Recensione “Promettimi di essere libera”

Recensione “Promettimi di essere libera” di Nadia Crucitti edito Libro/Mania.

TRAMA

Berlino, 1944. L’urlo delle sirene è incessante, centinaia di aerei seminano bombe, incendi, paura. La popolazione è allo stremo e chi può lascia la città. Eppure Lilly Wust resta. Moglie di un ufficiale della Wehrmacht, croce d’onore per aver donato al Reich quattro figli, sa che la città sta per cadere in mano ai nemici, e ha messo i bambini al sicuro in campagna, ma non può scappare. Perché aspetta il ritorno di Felice. Conta i giorni che le separano e tiene per lei un diario. Allinea parole pensate mentre cerca cibo e acqua tra le macerie, mentre trema in cantina attendendo che l’ennesima ondata di aerei passi. La guerra presto finirà e Felice tornerà da quella destinazione sconosciuta dove l’hanno portata dopo l’arresto. Felice Schragenheim è ebrea: forte dei suoi vent’anni ha sopportato tutto, e in quella che potrebbe essere la sua ultima notte ad Auschwitz è a Lilly che rivolge i suoi pensieri. Si rivede bambina ridente con genitori e fratello in una Berlino festosa, e poi giovane donna pronta a infrangere i divieti nazisti, ignorare l’ordine di cucire la stella gialla sugli abiti, inseguire la vita fino a innamorarsi di Lilly, aprirle gli occhi, immaginare un futuro diverso insieme. Ispirato a una storia vera, un romanzo storico sul potere dell’amore e delle parole che illuminano le nostre vite anche nella notte più buia. Vincitore del premio Fai Viaggiare la tua Storia.

Recensione

Questa è la storia di un amore potente, un amore che va oltre lo spazio ed il tempo.
Questa storia parla di Felice e Lilly, due donne che si amano quasi per caso in una Berlino invasa dalla guerra, Felice è ebrea con documenti falsi e tanta voglia di vivere, Lilly è ariana, una nazista convinta, con dei bambini di cui prendersi cura e un ex marito.

Il libro è suddiviso in Pov alterni, abbiamo il Pov di Felice che si rivolge al suo amore mentre è ad Auscwitz e cerca di sopravvivere, in alternanza abbiamo il Pov di Lilly che scrive alla sua principessa, che è convinta che stia bene e che nessuno le stia facendo davvero del male; crede ancora alle parole dei giornali quando dicono di portare gli ebrei in un magnifico posto in cui vivere, non sa che man mano che passerà il tempo dovrà aprire gli occhi per capire lo strazio che invece succede in quei campi di sterminio.

Se cercate una storia leggera sicuramente non è questo il libro giusto.
Un libro di questo genere ha una forza e una potenza tutta sua, un dolore immenso che fuoriesce da ogni pagina.

Ad Auschwitz sono poche le giornate autunnali e invernali senza pioggia, vento o neve. E mentre piove o nevica, e il terreno è ricoperto di ghiaccio, tu devi stare lì, ferma; se giri la testa o muovi un piede o una mano perché ti si stanno congelando, oppure ti si piegano le ginocchia per la debolezza e la fatica di un’intera giornata trascorsa nei campi ti arriva una tempesta di calci o di frustate dove capita. E se ti picchiano non puoi alzare le braccia nel gesto istintivo che si fa per ripararsi la testa e il viso, perché viene considerato un atto di ribellione, quindi ti puniscono ancora peggio o ti spediscono subito alla camera a gas.

Viene fuori tutta la brutalità della bestia umana, di quanto il popolo aveva sostenuto il nazismo e quella voglia di potere senza rendersi conto di cosa ne sarebbe conseguito.

“Promettimi di essere libera” è un grido di dolore, un libro che ci ricorda una guerra disumana e che va letto, va letto per far si che tutte le bombe che sono state lanciate su della povera gente non vengano dimenticate.

Consigliato sempre, non solo durante il giorno della memoria, perchè il ricordo è necessario per quanto doloroso.

Arianna

 

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