Recensione: Valentina Naselli: Non è mai troppo tardi

Copertina flessibile: 237 pagine
Editore: La Corte Editore (31 maggio 2018)
Collana: Skyline
Lingua: Italiano



SINOSSI:

Emma è appena arrivata a Free Union in Virginia, per il matrimonio Deila sua migliore amica. Sono otto anni che non torna a casa e scopre che suo padre ha una nuova compagna, la madre di Derek, un ragazzo estroverso ma anche piuttosto scontroso, che conosce in circostanze molto particolari. Gradualmente Emma e Derek vengono travolti da una miriade di sentimenti. Emma è tormentata dall’instabilità emotiva del ragazzo e non riesce a capire perché si sentano così vicini e lontani allo stesso tempo. Quello che Emma non sa è che Derek nasconde un importante segreto, che potrebbe diventare un grandissimo ostacolo per il loro amore. Un romanzo che, trattando un argomento importante con consapevolezza, ci insegna ad andare oltre ogni tipo di pregiudizio verso le persone che vivono lo stesso “segreto”di Derek.

RECENSIONE A CURA DI ARIANNA VENTURINO
Emma vive una situazione familiare sregolare a causa in un incidente che ha visto morire sua mamma quando era appena una teenager.
Da allora i rapporti con il padre si sono spezzati, i due non erano d’accordo su alcune scelte importanti di vita riguardanti Emma e quest’ultima, inseguendo il suo sogno di laurearsi, è andata via da Free Union.
I rapporti tra i due si fermavano a due telefonate annue per i relativi compleanni e per le festività.
Quando Emma torna, in quella che una volta chiamava casa, trova una nuova famiglia ad accoglierla, la famiglia che il padre da tre anni si era costruito alle sue spalle.
Emma, dapprima infuriata, si troverà dinnanzi un bivio: accettare la proposta del padre ( seppur poco allettante) di lavorare per aiutarlo nella costruzione del granaio in giardino oppure tornarsene nel suo appartamento e scappare lontano da quell’ambigua situazione.
Da quando Emma però incontra Derek, il figlio più grande di Prue (la compagna del padre) si ritrova in un limbo infinito di emozioni, mistero, e chissà che forse lungo andare non riesca a perdonare suo padre.

Premetto che questo romanzo mi ha fatto piangere a dirotto.
Valentina tratta un argomento delicato, una malattia di cui si parla poco ma che infetta molte più persone di quelle che noi crediamo.
Valentina riesce a descrivere la situazione di Derek con una sensibilità fuori misura.
Riesce a farci percepire la paura della morte, il sentirsi sempre con un piede nella fossa e non poterci fare nulla.
L’autrice, inoltre, ci pone dinnanzi una domanda:
“Che senso ha continuare a lottare per una vita che potrebbe finire già domani?”
L’amore è il potere, il puzzle mancante che ricostruisce un cuore ferito.
L’amore è parte fondamentale della storia, ci insegna quanto possa essere forte questo sentimento, quanto possa essere d’aiuto ad affrontare il mondo, a sentirsi potenti.
Ma se si ama a tal punto da aver paura di essere se stessi la causa della sofferenza del tuo partner?
Queste sono le due domande che sono saltate fuori durante la mia lettura.
Mi sono emozionata, ho vissuto a pieni polmoni la storia d’amore tra i due ragazzi, ho tifato fino alla fine.
Voglio aggiungere che la parte finale mi ha devastato l’anima, ha aperto un varco nel mio petto lasciandomi sospesa in una miriade di riflessioni.
Questo è uno dei classici libri che vi lascia qualcosa dentro.
Ringrazio Valentina per questo viaggio verso il senso della vita che ognuno di noi dovrebbe compiere anche solamente con la lettura.


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