fallimento personale e familiare. Tutto implode quando Scamarcio è accusato di aver ucciso Alessio Boni, giudice impegnato nella inchieste di corruzione legate alla criminalità organizzata, ed Edoardo Pesce deve difenderlo. Il film ha un ritmo intenso, tipico più dei legal thriller americani che di un poliziesco italiano e questo lo rende unico e molto calzante al libro da cui è tratto.

E’ anche un’analisi cruda, fredda di come il potere, il successo possano cambiare fino al punto di scelte radicali e definitive, che portano alla menzogna vera, quella convincente e che stravolge anche la legge stessa.

Persino la condanna è chiesta dalla voce roca e calzante di una Claudia Gerini che cede alla persuasione di quel lato oscuro, recitato e interpretato in modo perfetto da Riccardo Scamarcio.

Una storia in cui il PLOT inatteso ci spinge a vedere il film fino in fondo, quasi ad aspettare ancora l’ennesimo colpo di scena attraverso i diversi flashback.

Consigliato.

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