Segnalazione del libro “Dolce ossessione”

Segnalazione del libro “Dolce ossessione” di Tina Fancy.

TRAMA

Alice sa che la sua vita non le appartiene più, ma non sa come riappropriarsene…

Alice Bedford, giornalista di Boston dal passato oscuro e dal fascino magnetico, si ritrova per lavoro a rivivere un trauma mai superato. Chiede aiuto ad uno psicologo per tentare di ritrovare un po’ di serenità ma, quando ne incrocia lo sguardo, un’attrazione imprevista la travolge rendendo la situazione più complicata per entrambi. Anche se la ragione le consiglia di tenersene alla larga, l’istinto le dice di fidarsi e di vivere senza riserve la storia d’amore più vera e passionale della sua vita. Mai avrebbe pensato di innamorarsi del suo affascinante psicologo… mai si sarebbe immaginata che le loro esistenze fossero intrecciate in un modo dolorosamente inquietante…

Matthew Jenkins non è il classico psicologo. Pur nel rispetto della sua professionalità, crede che instaurare un rapporto cordiale con i pazienti possa metterli a loro agio, rendendoli più collaborativi. Eppure, quando nel suo studio si presenta Alice, per la prima volta ha paura di farsi catturare da quegli occhi scuri caldi e profondi. Avvicinarsi alla sua mente e alla sua anima renderà tutto più difficile… non lasciarsi coinvolgere da lei e dai suoi problemi sarà davvero impossibile…

E’ il racconto di due persone che si scelgono istintivamente, per colpa di uno sguardo che li incatena per sempre, nonostante mille imprevisti, e li trascina inevitabilmente in una dolce ossessione.

L’AUTRICE:

Tina Fancy è lo pseudonimo di una donna di trent’anni che ha riscoperto la scrittura per necessità.

Ho sempre amato leggere, fin da ragazzina, per le emozioni che un buon libro può trasmettere, per la compagnia che offre e per l’opportunità che concede al lettore di evadere da una realtà non sempre confortante.

Di pari passo è nata la passione per la scrittura, coltivata al liceo ma mai concretizzata in un lavoro… almeno fino a un paio d’anni fa quando, in risposta a un senso di vuoto, ho sentito il bisogno di mettermi in gioco e di dimostrare a me stessa che avrei potuto farcela. Dico sempre che scrivere per me è come effettuare un percorso di psicoterapia ed è vero: mi permette di elaborare le emozioni trasferendole sui personaggi; mi aiuta a trovare conferme nel saper fare qualcosa, ricevendo consensi che aumentano la mia autostima; mi fa scontrare con la frustrazione che nasce quando ricevo pareri negativi, aiutandomi a elaborarli e a vivere il giudizio altrui con più leggerezza.

Scrivo romance declinati in vari sottogeneri (erotico, noir, storico), amando l’idea di sottopormi a continue sfide e rifuggendo la possibilità di annoiarmi, fossilizzandomi su un unico genere. Sperimento, oso, rischio e finora i risultati mi hanno quasi sempre dato ragione. Nei miei libri propongo sempre un lieto fine, ma non quello più scontato, bensì quello più adatto alla storia che sto raccontando.

 

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