Recensione: The terminal list.

Una missione che si trasforma in strage. Un complotto ai vertici del potere. Un eroe nascosto nell’ombra per portare a termine una terribile vendetta.
Nel corso dell’ultima missione in Afghanistan per le forze speciali Navy Seal degli Stati Uniti, l’intera squadra del tenente ­James Reece viene sterminata in una catastrofica imboscata, così come accade ai membri dell’unità inviata in soccorso. Ma quando anche le persone a lui più care vengono uccise il giorno stesso del suo ritorno a casa, Reece scopre che la scia di morte non è opera di un nemico straniero, ma di un complotto che ha radici ai più alti livelli del governo americano. E ora che gli hanno strappato via tutto, nessuno potrà fermarlo.
Rimasto solo al mondo e libero da ogni vincolo, Reece si trasforma nell’incarnazione del detto «Non esiste uomo più pericoloso di chi non ha più nulla da perdere». Impiegherà tutte le proprie forze e le lezioni apprese nei dieci anni di missioni in territori di guerra al solo scopo di vendicare le morti dei compagni e delle persone più amate. Ma per raggiungere i suoi bersagli ai gradini più alti del potere, non potrà avere alcun rispetto per le leggi o per il codice militare.
Attraverso l’esperienza degli oltre vent’anni di servizio nei Navy Seal, Jack Carr costruisce un thriller davvero unico. Grazie al ritmo concitato delle sue pagine, dove nulla viene risparmiato al lettore, ognuno di noi potrà entrare nella mente di un guerriero disposto a tutto pur di veder compiuta la propria terribile missione.

RECENSIONE A CURA DI MORGANE
Il libro si compone di 5 parti, un prologo, tre parti ed un epilogo ed inizia subito con una scena d’azione e di vendetta da parte del protagonista per poi proseguire con la descrizione della vicenda in cui viene spiegato lo scenario che porta il protagonista a decidere di porre in essere il proprio piano di vendetta, così come accennato nel prologo iniziale.
Le prime pagine, hanno un ritmo un po’ lento con descrizione di armi e situazioni che per un appassionato di tecniche militari possono essere molto interessanti ma che ad un lettore non appassionato possono risultare un po’ noiose e tranquillamente evitabili.
Successivamente, passate le prime 70/100 pagine il romanzo entra più nel vivo con un’attenzione maggiore alla trama e la lettura scorre più velocemente.
E’ sicuramente un thriller particolare, non solo perché è un romanzo di vendetta come ammette lo stesso autore nell’epilogo ma perché appunto si svolge in un ambiente quale quello delle forze armate e delle missioni estere americane che indubbiamente sono diverse dai solito thriller che solitamente escono.
La teoria del complotto e degli abusi di potere governativi forse non è un’idea originalissima ma sono comunque messi in maniera tale da far assolutamente simpatizzare col protagonista e col suo desiderio di vendetta. Consigliato? Sì perché una volta ignorate quelle parti tecniche (non è difficile bypassarle senza togliere nulla alla lettura) è comunque avvincente.


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