Recensione del libro “I fiori della morte”

Recensione del libro “I fiori della morte” di Ellis J. J. edito Ponte Alle Grazie Editore.

TRAMA

Giornalista inglese trapiantata a Tokyo, Holly Blain è stanca di doversi occupare di zuccherose popstar per adolescenti. È a caccia di notizie vere, stimolanti. Cronaca nera. Quando incontra l’ispettore Tetsu Tanaka capisce di avere finalmente fra le mani la grande occasione che aspettava: una ragazza svedese, Elin Granqvist, viene trovata morta, e nelle stesse ore scompare Marie-Louise Durand, francese. Tanaka è un poliziotto ligio alle regole, e non vorrebbe coinvolgere una giornalista così ambiziosa in un’indagine tanto delicata. Ma l’ispettore non ha scelta: grazie al suo look androgino, Holly riesce a mimetizzarsi perfettamente nello sterminato alveare di Tokyo, scoprendo elementi decisivi per l’indagine. Le intuizioni di Holly e Tanaka portano a delineare la figura di un misterioso killer, ossessionato dalla fioritura dei ciliegi e dai minuziosi rituali della tradizione del suo Paese, e con una morbosa predilezione per Roy Orbison e le sue ballate intrise di malinconia. Sullo sfondo di un Giappone sospeso tra un futuro ipertecnologico e un passato immutabile, l’autore confeziona un thriller dove ogni personaggio è costretto a fare i conti con le proprie origini: un vuoto da colmare, un incubo psicologico da cui fuggire.

RECENSIONE

Se cercate un thriller che vi catturi dalla prima pagina e che vi porti alla fine senza nemmeno accorgervene allora “I fiori della morte” è il libro perfetto per voi.
I fatti si svolgono a Tokyo e l’autore ci porta a scoprire i meandri e le tradizioni più belle del Giappone, tra cui i fiori di ciliegio che fanno da protagonisti nella storia.

Tra i personaggi principali abbiamo l’ispettore Tanaka e la giornalista Holly Blain.
L’ispettore si vedrà affrontare un caso molto particolare dove vi è protagonista la scomparsa di una ragazza svedese. Il caso si complica nel momento in cui avviene la scomparsa anche della giovane ragazza francese Marie-Luise Dourant.
Da qui, passo dopo passo, l’entrata in scena di Blain è essenziale per l’ispettore Tanaka, il quale la coinvolge per aiutarlo con il caso.
Blain non se lo farà ripetere due volte, lei che ha sempre sognato di lavorare per la cronaca nera ora ha finalmente un pezzo grosso tra le mani e per nessuna ragione, anche a costo della sua stessa vita, si lascerà scappare l’occasione.

Un meraviglioso thriller psicologico che intreccia capitoli in cui si narra dal punto di vista del killer a capitoli in cui vi è il punto di vista di Blain e Tanaka.
Il tutto sullo sfondo di un Giappone con il fiato sospeso e in difficoltà per le svolte di un caso inaspettato e che, tra composizioni floreali meravigliose e macabre al tempo stesso, cerca di non far trapelare troppo sulla vicenda per non allarmare il paese.

Diverse svolte durante la storia faranno collegare magicamente tutti i pezzi del puzzle fino ad arrivare al gran finale dove ci viene spiegata la storia del killer e di alcuni personaggi secondari.

Insomma, un libro di tutto rispetto, specialmente per gli amanti del Giappone e del thriller, che vi consiglio di non lasciarvi scappare!

Arianna

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