La recensione de “Il cuore di Frankenstein”

La recensione de “Il cuore di Frankenstein” di Antonella Di Luoffo.
Ormai ci siamo, vi ho parlato a lungo di questa opera e oggi andiamo a vederne la recensione.

 

La recensione de "Il cuore di Frankenstein"
In foto la cover del libro

TRAMA

Un mostro si aggira da vent’anni nella foresta bavarese. Si è allontanato dagli uomini ma di nascosto frequenta la biblioteca di Ingolstadt dove impara a conoscere il mondo, le arti e la mitologia greca dalla quale trae il nome che porta: Prometeus. Un giorno salva la vita a Karl Reinholdt, pioniere della chirurgia, che per questo decide di operarlo per cancellargli le cicatrici. A lui, dopo questa prima metamorfosi, rivelerà la sua identità.

RECENSIONE

Geniale, semplicemente geniale.
Antonella ci porta alla scoperta di una sorta di seguito dell’acclamato romanzo di Mary Shelly “Frankenstein”.

Se tutti noi prima eravamo abituati alla classica storia di Frankenstein, la brillante penna di Antonella Di Luoffo ci sconvolge le idee e ci porta in un “sequel” che sembra proprio scritto da Mary in persona.

Dall’ambientazione ai personaggi, l’autrice ci porta nel fulcro del libro originale facendoci scoprire altri elementi sul mostro e facendoci scoprire il vero e proprio cuore di Frankenstein che diventa Prometeus.

Un libro dalle sfumature tetre ma alla scoperta dei sentimenti, dalla prima all’ultima pagina.
Guarderemo Frankenstein con altri occhi, tiferemo per lui e nella nostra mente scatterà un meccanismo automatico che ci farà vedere la storia originale con altri occhi.
Gli occhi di chi dopo aver letto “il cuore di Frankenstein” si sente più completo, si sente più appagato.

Genialità, scorrevolezza, sentimento, tecnica.
Tutte caratteristiche che contraddistinguono la nostra Antonella.

Mi complimento ancora con lei e vi invito a leggere questa fantastica storia!

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