All’End of the Road non si arriva per caso. È uno strano luogo, un vecchio bar nascosto nel vicolo di una metropoli, a metà strada tra una bettola e la sala di un cinema. È un locale d’altri tempi, lontano dalla frenesia delle notti di baldoria della città. Ma l’End of the Road ha anche un’anima. È questa l’unica certezza che colpisce i sette avventori che ci arrivano per caso, in una sera di aprile, condotti là da un curioso scherzo del fato. Penny, l’algida e imperscrutabile cameriera, li accoglie e serve loro da bere. Ma sarà il pretesto di una violenta tempesta a far avvicinare i sette l’uno all’altro, a sciogliere imbarazzi e timori prima, e a condurli in un viaggio lungo il viale dei ricordi poi. Uno a uno cominceranno a raccontare la loro esistenza, fatta di amori, gioie, dolori, segreti mai confessati e peccati indicibili. Sette vite si snodano nel flusso dirompente della memoria, svelando poco a poco le trame di un sorprendente destino.
Nel momento in cui ho letto questo romanzo, sin dalle prime righe, ho pensato che fosse ricco di mistero.
La creazione dei personaggi mi è piaciuta molto, hanno delle caratteristiche differenti tra loro con storie richiamanti l’odierno.
Penny ha attirato la mia attenzione, mi ha incuriosita immediatamente, lascia un velo di curiosità che si porta dietro assieme al resto del libro.
“All’end of the road non si tornava mai per più di due volte. Questa era la regola non scritta del locale.”
Nulla in questo libro è scontato, l’autore ti sorprende in continuazione e ti lascia con la voglia di saperne di più.
Finalmente uno dei libri emergenti che si possono considerare al di fuori degli schemi.
Il lessico utilizzato per la scrittura è ben costruito, terminologie impeccabili e ben leggibili nel contesto.
Il libro si legge alla svelta, lo consiglio a chi ha voglia di avventure nuove, di curiosità e misteri.
voto: 4/5
Sono Arianna Venturino creatrice del blog onlybookslover.it
Promuovo autori e realizzo grafiche editoriali.