Intervista a Marta Preto

Intervista a Marta Preto autrice del  libro “Un tocco delicato” disponibile su Amazon.

TRAMA DEL LIBRO

Con il libro “Un tocco delicato” ho aperto il mio cuore all’esterno, perché è un racconto autobiografico su alcune emozioni vissute dall’infanzia fino ad oggi; è un dono che mi sono fatta in questo anno di stesura del libro e che ora lascio nelle mani di chi lo acquisterà, nella speranza che possa essere apprezzato e diventare un regalo anche per qualcun’altro. Sul libro c’è una data ricorrente: il 9 luglio del 2018 è il giorno in cui devo fare i conti con un attacco di panico; qui inizia un periodo difficile per me, ma quello è solo un giorno perché c’è un malessere che arriva da lontano. Da fuori neanche si vede, perché alcune volte mi isolo tra i miei pensieri e altre volte sorrido senza far trasparire nulla. Mi affido ad un aiuto esterno e trovo la mano accogliente della mia psicoterapeuta: una professionista esemplare, che ancora oggi mi è accanto in questo viaggio dentro di me molto emozionante. Incontro la scrittura, prima solo terapia, e poi con il tempo grande passione. Sarà un viaggio per me molto toccante, mano nella mano con una delle persone più importanti della mia vita, che purtroppo non c’è più da tanto tempo. Sono certa che molti si sentiranno parte di questa emozione; e allora, dammi la tua mano ed entra con me nel mondo di Marta!

Intervista a Marta Preto

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  • Parlaci del tuo libro “UN TOCCO DELICATO”!

Con questo libro ho aperto il mio cuore all’esterno; è un viaggio mano nella mano con una persona per me molto importante che non c’è più da 18 anni, ma che è sempre nel mio cuore.
Mi manca fisicamente, ma averla avuta vicina in questo dialogo a tratti toccante e a tratti divertente è stato come un lungo e caloroso abbraccio alla mia anima.
Sul libro c’è una data ricorrente: il 9 luglio del 2018 è il giorno in cui devo fare i conti con un attacco di panico; qui inizia un periodo difficile per me, ma quello è solo un giorno perché c’è un malessere che arriva da lontano. Da fuori neanche si vede, perché alcune volte mi isolo tra i miei pensieri e altre volte sorrido senza far trasparire nulla. Mi affido ad un aiuto esterno e trovo la mano accogliente della mia psicoterapeuta: una professionista esemplare, che ancora oggi mi è accanto in questo viaggio dentro di me molto emozionante.
Credo possa essere un viaggio in cui molte persone si identificheranno e allora dammi anche la tua mano ed entra con me nel mondo di Marta!

  • Come è arrivata l’idea?

Io ho iniziato a scrivere solamente quattro anni fa, anche perché i miei studi sono tutt’altri (ho fatto Ingegneria gestionale all’università).
Durante un colloquio, la mia psicoterapeuta mi propone di scrivere su un quaderno le mie emozioni e il mio sentire di quel periodo, perché capisce che ho molta difficoltà ad esternare all’esterno ciò che provo.
La scrittura giorno dopo giorno diventa una grande passione e dopo aver letto due libri, dove le autrici raccontavano la loro esperienza con gli attacchi di panico, pensai che anch’io scrivendo la mia esperienza personale, avrei potuto aiutare chi si trova ad affrontare momenti di difficoltà psicologica.
C’è un’altra cosa a cui tengo particolarmente: il mio progetto non è finito con la pubblicazione del libro, perché quando avrò coperto tutte le spese, se ci saranno dei ricavi li donerò in beneficenza a due associazioni (troverete tutto scritto dentro al libro).

  • Ci spieghi come è nato il titolo? È arrivato prima o dopo la stesura?

