Recensione film: LA RAGAZZA NELLA NEBBIA

Recensione film: LA RAGAZZA NELLA NEBBIA di Donato Carrisi.

Recensione film:LA RAGAZZA NELLA NEBBIA
Locandina con solo scopo illustrativo

LA RAGAZZA NELLA NEBBIA

Film Anno 2017 – di Donato Carrisi

Trama

Nella sperduta cittadina di Avechot, in mezzo alle Alpi, scompare la giovane Anna Lou, di 16 anni. Ad indagare viene chiamato l’esperto investigatore Vogel, famoso per creare ampia eco mediatica intorno ai casi di cui si occupa. Accorrono infatti ad Avechot giornali e televisioni, i quali si accaniscono pesantemente su un professore della scuola locale, Loris Martini, sul quale ricadono i principali sospetti. Ma la verità si rivelerà più contorta di ciò che si possa pensare.

Recensione

Tratto dall’omonimo romanzo dello stesso regista della pellicola, questo intenso thriller tutto italiano ci porta attraverso una vicenda, come se ne sentono tante in TV, a capire l’uso distorto dei media di fronte alla morte.

«La giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno. La gente vuole un mostro… E io le do quello che vuole.»

Ed è questo che l’ispettore Vogel fa ogni volta che viene chiamato a risolvere un caso, restando freddo e asettico verso tutto e tutti. Ma qualcosa, per quella ragazzina, scomparsa nella nebbia di un piccolo, strano e isolato villaggio delle Alpi, lo scuote dalla sua indifferenza, al punto di portarlo al tragico epilogo risolutivo del caso. Le atmosfere cupe, distorte, angoscianti perfino nella scene di normalità, rispecchiano pienamente lo stile del libro, rendendo la pellicola tra le più riuscite trasposizioni cinematografiche di un thriller.

La ricerca costante delle prove, il rincorrersi delle teorie, i sospetti devianti dei media vengono brutalmente rappresentati, rispecchiando fedelmente quello che accade anche nella realtà, portando i delitti violenti ad essere un vero business mediatico.

L’intenso Toni Servillo ancora una volta conferma la piena versatilità di attore, prestando il volto all’apparentemente freddo ispettore, in una narrazione tutta improntata sul flashback, così come il sempre enigmatico e duale Alessio Boni, suo opposto ci porta a credere della sua innocenza.

Incredibilmente affascinante Jean Reno, qui con la sua voce originale in un italiano pressoché perfetto, tira le fila della storia in una storia di macabro burattinaio di morte.

Poco più di due ore per un film intenso, che tiene con il fiato sospeso fino all’imprevedibile finale.

Consigliatissimo.

Recensione da MEG

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