Recensione: “Anima violata” di Penelope White

Recensione: “Anima violata” di Penelope White un dark romance dalle sfumature forti.
Il libro è disponibile su Amazon, sia in cartaceo che in e-book.

Recensione: "Anima violata" di Penelope White

TRAMA

La violenza psicologica.
Quella forma di oltraggio, tortura, maltrattamento, coartazione.
Quella brutale ingiuria che, per la maggior parte delle volte, resta latente, silenziosa… senza lasciare traccia.
Lo stupro dell’anima, una vera e propria penetrazione sadica e violenta delle parti più interne e segrete.
Un insieme di azioni che lasciano ferite talmente profonde, da non permettere a nessun altro di accorgersene.
E tutto questo, solo ora può capirlo, solo dopo averlo provato sulla sua stessa pelle.
Perché lei, Valery, non è più chi credeva di essere: è diventata solo un riflesso allo specchio; una stupida immagine appartenente a qualcun altro.
Non è più neppure una persona a sé stante, con pregi, difetti e una vita alle spalle.
È diventata qualcos’altro: una semplice fonte di approvvigionamento da spolpare sino all’osso.
Perché Valery non è più Valery.
Valery è solo lo specchio di Thomas: un narcisista manipolatore perverso.

Romanzo Autoconclusivo

ATTENZIONE: Questo romanzo contiene scene di violenza, fisica e psicologica, scene sessualmente esplicite e tematiche particolarmente forti, se ne consiglia la lettura ad un pubblico adulto e consapevole.

RECENSIONE

Quando c’è fragilità, spesso, ci si ritrova in situazioni spiacevoli.
Situazioni che intrappolano, che legano come catene invisibili.
Questo è ciò che è successo a Valery, la protagonista del libro di Penelope White.
Valery è fragile, ha subito una grave perdita, è sola, una preda facile.
Thomas la vede, se ne appropria, la fa sua, senza lasciarle scampo.

Il libro ci mette davanti ad una realtà troppo veritiera.
Troppe volte, ancora oggi, ci si ritrova a sentire al telegiornale di donne che cadono nelle grinfie di questi esseri spregevoli, persone che sembrano dar loro tutto l’amore possibile e loro, da sole, non si rendono conto del male che le sta travolgendo.

L’autrice descrive perfettamente tutto il ciclo di questo “amore” patologico, da come inizia, da come si presenta, da come si incarna.
I mostri non si vedono subito ma lasciano molti indizi e Penelope ne ha messi molti già all’inizio della storia.
Ma una persona accecata dal dolore e poi dall’amore, questi indizi non li scorge.

Scrivere un libro di questo tipo non deve essere affatto semplice, si vede che l’autrice ha studiato l’argomento, ha sentito diversi pareri. Si sente perché altrimenti non avrebbe saputo descrivere e raccontare queste situazioni.
La violenza fisica e dell’anima è una violenza che segna e leggerla porta il lettore ad avere dei brividi, degli scossoni violenti e tanta, tanta amarezza.

Molte volte avrei urlato a Valery di smetterla, di non cascarci, di scappare via.
Ma lei non avrebbe ascoltato e questa è una dura realtà.
Lividi che vengono coperti, lacrime che vengono asciugate in fretta, il cedimento.
Tutti elementi che fanno pensare a silenzi troppo profondi.

Spero che questo libro venga letto da tante persone e spero che tra queste, se c’è qualcuno che sta vivendo una situazione simile, apra gli occhi e si salvi finalmente.

Complimenti alla penna di Penelope, alle descrizioni necessarie, alla maestria di raccontare un argomento così delicato e potente.

Arianna

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