Recensione del libro “Delitti a Fleat House” di Lucinda Riley edito Giunti Editore.
TRAMA
L’improvvisa morte di Charlie Cavendish, nell’austero dormitorio di Fleat House, è un evento scioccante che il preside è subito propenso a liquidare come un tragico incidente. Ma la polizia non può escludere che si tratti di un crimine e il caso richiede il ritorno in servizio dell’ispettore Jazmine “Jazz” Hunter. Jazz ha le sue ragioni per aver abbandonato la carriera nella polizia di Londra e accetta con riluttanza di occuparsi dell’indagine come favore al suo vecchio capo. Quando uno dei professori viene trovato morto e poco dopo un alunno scompare, è chiaro che la vicenda sia molto più complicata di quanto potesse sembrare all’inizio. Intrighi familiari, tradimenti e vendette: sono tanti i segreti racchiusi nelle mura di Fleat House e alcuni attendono di venire alla luce da tempo.
RECENSIONE
E’ il primo libro di Lucinda Riley a cui mi approccio essendo più nel mio genere rispetto agli altri e ora mi pento di non aver letto ogni cosa uscita dalla sua penna.
“Delitti a Fleat House” è un collegio situato nel Norfolk ricco di misteri e insidie.
La storia è incentrata tutta sul collegio e inizia con la morte di uno studente: Charlie Cavendish che si rivela essere stato un bullo persistente.
L’ispettrice Jazz Hunter aveva abbandonato la sua carriera in polizia per motivi personali che riguardano il suo ex marito e, trasferitasi in un cottage non voleva più saperne di indagini e voleva solamente dipingere. Questo almeno finchè il suo capo Norton non la chiamasse per chiederle di tornare in pista facendo luce sulla morte dello studente.
Il caso però, che doveva essere un semplice caso, prende pieghe misteriose e inquietanti e non sarà la prima morte su cui l’ispettrice dovrà indagare.
Un libro che ha tutto ciò che amo in un giallo: mistero, adrenalina, morti sospette, indagini continue e personaggi forti e ricchi di personalità differenti.
Lucinda ha messo in scena un capolavoro investigativo in cui non mancano i colpi di scena e in cui ogni personaggio è legato agli altri in qualche modo.
Per non parlare poi del fascino di Fleat House che, misteriosa e cupa, fa da protagonista imponente durante tutta la storia.
Ho amato moltissimo anche tutti gli altri personaggi, in particolare Miles e Issy nel campo della polizia e David Millar invece come evoluzione psicologica.
Ognuno comunque ha qualcosa da dire e fa un upgrade di personalità pazzesco. Difficile non affezionarsi e non sentire la loro mancanza al termine della lettura.
Un vero peccato non poter più leggere altre novità di Lucinda Riley, grazie per questo libro magnifico e per gli altri che conto di recuperare. Ha fatto appassionare milioni di lettori e il suo ricordo rimarrà sempre vivo.
Arianna
Sono Arianna Venturino creatrice del blog onlybookslover.it
Promuovo autori e realizzo grafiche editoriali.