Recensione del libro “MINOTAURO”

Recensione del libro “MINOTAURO” di Dario Balzaretti disponibile su Amazon in due volumi, prima e seconda parte.

TRAMA

Vercelli: l’aura di tranquillità cittadina è spezzata dalla scomparsa di una dodicenne. Il caso è affidato al commissario capo Alceste Pandolfini che, prossimo alla pensione e vedovo, vive la solitudine esistenziale in compagnia della sua pipa.
Invaghito di una donna che tutte le sere incontra in trattoria, sogna di riappropriarsi dell’esistenza e forse della felicità, ma tra vagheggiamenti d’amore e le difficoltà dell’indagine, si trova anche a dovere gestire un faticoso rapporto con il sostituto procuratore Aurelio Miccali, impegnato a costruirsi una carriera politica.
A condurre il gioco però è un individuo che si aggira per la città con il volto nascosto da un cappuccio mentre in questura sul tavolo del commissario Pandolfini iniziano a giungere messaggi anonimi con riferimento a un oscuro personaggio:
Minotauro.

RECENSIONE

“Minotauro” è stata una bellissima scoperta.
Dario Balzaretti ci porta nel bel mezzo di un caso di rapimento, il caso di Debora Benna, una bambina dodicenne scomparsa all’improvviso.
Da qui, tutta una serie di avvenimenti e sconvolgimenti, tra i tanti fatti assurdi che accadono al tenente Alceste Pandolfini vi è sicuramente un biglietto anonimo recapitato in centrale, un biglietto con una scritta “MINOTAURO”.
Ma cosa c’entra il mito dell’antica Grecia con questo caso?

Indagine dopo indagine, Dario ci porta, attraverso gli occhi del tenente, a sentirci parte della squadra che lavora per ritrovare la bambina.
Tra interrogatori vari e le ore che passano, aleggia purtroppo il sospetto che si tratti di un pedofilo.
Da qui, veniamo catapultati nell’oscurità dei rapimenti, della pedofilia e di quanto possa essere burbero e maligno l’animo umano.
Con capitoli che si intersecano tra il rapitore e il tenente, andiamo a srotolare la matassa e indizio dopo indizio arriviamo a scoprire il colpevole.

Tra le parti più belle del libro vi è appunto il collegamento fatto dall’autore al mito greco del Minotauro, ne parla e lo collega nella storia in maniera perfetta.
Una scrittura che ci terrà poi incollati fino a che non scopriremo ciò che è successo alla bambina.

Consigliatissimo.
Arianna

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