Intervista a Martina della Ragione

Ciao lettori, eccoci al nostro appuntamento per conoscere nuovi autori, oggi è il turno di MARTINA DELLA RAGIONE. Buona lettura ❤️

Martina Della Ragione è una donna di trentacinque anni, che abita nella affascinante città di Bologna, alla quale si dichiara legatissima.
Nella vita svolge la professione di avvocato e si è avvicinata alla scrittura di recente, per passione e per caso.
Si definisce moglie innamorata e madre premurosa.
Considera i viaggi e gli incontri con le persone occasioni privilegiate di crescita personale e fonti d’ispirazione.
Legge molto, prediligendo i testi giuridici e le autobiografie.
La Finca Cubana, dell’agosto 2018, è la sua prima opera di narrativa.

 


 

1) Ti sei mai cimentata in altri generi?

La Finca Cubana è il mio primo libro, quindi, “ufficialmente” no, non mi sono ancora cimentata con altri generi. In realtà, sono già alle prese con altre storie da raccontare, completamente diverse anche sotto il profilo stilistico rispetto alla prima.
Una per esempio, è un giallo “rivisitato”, nel senso che non si limita a una mera descrizione degli eventi ma viene “contaminata” dal sentimento e dai ragionamenti introspettivi, che costituiscono un po’ una mia caratteristica.
La Finca Cubana è una lettera aperta, alquanto accorata che una madre scrive alla propria figlia; nel prossimo futuro, invece, accantonerò momentaneamente questa modalità espositiva (e anche contenutistica) per orientarmi verso altro.

2) Il tuo autore preferito?

Non mi sento di sbilanciarmi e di fare alcun nome specifico.
Le ragioni sono varie ma le principali sono di due ordini.
In primo luogo, c’è tanta letteratura “di pregio” in commercio e mi spiacerebbe indicare un autore in particolare a scapito di altri.
In secondo luogo, in tutta onestà, sono solita “valutare” un’opera a prescindere da chi l’ha scritta. Quando scelgo una lettura, nella maggior parte dei casi, lo faccio “a sentimento”, a prescindere da chi sia l’autore, se conosciuto, emergente, self, ecc.
Vario molto.
Può capitare che scrittori che di norma apprezzo moltissimo, mi deludano in qualche opera che pubblicano. Ritengo, comunque, sia del tutto normale.
Tanto per fare un esempio, essendo io un avvocato, mi approccio sovente a testi giuridici. C’è un autore, che prediligo in modo assoluto rispetto a tutti gli altri: un apprezzato magistrato che con una maestria invidiabile riesce a sviscerare qualsiasi argomento giuridico, anche piuttosto ostico, in maniera semplice, lineare e a tratti persino romanzata.
Questi, pubblica anche libri di narrativa; devo ammettere, però, che purtroppo nessuna di tali opere ha fatto ancora breccia nel mio cuore.
Ciononostante, continuo a comprare le sue opere nella speranza accada presto; tuttavia, per tali evidenze, non posso affermare sia “in generale” il mio scrittore preferito.

3) La tua scrittura si ispira a qualche scrittore in particolare?

No. La mia scrittura nasce in modo spontaneo, senza schemi mentali specifici né modelli di altri da imitare.

4) Quanto tempo dedichi alla scrittura?

Dedico alla scrittura “i ritagli di tempo” perché non si tratta della mia attività principale. È una passione che ultimamente cerco di coltivare quando ne ho la possibilità e devo dire che mi piace molto.

5) Come arriva l’ispirazione?
L’ispirazione arriva da sola, in maniera del tutto naturale, nei momenti più impensati e non faccio altro che assecondarla.
A volte, un luogo, un profumo, l’incontro con una persona fanno scattare nella mia mente “qualcosa” e in rapida successione le idee emergono e gli eventi si concatenano tra di loro con semplicità. Non so bene come e perché avvenga, ma è così, almeno per me.

6) Da quanto tempo scrivi?
Per lavoro, quanto meno dal momento della laurea e, quindi, dal 2008. Però si tratta di un settore specialistico e, quindi, lo stile e l’approccio utilizzato hanno una natura completamente diversa dalla “letteratura di evasione” o comunque “meno impegnata”.
Non sono apprezzati ragionamenti troppo personali o a maggior ragione, emozionali; per lo più mi sono sempre limitata a presentare e commentare gli istituti giuridici e gli arresti giurisprudenziali senza aggiunte particolari.
Come ho anticipato in precedenza, La Finca Cubana è il mio primo romanzo, che ha visto la luce a fine agosto di quest’anno e la sua prima stesura risale all’ottobre del 2014.

7) Come hai iniziato?
Ho iniziato per caso, colta dall’ispirazione al ritorno dal mio viaggio di nozze a Cuba.
Quell’isola, in cui peraltro ero già stata, mi ha lasciato nel cuore qualcosa di speciale e ho pensato di provare a mettere su carta parte delle sensazioni che mi ha comunicato.
Si è trattato di un viaggio abbastanza particolare, della durata di un mese, nel corso del quale sono entrata in contatto con la popolazione locale e con buona parte delle tradizioni che la caratterizzano. Ho ascoltato molto e appreso cose che ignoravo del tutto, come ad esempio alcuni “retroscena” che riguardano la storia della città di L’Havana, ma non solo.

8) Ti occupi di altro nella vita?
Come ho già avuto modo di evidenziare, nella vita svolgo la professione di avvocato.
E, poi, oltre ad essere una moglie presente e indaffarata, sono una mamma chioccia, attenta e innamorata.

9) Stai già lavorando su qualche altro libro?
Sì, ho tre libri in cantiere ai quali ahimè riesco a dedicare meno tempo e attenzione di quelli che vorrei.

10) Cosa ne pensi del mondo dell’editoria?
Penso sia un universo affascinante al quale mi sto approcciando solo recentemente. Mi auguro man mano di riuscire a conoscerlo in modo più approfondito.
Grazie mille per l’attenzione.

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