Si chiude il capitolo di “Pillole di psicologia”

La nostra Simona Bennardo è stata con noi per tutto il 2020 portandoci articoli utilissimi sulla psicologia e quindi con oggi si chiude il capitolo di “Pillole di psicologia” che ha gestito.

PARLA SIMONA BENNARDO

Giungete le mani e dite “Namasté“. Significa: “Io onoro in te il luogo dove risiede l’intero universo. Se tu sei in quel luogo in te, e io sono in quel luogo in me, siamo una sola cosa”.” Leo Buscaglia

Buongiorno a tutti! Per la rubrica “Pillole di psicologia” oggi sarà l’ultima puntata condotta da me. Quindi ne approfitto per condividere con voi alcune riflessioni e alcuni spunti, sorti in questo periodo di intenso lavoro e anche grazie a questa preziosa rubrica, che mi ha arricchito e in qualche modo costretta a riprendere in mano “carta e penna” e condividere concetti importanti sulla psicologia.

E’ stato un anno intenso, dove accanto alle solite cose si sono frapposte alcune novità, non tutte belle ma certamente significative.

Abbiamo trascorso un inverno difficile, ci siamo confrontati con un virus che non ha lasciato scampo e che che ci ha posti di fronte alle nostre fragilità di essere umani.

Abbiamo trascorso un inverno caratterizzato da questa inquietante e allarmante scoperta, dopodiché ci siamo confrontati con il lockdown e l’isolamento conseguente.

Abbiamo trovato nuovi modi per restare in contatto e al tempo stesso questo ci ha aiutati a entrare maggiormente in contato con noi stessi. Per alcuni è stato un toccasana, per altri è stato fonte di sofferenza e fatica.

Abbiamo fatto i conti con un nuovo modo di vivere le relazioni: prima abbracciarsi era così bello, naturale e spontaneo. Ora è motivo di preoccupazione e quando lo si fa non è mai a cuor leggero: ci preoccupiamo di non esser contagiosi e del bene della persona che andremo ad abbracciare in una nuova cura reciproca gli uni per gli altri. Abbiamo dovuto rivedere la vicinanza e ripensarla in termini di distanza: le relazioni, le amicizie, i legami significativi della nostra vita sono stati rivoluzionati e abbiamo dovuto mettere in discussione tutto ciò in cui abbiamo sempre creduto: l’intera nostra vita sociale e affettiva è stata riorganizzata con la finalità di cercare di rispettare il mandato più antico del mondo: la sopravvivenza.

Ci siamo confrontati con un virus che ci ha travolto e che ha stravolto la nostra quotidianità: da quando c’è il Covid nulla è scontato, persino la nostra libertà. Molti purtroppo hanno perduto i loro cari. Alcune persone sono “positive asintomatiche” e altre hanno contratto il virus in modo molto aggressivo al punto di trovarsi a lottare per la vita: con queste fragilità ci siamo dovuti confrontare. Non è stato facile e non lo è ancora, visto che il virus ancora non è stato vinto e con lui oggi tentiamo una affannosa e tribolata convivenza.

Ma non è stato tutto negativo, non per tutti almeno. Molti hanno fatto di questa esperienza un punto di ripristino (sì, come nel computer!) e ne hanno approfittato per fermarsi, riflettere, ripartire con un nuovo progetto e con nuovi slanci. Per alcuni si tratta di chiudere con qualcosa di non soddisfacente e di ripartire con un lavoro nuovo, una vita riorganizzata, un nuovo punto di vista.

Molti hanno sentito l’importanza di questa nuova dimensione sociale dello stare a casa, del limitare al massimo gli spostamenti, di tenere la distanza  e indossare  sempre la mascherina per evitare i contagi e garantirci la sopravvivenza.

E tutto è cambiato.

Abbiamo dovuto trovare nuovi modi di condividere e comunicare, di stare vicini in questa nuova dimensione relazionale che non ci consente di avvicinarci per più di un metro gli uni dagli altri. Abbiamo dovuto trovare nuovi modi per cercare di sopravvivere a questa nuova ondata di contagi e al tempo stesso ci dobbiamo preoccupare non solo della nostra salute e quella dei nostri cari: ma ci dobbiamo preoccupare di mantenere la calma, la serenità, di cercare di guardare al futuro con ogni nuovi e fiduciosi.

Tutto questo è di fondamentale importanza e credo che il consiglio più grande che io possa dare a tutti voi lettori e a tutte voi lettrici è certamente quello di non perdervi mai di vista. Tenete il punto, mantenete lo sguardo su voi stessi e cercate di stare bene e di mantenervi in salute (mentale oltre che fisica) SEMPRE e soprattutto nei prossimi mesi.

Perché tutto parte da noi ed è fondamentale che continuiamo a prenderci cura di noi stessi: nel corpo, nella mente e nello spirito.

Non dobbiamo avere troppa paura di affrontare un cambiamento: dobbiamo semplicemente cercare di collocarci nel momento, capire quel che sta succedendo e partire per il nostro viaggio con una nuova rotta – se abbiamo deciso di cambiare – oppure di continuare per la nostra strada: quel che è importante è che riusciamo a percepirla come nostra.

Detto questo, auguro a tutti delle serene festività e di poter guardare all’anno nuovo con le energie e la positività che occorrono.

E se volete continuare a seguirmi, potete farlo sul sito www.psicoemotivo.com e sul mio profilo IG @simona.bennardo

Buon futuro a tutti!

Per scoprire cosa è una psicoterapia potete leggere “Il piano di volo delle libellule” di Simona Bennardo in e-book sulle principali rivendite online o se preferite il cartaceo, lo trovate su Amazon.

 

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