THE TRUMAN SHOW la recensione del film

THE TRUMAN SHOW la recensione del film scritta da MEG

THE TRUMAN SHOW la recensione del film

Anno 1998 – di Peter Weir

Nonostante siano passati più di venti anni questo film è ancora attualissimo e vale la pena vederlo.

Il tema del Grande Fratello, del controllo sulla nostra vita o di vivere inconsapevoli in un immenso teatro quotidiano affascina il cinema da sempre.

Ma in questa pellicola, il volto di gomma di Jim Carrey rende l’argomento tristemente reale.

Truman Burbanks, il protagonista, vive un’esistenza perfetta e che si adatta a lui in ogni momento a seconda della sua vita: ma proprio questa flessibilità nascosta spinge Truman a chiedersi cosa c’è oltre e come andare oltre.

Truman è un attore inconsapevole di cui sono sfruttate emozioni e sensazioni e che la mimica di Jim Carrey rende in modo perfetto; quando inizia a capire che può raggiungere ciò che non vede e che desidera, la coscienza di sé lo spingerà fino in fondo.

E poi, diciamoci la verità: anche a noi spettatori, ad un certo punto, dà enormemente fastidio quella moglie così perfetta, le strade pulitissime, i colleghi sempre gentili.

Siamo pienamente consapevoli che non possa essere la realtà, perché la realtà è tale solo grazie a tante e diverse imperfezioni: come ha scritto qualcuno sui social durante la recente quarantena sanitaria “rivoglio la mia vita di m…………….!!!!”.

Ed è questo che rende unica l’esistenza di ognuno di noi: non un canovaccio preparato ma una tela su cui disegnare, anche male a volte, ciò che si vuole e quando si vuole.

Inoltre, seppur lontano dal nostro ventunesimo secolo, il film è di un’attualità senza tempo: Jim Carrey è perfetto in un ruolo drammatico per la prima volta ma che valse un Bafta, rivelando un talento a tutto tondo.

Conclusione:

  • Per un film sempre attuale sul tema “Grande Fratello”
  • Per un Jim Carrey diverso dal solito

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