Recensione + intervista: Alessandra Bucci – Metamorfosi inverse

INTERVISTA AUTORE:
1) Ciao Alessandra, per prima cosa vorrei chiederti a quanti anni hai iniziato a scrivere?
Ciao Arianna. Ho iniziato a scrivere relativamente tardi, poco più di cinque anni fa, in un momento di grande sofferenza, una notte mentre assistevo mia madre in ospedale che aveva subito un intervento molto delicato, avevo circa 40 anni. Prima di allora ho sempre letto tanto. Quella notte ho preso in mano la mia paura e mi sono fatta forza con la penna in mano. Da quel momento è come se si fosse aperta una porta e tutte le mie emozioni represse, le mie inquietudini avessero iniziato a scorrere via come un fiume in piena verso il mare regalandomi una piacevole sensazione di benessere.
2) Questo è il tuo primo romanzo?
Il mio primo libro non è stato un romanzo ma una silloge di poesie. Si intitola “I sentieri dell’anima” ed è stato pubblicato nel 2014. È una raccolta per me molto importante, un percorso tortuoso e a tratti tempestoso all’interno della mia interiorità più profonda caratterizzata da una forte sensibilità in cui gli eventi della vita quotidiana, le stagioni, i fenomeni naturali rivestono un ruolo di primaria importanza e da cui scaturiscono emozioni che si materializzano attraverso le parole o le immagini per restituirmi fiato e generalmente positività. Ho un rapporto molto stretto con la natura e mi lascio influenzare psicologicamente dalle condizioni climatiche del momento. La natura, inoltre, è per me una vera e propria maestra di vita, dispensatrice di saggezza. Ci lancia continui messaggio da cogliere che dall’esterno rimandano all’interno. E questo si evince anche nell’altra mia raccolta di poesie dal titolo “Stagioni d’amore, stagioni di morte” pubblicata nel 2018. II mio modo di essere mi porta a vedere la vita come viaggio che inizia per le strade del mondo per poi proseguire attraverso gli intimi “sentieri dell’anima”. La poesia e l’arte in generale fanno da cassa di risonanza a ciò che dentro vibra come conseguenza alle varie sollecitazioni che la vita ci pone davanti, eventi naturali compresi. Con questo mio primo lavoro ho avuto modo di assaggiare le mie prime piccole soddisfazioni che mi hanno poi spinto a continuare per cercare di misurarmi anche con altri generi letterari, il racconto e il romanzo. Ormai le mie pubblicazioni sono sei in totale.
3) Ti va di parlarci un po’ di Elisabetta la protagonista della storia? Elisabetta è una donna forte che ha scoperto la propria forza solo strada facendo quando, difficoltà dopo difficoltà, finalmente ha imparato ad amarsi. Un’insegnante appassionata che proprio perché ha sofferto tanto in gioventù ora è così attenta ai problemi dei ragazzi in difficoltà. Un bruco goffo e paffuto che è riuscito a trasformarsi in una splendida farfalla per prendere il volo dopo aver allentato e sciolto gli stretti nodi che la tenevano legata a terra. La sua metamorfosi esteriore si è potuta realizzare solo come conseguenza ai cambiamenti avvenuti nella sua interiorità. La storia è comunque piena di colpi di scena perché amo sorprendere il lettore. Spero tanto di esserci riuscita.
4) Nel tuo romanzo ci parli di argomenti delicati come il bullismo e la bulimia, tu cosa ne pensi?
La prima parte del romanzo è molto autobiografica. Gli episodi di bullismo narrati nel romanzo li ho subiti in prima persona e per tentare di compensare i miei vuoti e le mie frustrazioni ho realmente sofferto di bulimia e tricotillomania, un bisogno ossessivo compulsivo di strapparsi i capelli.
5)Prima di cominciare a scrivere questa storia ti sei documentata molto? Sicuramente è necessario informarsi ogniqualvolta si va a toccare argomenti così delicati ma avendo sofferto di entrambe le problematiche le conoscevo comunque già molto bene.
6) Cosa intendi quando parli di riscatto verso la vita?
A volte pretendiamo che siano gli altri a cambiare senza comprendere che gli altri possono farlo solo se sarà il nostro atteggiamento a mutare. Solo allora la vita potrà regalarci grandi soddisfazioni ripagandoci di tutte le sofferenze subite permettendoci di percorrere strade nuove per far sì che il riscatto si realizzi.
7)Hai mai conosciuto delle persone con questi tipi di problematiche? Difficilmente le persone ammettono di soffrire di tali patologie, il più delle volte si tende a tenere nascosto il problema. Per tali motivi ho incontrato solo poche persone che hanno ammesso di compiere certe azioni di cui spesso ci si vergogna. E se qualcuno ha avuto il coraggio di farlo lo ha fatto sempre come risposta ad una mia confidenza. Io ormai, in particolare dopo aver scritto questo libro, non ho più remore a raccontare certi episodi vissuti in giovane età perché ora sono una donna nuova e sono quel che sono anche e soprattutto grazie a quei dolorosi momenti.
8)A chi consigli di leggere questo romanzo?
Questo libro è adatto a tutti ma in particolare a quelle persone che devono trovare la forza di reagire a certe situazione ingiuste che la vita ha messo loro di fronte, c’è sempre speranza di poter stravolgere qualsiasi situazione che ci procura sofferenza, che si tratti di bullismo o, in età più avanzata, di mobbing o di qualsiasi altro problema perché, come scrivo nel libro, “la vita non avvisa, ogni giorno ci stupisce invertendo a sorpresa la direzione del vento”.
9)Ti va di parlarci un po’ di te?
Anch’io sono un’insegnante di lettere come la professoressa Pompei, anch’io ho sofferto tanto in gioventù ma sicuramente non sono così brava e paziente come la protagonista. Il mio mestiere è veramente molto impegnativo di questi tempi, ci mette continuamente alla prova. Non è sempre facile rispondere con un sorriso. Amo dipingere e fare lunghe corse sulla spiaggia, vivo sulla costa adriatica con due figli alle soglie dell’adolescenza, un maschio e una femmina, un marito e due gatti. 10)Ultima domanda cos’hai provato mentre descrivervi le emozioni della protagonista?
Ho rivissuto le dolorose emozioni provate da adolescente su quel pullman, ho compreso certi circoli viziosi che impedivano il cambiamento, ho sciolto e allentato alcuni dei possenti nodi che mi portavo dentro ma soprattutto ho metabolizzato il dolore che tutta quella storia mi aveva procurato.

RECENSIONE A CURA DI ARIANNA DI COLA
Elisabetta è una donna trentacinquenne, forte, piena di tenacia ma con un passato sofferto alle spalle.
Un passato che ha disintegrato la sua vita tanto da portarla a credere che in futuro non sarebbe mai potuta rialzarsi.
Attraverso il suo diario ci fa vivere le sue sofferenze, le cattiverie e i soprusi che ha sopportato nella vita.
Alessandra Bucci con la sua scrittura omogenea, lineare e profonda ci porta alla scoperta del mondo del bullismo, della bulimia e della mancanza di autostima verso sé stessi.
Purtroppo al giorno d’oggi ne soffrono in tanti e pochi ne parlano. Questo libro oltre a farci riflettere, ci trasmette anche la voglia di riscattarsi verso la vita perché alcune volte se si cade bisogna anche avere la forza di rialzarsi.
Consiglio vivamente a tutti di leggerlo.

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