Ero arrivata all’inizio della stesura dell’ultimo capitolo; sorrido perché quella sera, mando un messaggio vocale a Federico, il mio writer coach, e gli dico che ho buttato giù una trentina di possibili titoli.
Federico li legge mi dice che secondo lui sono troppo lunghi; inizio già a fare una scrematura e mi focalizzo solo sui titoli dove c’è delicato e delicatezza.
Una mattina, percorrendo la strada per andare al lavoro, mi viene la giusta ispirazione e ci metto vicino a delicato ‘’un tocco’’.
Rallento e accosto l’auto in un parcheggio, tiro fuori dalla borsa il mio libriccino degli appunti e mi annoto il titolo. Sono felice, è il titolo giusto, perché tutto quello che ho raccontato l’ho fatto con tutta la delicatezza che ho dentro di me.

  • C’è un evento nel libro che hai particolarmente amato scrivere?

Sono di parte e ogni capitolo ha un posto speciale nel mio cuore.
Se ne devo dire uno, penso al capitolo 9, dove c’è un incontro molto particolare: la Marta adulta e la Marta bambina s’intrecciano.
Qui troviamo un dialogo tra me e una ragazzina di nome Gemma conosciuta fuori da un centro medico: In Gemma mi rivedo, perché è così innamorata del suo pallone da calcio.
E’ un dialogo molto emozionante, perché Gemma arriva al centro medico dopo aver finito da poco l’allenamento ed è assieme ad una persona che per me ha sempre rappresentato una figura molto importante nella mia vita.  

  • Cosa ci dobbiamo aspettare da questa storia? Cosa volevi trasmettere?

Questo è un libro autobiografico, ma come detto prima credo che molte persone che lo leggeranno diranno, ma anche a me è successa questa cosa, anch’io ho vissuto quell’emozione o quel dispiacere.
Raccontando di attacchi di panico e di rinascita, spero che si arrivi veramente a parlare più apertamente di salute mentale, perché ancora oggi si ha difficoltà solo a raccontare che si sta andando da uno psicologo.
Ripenso ai momenti dopo il 9 luglio del 2018, alle difficoltà sia fisiche che mentali vissute, ma trovare la mia psicoterapeuta che mi ha ‘’preso per mano’’ è stato un grande regalo.

  • Questo è il tuo primo libro? Che emozioni hai provato dopo aver messo la parola “FINE”?

Si questo è il mio primo libro ed è stata un’emozione indescrivibile.
Ho sempre creduto nel mio progetto fin dal primo momento e quando sono arrivata alla fine, ero veramente orgogliosa del viaggio di parole su carta che avevo fatto.
Tra la fine della mia stesura e la pubblicazione, il libro ha passato la temuta fase di editing, ma ho trovato una editor di una sensibilità unica, che mi ha accompagnata in un viaggio nel viaggio.
Posso affermare che la mia esperienza di questo primo libro è stata spettacolare dall’inizio alla fine.

  • Quanto c’è di te nel libro?

Essendo un libro autobiografico di me c’è tantissimo e probabilmente non tutto (ho tenuto sicuramente qualcosa per un libro futuro).
Oltretutto, in alcuni capitoli ci sono delle parti scritte in corsivo e rappresentano dei dialoghi che faccio proprio tra me e me.
In questi dialoghi racconto le mie emozioni e le mie sensazioni di quel momento, qualcosa che fino a qualche anno prima era per me difficile esternare.

  • Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?

Non sono molto brava a farmi pubblicità, ma in queste prime tre settimane mi sono arrivati molti messaggi in cui le persone mi raccontavano che sono state colpite dalla mia scrittura semplice e delicata.
Chi lo leggerà si prenderà cura di un pezzo della mia anima; per me è stato un bellissimo viaggio e spero che ora questo libro percorri anche strade lontane per entrare nell’anima di tanti e permettermi di raggiungere la promessa della donazione.

Ti ringrazio Arianna per avermi permesso di rilasciare questa intervista e far conoscere il mio libro.

 

 

 

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