Recensione del libro “Sempre attorno alla luce”

Recensione del libro “Sempre attorno alla luce” di Filippo Pasqualetti.

TRAMA

Autunno 1985. A Boston viene rinvenuto il cadavere di un uomo dentro una teca di vetro. Il Tenente Marr e l’Agente Ewson capiscono che non sarà un’indagine come le altre.
Quando Marr scompare e nella vicina Rose Harbor viene trovato un ragazzino mutilato, anch’esso in una bara di cristallo, Ewson dovrà risolvere i due casi da solo. O così crede. Lo affiancheranno nelle indagini i Knockdowns, gruppo rock formato da bizzarri quindicenni, e una misteriosa nuova partner, Marisa Walker.

Ma niente è come sembra.
Un viaggio verso l’età adulta, ma anche un ritorno alle origini che trascina i protagonisti in un’avventura senza inizio e senza fine, nella consapevolezza che tutto esiste, se possiamo immaginarlo.

RECENSIONE

“Sempre attorno alla luce” è uno di quei libri che non si possono definire con un solo genere. Difatti questa storia è un thriller ma ha anche delle sfumature di fantasy.
L’autore è riuscito a inserire nel libro tutto ciò che cerco e che adoro in una lettura: adrenalina, aspetti macabri, un caso da risolvere (e anche più di uno in realtà) e infine degli aiutanti che con la polizia non c’entrano proprio niente e che si fanno avanti con indagini a sè!

La storia si apre con il rinvenimento di un cadavere in una teca di vetro e non sarà il primo. 
Il Tenente Marr e l’Agente Ewson avranno una bella gatta da pelare e gli indizi sono così contrastanti da far perdere il filo sia a loro che al lettore. 
Una storia che ci insegna che niente è come sembra, che può succedere davvero di tutto e che quando entri nel vortice di un incubo è difficile uscirne.

L’autore descrive i luoghi e gli avvenimenti in modo così dettagliato da farci immergere a capofitto in quello che potrebbe essere una sorta di film mentale. Difficile non immaginare le scene, i personaggi e le ambientazioni.
Ancora più difficile rimanere indenni davanti all’inquietudine che trasmettono alcuni capitoli.

Tra le parti che ho più apprezzato vi è anche quella riferita all’amicizia, un aspetto che risulta fondamentale in “Sempre attorno alla luce” e che mostra quanta forza e determinazione si possa avere fin dall’adolescenza. 

Una matassa che si sbroglia lentamente, tra un colpo di scena e l’altro, per non far mai star tranquillo il lettore.
Un’indagine che diviene sempre più intricata ma che poi giunge al termine e tutto ciò che ci potevamo aspettare viene spazzato via.

Super soddisfatta di questa lettura che consiglio caldamente a chi apprezza i thriller forti e conditi con un po’ di fantasia.

Arianna

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