Recensione “L’ultima vita”

Recensione “L’ultima vita” di  Mohlin & Nyström edito Harper Collins Editore.

TRAMA

Uno straordinario noir nordico già venduto in 15 paesi. Primo capitolo della serie di John Adderley, L’ultima vita è un esordio che vi toglierà il respiro.

2019. L’agente in-filtrato dell’FBI John Adderley si sveglia in un letto d’ospedale, piegato dal dolore. Dopo aver scoperto la sua vera identità, il capo del cartello nigeriano di Baltimora ha cercato di ucciderlo. Il terrore lo invade quando nota che nel letto a fianco, distante solo un braccio, si trova l’uomo che poche ore prima gli ha puntato una pistola alla testa…

2009. Karlstad, una tranquilla cittadina della Svezia, viene scossa dalla scomparsa della giovane Emelie Bjurwall, ereditiera di una ricchissima famiglia locale. Dopo giorni d’indagini, la polizia accusa di omicidio un ragazzo che vive nei sobborghi. Tuttavia il corpo della ragazza non viene mai trovato e il presunto delitto rimane irrisolto. Una volta dimesso dall’ospedale, John deve abbandonare la sua vita e cancellare ogni traccia di se stesso il prima possibile. La sua vita è appesa a un ¬filo. Avvisato della riapertura del cold case Bjurwall, John chiede di farsi trasferire nel corpo di polizia investigativa di Karlstad attraverso il programma di protezione testimoni. In Svezia ha trascorso l’infanzia insieme alla madre, e a guidare il suo interesse per la scomparsa di Emelie c’è un inconfessabile motivo personale. Dovrebbe mantenere un basso pro¬filo e non farsi notare, ma più si avvicina alla soluzione, più l’ombra del cartello si ingigantisce.

Adorato dai librai indipendenti, ha vinto uno dei più prestigiosi premi dedicati alla narrativa poliziesca. Un romanzo che riesce a combinare le gelide atmosfere del crime nordico e il ritmo travolgente del thriller americano.

L’esordio di due scrittori di talento che hanno unito le loro idee e i loro stili: un sodalizio che cambierà le regole del poliziesco scandinavo.

RECENSIONE

“L’ultima vita” è uno di quei Thriller mozzafiato che ti incollano alle pagine e ti lasciano andare solamente dopo ore e ore di lettura, praticamente ti lasciano in pace una volta terminati (forse).

I capitoli si intersecano, inizialmente abbiamo uno sguardo sia sui fatti che stanno accadendo in tempo reale nel 2009, durante la scomparsa di Emelie, sia nel tempo presente della narrazione, ovvero nel 2019.
Andando avanti coi capitoli, dalla seconda parte in poi, avverrà tutto invece nel 2019 con POV intrecciati tra i genitori di Emelie e le indagini degli agenti di polizia, specialmente su John Adderley, protagonista parecchio interessante, agente sotto copertura in un’importante missione che viene poi inserito nel programma protezione testimoni.
Un personaggio cui vedremo ritorcersi contro il proprio vissuto, tra il fratello indagato per l’omicidio e lo stupro di Emelie e il fatto che lui stesso voglia tornare nel suo paese natale per far luce sulla vicenda, seppur pericoloso.

Un Thriller estremamente accurato, dettagliato e descrittivo che non si lascia nulla per strada.
Leggerlo è stato come sentirsi parte delle indagini e la curiosità aumentava man mano che i fatti si svolgevano e la matassa veniva srotolata.
La cosa migliore è stata il fatto di cambiare tutte le carte in tavola solamente verso la fine.

Un finale stupefacente e inaspettato, lascia il lettore con il fiato sospeso e pieno di stupore.
Non vedo l’ora di leggere il seguito di questo gioiellino, approvato da me al 100% nella categoria di Thriller migliori letti quest’anno.

Arianna

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