Recensione “Crimini con le lancette. Due casi per Violet Strange”

Recensione “Crimini con le lancette. Due casi per Violet Strange” di Anna Katharine Green edito Galaad Edizioni.

TRAMA

Orologi che segnano il tempo, ma non solo. Che non sono muti spettatori di ciò che avviene, ma i veri progenitori delle macchine intelligenti. Che ci studiano, ci manipolano, e cambiano il corso delle nostre vite. Un’anziana e invalida dark lady che circuisce chiunque abbia intorno per portare a termine il suo piano efferato. Un attraente medico cieco che lotta per convincere la polizia della propria colpevolezza. E la giovanissima Violet Strange, la prima vera investigatrice privata americana, antenata di tutte le eroine delle nostre serie televisive preferite, che cerca senza tregua prove scientifiche contro le ombre del pregiudizio e della superstizione.

RECENSIONE

Inizio subito con il dire che “Crimini con le lancette. Due casi per Violet Strange” mi è piaciuto tantissimo.

In queste 200 pagine troviamo due casi separati ma con qualcosa in comune: degli omicidi e degli orologi.
Inizialmente mi chiedevo cosa centrassero gli orologi in un’indagine e ammetto che invece erano il filo conduttore di entrambi i casi.
Ho apprezzato moltissimo il loro inserimento e la loro funzione nelle due storie.

Tra le cose migliori di questo libro vi è sicuramente il fatto di mettere in luce le doti investigative di Violet Strange che, come letto già nella trama, è la prima vera investigatrice privata americana.
Una donna che utilizza delle tattiche assolutamente ingegnose per risolvere i casi.

La scrittura è semplice e i personaggi ben delineati tanto da portarci all’interno delle investigazioni come veri e propri protagonisti.

Una compagnia piacevole che fa passare qualche ora con in moto l’ingegno e la curiosità di sapere come vengono risolti i casi.

Ne consiglio la lettura specialmente se siete appassionati di gialli.

Arianna

You may also like