Pasquale Rimoli|Intervista

Pasquale Rimoli

Eccoci con l’intervista a Pasquale Rimoli l’autore di “I demoni di Urbino” di cui abbiamo già parlato nella recensione qualche giorno fa.
Potete acquistare QUI il suo libro.

 

 

  • Cosa l’ha spinta a pubblicare il suo libro?
    Negli anni della mia adolescenza affiorò pian piano il desiderio di scrivere. Sono sempre stato un avido lettore e, all’epoca, mi sarebbe piaciuto entrare nell’Arma dei Carabinieri. Così scrissi una storia su un capitano in fuga da una missione sotto copertura verso una nuova città  e una nuova vita. A distanza di anni, quel capitano è diventato Matteo Sesti alle prese con il suo “ritorno alla vita” dopo la morte della moglie. <br />
  • Esiste un luogo in cui si sente più a suo agio quando scrive? 
    Mi bastano una sedia, un tavolo e un computer. E sopratutto il silenzio! Di solito scrivo nel salone di casa. C’è poi la fase preliminare, quando i personaggi delle storie si materializzano nella mia mente e mi parlano, giorno dopo giorno,  sempre  di più. Mi succede ovunque, ma se sono a casa prendo a camminare in preda all’immaginazione!
  • C’é un autore o autrice al quale si ispira?
    Il capitano Sesti ha una cosa fondamentale in comune con il famoso vicequestore Rocco Schiavone di Antonio Manzini: la vedovanza. Mi piacerebbe, inoltre, scrivere una storia che riproponga lo stile coinvolgente e i personaggi descritti magistralmente della serie del commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni.
  • Come è nata la sua passione per la scrittura? 
    Da quando sono piccolo ho sempre divorato libri, film e serie tv: li ho sempre visti come un modo per evadere dalla realtà ed esplorare nuovi mondi. A un certo punto mi sono detto: “perché non creare dei mondi miei”?
  • Quanto c’è di lei nei suoi personaggi?
    C’è molto, in tutti i personaggi c’è in misura maggiore o minore un po’ di me: dai sogni alle aspirazioni, dalle parole agli atteggiamenti… A volte ripropongo insospettabili fatti realmente accaduti nella mia vita. Ma i miei personaggi hanno tanto anche delle persone che incontro quotidianamente: non sono forse anche loro parte di me?
  • Qual è il suo personaggio preferito nel suo libro?
    Dovrei dire il protagonista, il capitano Sesti, visto che rappresenta ciò che volevo essere in una certa fase della mia vita. Ma sono molto affezionato a Giulia, la figlia del maresciallo, alla sua testardaggine e freschezza. Poi trovo spassoso lo scorbutico e asociale brigadiere Castelli!
  • Come è nata questa storia?
    In parte ho risposto quando mi avete fatto la prima domanda. Aggiungo che non volevo raccontare una storia che fosse pura indagine e/o azione. Almeno in questa prima fase della mia esperienza di scrittore, ritengo indispensabile raccontare anche i sentimenti umani, la quotidianità dei personaggi. Inoltre, quando iniziai a scrivere questo romanzo, la mia esperienza pluriennale a contatto con il mondo dei giovani, con le loro speranze, i loro sogni, la loro musica, mi ispirò il personaggio della figlia del maresciallo.
  • Sta già scrivendo altro?
    Scrivo spesso, è  un bisogno a cui non so rinunciare. A breve uscirà il prequel de “I Demoni di Urbino”. Questione di ore e potrete conoscere le vicende della moglie del capitano e vedere Matteo Sesti nella sua normalità, prima della tragica morte di Sara.
  • Se potesse sperimentare un genere di scrittura diverso, quale sarebbe e perché?
    Ho intenzione di cimentarmi con il romanzo storico, precisamente medievale. Da appassionato di Storia, ho sempre subito il fascino di castelli, dame e cavalieri e credo sia doveroso da parte mia sperimentare questo genere letterario. A tal proposito, la concorrenza è spietata (!) e specialmente il fantasy ha raggiunto altissimi livelli… nella mia mente ci sarà sempre una voce che mi dirà  “l’inverno sta arrivando”!!!
  • Chi è Pasquale dal punto di vista di autore? 
    Un semplice sognatore, un uomo dalla fervida immaginazione che vuole condividere le sue storie con gli altri, sperando che possano appassionarsi quanto lui.

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