Recensione del libro: “Ora che eravamo libere”

Bentornate al nostro appuntamento settimanale , oggi vi scrivo la recensione del libro: “Ora che eravamo libere” di Henriette Roosenburg.
Il libro è disponibile in libreria e in tutti gli store online.
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Recensione del libro: "Ora che eravamo libere"

Bestseller negli anni Cinquanta, ai tempi della prima uscita americana, questo potente memoir viene oggi riscoperto a livello internazionale.

«Un libro che ti fa capire che gli esseri umani sono in grado di fare praticamente tutto. E ti rende felice del fatto che esistiamo, che l’universo ospita creature del genere».
The Washington Post

«Una storia che verrà ricordata a lungo per il modo in cui ritrae il coraggio degli uomini e la resistenza nutrita dalla passione per la libertà».
The Saturday Review

«Il libro più commovente che io abbia letto dopo il Diario di Anne Frank».
Truth Magazine

TRAMA
Sopravvivere alla guerra, alla deportazione e al carcere, scampare a una condanna a morte e ritrovare la libertà tramite un lento e accanito ritorno verso casa, restare in vita per testimoniare e non far dimenticare un’esperienza che ha coinvolto migliaia di resistenti contro la barbarie naziste.
Nata nel 1916 in Olanda, Henriette Roosenburg aveva appena cominciato l’università quando si unì alla resistenza antinazista. A causa della sua attività come staffetta partigiana prima e giornalista poi, nel 1944 fu catturata, imprigionata nel carcere di Waldheim in Sassonia e condannata a morte.
Nel maggio dell’anno successivo, venne liberata assieme ad altre sue compagne di prigionia, iniziando un lunghissimo viaggio per tornare a casa, un’autentica odissea attraverso la Germania sprofondata nel caos di fine conflitto.
In mezzo a soldati alleati che presidiano il territorio, nazisti in fuga e tedeschi diffidenti o addirittura ostili perché ancora fedeli al regime, tra innumerevoli astuzie, baratti e peripezie, le protagoniste di questa estenuante via crucis riusciranno alla fine a riabbracciare le proprie famiglie in patria. Procedendo in modo limpido e preciso e con una lingua duttilissima ma priva di sbavature, guidata dall’urgenza dell’affermazione dei fatti accaduti, Henriette Roosenburg ci offre non solo un momento cruciale della propria personale esistenza, ma soprattutto un poderoso affresco della tragedia che ha coinvolto milioni di vite durante e immediatamente dopo la seconda guerra mondiale.

ESTRATTO
Certo, eravamo dei fuorilegge senza documenti che attestassero la nostra identità, lontanissimi dalle nostre case, che potevano pure non esistere più, costretti a campare di espedienti in un paese sconfitto che versava nel caos, però eravamo liberi ed eravamo felici.

RECENSIONE
Un romanzo che fa riflettere e ci fa comprendere le difficoltà e la situazione precaria e difficile di chi, nonostante la liberazione, ha dovuto continuare a lottare per sopravvivere e per tortare a casa dalle proprie famiglie per centinaia di km senza mezzi di trasporto né documenti o soldi tra il caos post guerra.
Mi è piaciuto molto come libro poiché mostra una panoramica di quei mesi che, solo chi ha vissuto in prima persona, testimoniando può farci comprendere la dura realtà di quel periodo.
Un romanzo che consiglierei anche agli adolescenti e penso sia adeguato anche alla lettura nelle scuole.
Voto 7/10
Buona lettura!!

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