Intervista a Susanna Hawkwood

Intervista a Susanna Hawkwood autrice del libro “Come polvere nel deserto” che trovate su Amazon a prezzo scontato.

Intervista a Susanna Hawkwood
  • Ciao e benvenuta su onlybookslover.it.
    Parlaci del tuo nuovo libro.

    Come è arrivata l’idea?

È spiegato nella premessa. Non è un’idea “arrivata” per ispirazione, ma è l’elaborazione, poi romanzata, di lunghe chiacchierate con una cliente del centro Olistico in cui lavoravo, su anni di regressione ipnotica.

I miei appunti sono rimasti in un cassetto per molto tempo. Ogni tanto li guardavo, li rileggevo e pensavo che avrei dovuto rendere pubblico quel materiale meraviglioso, pur tenendo riservata l’identità della protagonista.

Ci ho messo anni, probabilmente troppi, prima di decidermi e sei sono gli anni impiegati per scriverlo.

  • C’è un evento nel libro che hai particolarmente ODIATO e uno AMATO scrivere?

Odiato: il tradimento, che si perpetua non solo lungo il libro, ma nel corso della Storia.
La Storia, come è noto, è scritta dai vincitori ed è davvero piena di menzogne, inganni e tradimenti. Quindi, soffro ogni volta che vedo un vile, un traditore, un nemico, avere la meglio, sconfiggere i giusti.
C’è però una parte su cui mi sono bloccata ed è la fuga notturna di Floyd. Sapevo che doveva andarsene, per il bene di Marabel, ma sapevo che questo lo avrebbe distrutto.
E, niente, non ce la facevo. Ho mollato il libro per mesi, prima di trovare il coraggio di scriverlo.

Amato, molti. In particolare una parte che è diventata un racconto a sé, intitolato “Prigioniero della Regalità” (tra i selezionati del concorso Racconti dal Piemonte 2019). L’episodio, in prima persona, narra i primissimi anni di vita del Faraone, quando fu mandato sulla costa, lontano dalla città eretica e dalle polveri per motivi di salute.
Il suo racconto del mare, dei suoi giochi, del suo vivere sognando. Forse l’unico periodo felice della sua breve vita.

  • Ci parli un po’ dei tuoi protagonisti? Che tipi sono?

Marabel è il mistero e il dolore. Una “bambina che ricorda” e che non ha potuto avere una vita normale, vittima di fedeltà e amore per il suo Re che vanno oltre il tempo, lo spazio, la vita e la morte. Però è anche intelligenza, ironia, pazienza.
Marabel rivela i suoi segreti, non per raccontarsi, ma perché chi li ascolta impari a cercare a sua volta, a comprendere, non si fermi alla semplice lettura passiva, ma diventi ricercatore.
Non è una donna vittima di un destino, ma una rivoluzionaria, un essere forse più che umano, che cerca di spingere al risveglio chi la incontri.

Eva… beh, Eva sono io, come tutti sanno, almeno se hanno letto “Il Dono”. Raccoglie la testimonianza di Marabel, la ascolta, sogna per lei, con lei, cerca. Nel prosieguo del racconto si affianca il suo amico e padrone di casa Franco che, con la sua laurea in Storia, riuscirà a capire cose fondamentali, ma non spoileriamo.
Adoro i battibecchi tra Eva e Franco, sembrano un po’ due angeli buffi che portano allegria nella vita di Marabel che li definisce: “due sagome!”.

  • Cosa ci dobbiamo aspettare da questa storia? Avvisaci un po’.

Ma se avviso si perde la suspense…
Storia, contro-storia e contro-informazione, prima di tutto.
Speranza, perché il libro attraversa i millenni di vita in vita, aiuta a trovare risposte a quei  perché presenti nella vita di tutti. Nel dare risposte, crea, però, ancora più domande.
Troviamo avventura, sotto certi aspetti. Spero cultura, ma con leggerezza, non con il peso di un saggio, che non è adatto a tutti.

  • Ci elenchi anche le tue precedenti pubblicazioni o quelle future, se ne hai in progetto?

Le precedenti sono “Il Dono”, citato poco fa, un po’ autobiografico, un po’ percorso interiore, un po’ fantastico. La storia di una ragazza dislessica, scritto da un’autrice dislessica per dislessici e non.

Poi un minilibro, molto autobiografico: “Una Piccola Favola”, racconto sulle disavventure di  una povera editor sfigatissima, con un compendio in calce su come dovrebbe essere un testo per aiutare la lettura a dislessici e soggetti con qualche forma di deficit dell’attenzione o apprendimento.

“Il Tocco Nel Cuore” è un fantasy storico, per modo di dire: c’è sempre molta controinformazione, martella parecchio su politica e… va beh, è un pochetto eretico. Ma solo un po’.

E poi ci sono Origini e La Cerva, due Space Opera. Origini è un piccolo libro diviso in due parti, un racconto in forma arcaica che narra l’esodo di un popolo in fuga da un mondo che sta per essere investito dall’esplosione della sua vecchissima stella. La seconda parte è una guida alla lettura con note, spiegazioni astronomiche, paleoastronomiche, storiche e mitiche.

“La Cerva” è invece un romanzo breve sugli ultimi venti giorni sul pianeta morente, prima della partenza. Narra il dolore e la devastazione di queste genti nel dover lasciare il loro mondo. E poi la speranza, la forza di partire, data proprio da… dalla Cerva.

In preparazione ci sono il seguito de “Il Dono”, in attesa da anni, e un altro episodio della saga dell’Esodo, circa trent’anni dopo la partenza. E poi un’opera monumentale che sarà composta da credo quattro bei tomi. Ne ho scritta circa la metà del primo e mi diverto moltissimo, in quel mondo. Quando le cose vanno male, quando sono proprio giù, vado nell’antico continente di LahMur a cercare conforto.

  • Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?

Beh, spero per sognare, sognare in grande. La fantascienza spinge lontano dai confini di qualsiasi tipo. Eva, nel Dono, racconta un percorso alla ricerca della chiave per comprendere e integrare la sua dislessia e la sua vita. E poi c’è dentro un po’ di montagna, animali, energie di piante e cristalli, così, giusto per non annoiarsi.
Polvere, cioè, “Come Polvere nel Deserto”… mah, che dire, perché è importante.
Per far sentire forte la voce di Marabel, per capire che siamo schiavi di una società prigioniera, ingannata, manipolata e non solo da due giorni fa.
L’ho voluto pubblicare a tutti i costi, anche correndo un po’, durante il primo lockdown proprio nella speranza che qualcuno capisse e si svegliasse. Parte da lontano, ma è la nostra realtà, una realtà distopica in cui ci troviamo avviluppati.
Il Re manda un messaggio dalle nebbie dei secoli e lo manda per tutti.

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