Recensione “L’ora delle formiche”

Recensione “L’ora delle formiche” di Luigi Arbore edito Bookabook editore.

TRAMA

 

RECENSIONE

Con “L’ora delle formiche” si apre una storia che sui deboli di cuore avrà un forte impatto emotivo.
Questa è la storia di Gregorio e Giorgio, due “formiche” succubi di un mondo moderno che vive inseguendo l’ultima moda, vivendo di like e followers, di non-sentimenti.

Gregorio però scopre all’improvviso di avere un tumore al cervello e in lui inizia quel dialogo interiore che va dal “Perchè è capitato proprio a me?” al “Fanc*lo tutto quanto”, dalla rabbia alle lacrime per una vita che gli sta presentando il conto troppo presto.
Giorgio, vita difficile con un padre che non ha mai accettato il suo essere omosessuale e una madre troppo “debole” per schierarsi in suo favore.
Questo gli ha proibito di legarsi a qualcuno, vive solamente cercando un uomo da “una notte” e dei sentimenti non ne vede nemmeno l’ombra.

Una panchina, la testa rivolta verso il basso e poi a guardare il cielo, un uomo che si avvicina pensando solamente a come adescare la sua preda, due cuori che si toccano all’improvviso.
Posso racchiudere così l’inizio della storia di vita di Gregorio, una vita che si intreccia a quella di Giorgio destabilizzando entrambi di un amore inaspettato e della paura che tutto possa finire da un momento all’altro.

L’autore ci fa parlare chiaro dai personaggi, sono loro infatti i narratori che spesso si rivolgono anche a noi lettori volendo rimarcare dei concetti, un po’ come a voler dire “Non giudicarmi, questa è la mia storia, puoi anche non essere d’accordo ma leggi senza pregiudizi e con rispetto della mia vita”.
Mi sono sentita coinvolta dalla prima all’ultima pagina, mi sono lasciata trasportare dai personaggi e dalle loro emozioni, ogni tanto anche con una stretta al cuore.

Mi sono sentita un po’ formica di un mondo che ha perso i veri valori che poi vengono davvero fuori da queste 350 pagine. Valori umani.
La vita è troppo breve per vivere come una formica, la vita è troppo breve per pensare alla futilità piuttosto che a ciò che conta davvero: le relazioni personali, gli affetti, qualunque cosa che lasci quel segno positivo nel nostro cuore.

Consigliatissimo!

Arianna
 

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