Recensione “Come polvere nel deserto”

Recensione “Come polvere nel deserto” di Susanna Hawkwood.

TRAMA

Eva, nel portare a spasso il cane di un amico, incontra una donna misteriosa e affascinante, solitaria e dalla tristezza apparentemente sconfinata.
Colpita e incuriosita la avvicina, riuscendo a fare amicizia.
La donna si scoprirà ancor più misteriosa di quanto sembrasse, aprendosi alla nuova amica e rivelandole la sua storia, dagli episodi di xenoglossia a meno di due anni, alla scoperta, attraverso anni di regressione ipnotica, del suo incredibile passato in Egitto, tra l’eresia amarniana e la restaurazione.

Eva scoprirà l’amore sconfinato di Marabel e di un intero popolo per un giovane Re, la cui vita è segnata dalla follia delle classi nobili del tempo, ossessionate dalla purezza della stirpe e dalla brama di predominio di una linea ereditaria sull’altra.
Sotto gli occhi di Eva, la donna ricostruirà un immenso puzzle di cui, alla storia ufficiale, mancano gran parte dei pezzi, riuscendo a creare una rappresentazione, se non totale, molto più sensata e completa di quanto sia mai stato immaginato, rivelando, man mano, verità sconvolgenti sulla storia dell’umanità.

La morte violenta del Faraone e la volontà dei “Figli di Seth” di cancellarlo dalla storia, assieme a chi gli fu fedele, imprigionandolo in una dimensione di nulla eterno, porranno fine non solo a un’epoca plurimillenaria, ma faranno cadere sul mondo una notte di cui, come dice il Faraone stesso, nemmeno lui riesce a vedere l’alba.

I ricordi di Marabel non si limiteranno a quell’esistenza: la sua ricerca di risposte, la porterà in epoche più remote, dal pieno splendore della civiltà Minoica, fino alla sua distruzione, ad altre molto più vicine a noi, ma ancor più nebulose e confuse, ai nostri occhi.
Ancora una volta, nell’Inghilterra tardo medievale, vedremo la stessa lotta per il dominio di una stirpe sull’altra, ancora vedremo la fine di un’epoca, in una storia diversa e sempre uguale attraverso i secoli.

I ricordi e i sogni di Marabel, sicuramente inaccettabili per l’ortodossia, mostrano una coerenza e una linearità sorprendenti, al contrario delle mille teorie e certezze affermate e negate di continuo dall’archeologia ufficiale.
Attraverso di lei, infine, vedremo la soluzione di un paio di “cold case” vecchi di secoli, scoprendo l’inganno della stirpe dei potenti sull’umanità.

RECENSIONE

Se siete appassionati dei libri storici, se siete appassionati della storia Egizia, questo libro fa assolutamente al caso vostro.
Già dalle prime pagine la penna di Susanna vi catturerà e non vi darà tregua fino a che non lo avrete terminato.
Parte tutto con un semplice incontro con una donna su una panchina, un incontro che cambierà per sempre la nostra protagonista e la porterà a voler nutrirsi sempre di più dei racconti, dei ricordi, dei sogni di Marabel.

Una maestria sorprendente nel descrivere e raccontare una storia emozionante e dettagliata della vita di un faraone bambino.
Una storia del tutto diversa e nuova che mette in luce la vita e le emozioni del nostro faraone e di un amore straordinario che va oltre i confini del tempo e dello spazio.

I fatti descritti sono talmente accurati, come dei pezzi di storia sotterrati in un tempo lontano e nascosti dai migliori egittologi per non raccontare la verità.

Ne consiglio la lettura a tutti coloro che vogliono fare un viaggio sorprendentemente entusiasmante.

Complimenti a Susanna per questo capolavoro.

Arianna

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