Val D’Aosta: dove un ballo si trasforma in morte

Val D’Aosta: dove un ballo si trasforma in morte nel nuovo articolo delle Leggende Gotiche curato da Morgane Le Feye

A poca distanza da Quart in Valle d’Aosta su un rialzo spicca la mole massiccia del castello.

Negli anni 70 alcuni visitatori si ritrovarono nei resti del salone dei Raduni, dove in passato si svolgevano le danze e i passatempi dell’epoca e dove si amministrava la giustizia

Durante la visita, alcuni di essi udirono un frusciare di vesti, passi, rumori di mobili spostati, finestre che si aprivano da sole, porte che sbattevano e si sentirono sfiorati come da veli mentre un’aria gelida circolava nella stanza.

Poi un forte rimbombo fece vibrare il maniero, si accesero le torce e dal nulla si materializzò una folla di persone che iniziarono a danzare mentre altre si misero a conversare a piccoli gruppi.

D’improvviso la grande porta a due battenti si aprì ed un fortissimo vento rovesciava a terra i testimoni della visione.

Cessarono le danze, le risa e ogni accenno di spensieratezza, le fiaccole si spensero e i convitati rimasero paralizzati dalla paura.

Nell’oscurità, rischiarata di luce propria, avanzò un fantasma conservava la forma del corpo ma dalle spalle in giù era trasparente, solo la testa era materializzata.

Una bellissima donna dai folti capelli neri, dagli occhi magnifici e con le labbra atteggiate a sorriso si fece largo tra la folla a testa alta con l’incedere di una regina e si diresse verso un uomo che la guardava con segni di paura sul volto.

La donna si fermò ad un passo da lui guardandolo con uno sguardo di fuoco.

L’uomo arretrò e con un urlo strozzato cadde morto sul pavimento.

Dopo averlo guardato con disprezzo il fantasma, dato uno sguardo sui presenti, svaniva nel nulla.

Pare che nel 1500 un magistrato fece ingiustamente condannare una donna, morta di dolore in carcere; questa prima di morire giurò che un giorno avrebbe punito il suo persecutore.

Promessa mantenuta.

 

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