Processo alle streghe di Triora

Processo alle streghe di Triora quando a causa della fame la colpa ricade sui più deboli

A Triora piccolo borgo ligure nell’estate del 1587 scoppio una dura carestia che si protrasse per oltre due anni, le cause furono da imputare ad una manovra economica errata dei proprietari terrieri dell’epoca, ma quel tempo la fame e la paura portarono gli abitanti a cercare un capro espiatorio: le streghe.

Essendo la società dell’epoca una società contadina che si nutriva di pregiudizi e credenze tutto ciò che poteva minacciare la loro unica attività di sussistenza era considerato malefico e frutto del diavolo.

Fu radunato pertanto il consiglio degli anziani che cercò di fare luce su questa situazione che aveva messo in ginocchio il borgo e pertanto fu necessario designare un colpevole.

Chiamarono quindi la Santa Inquisizione, uno dei membri passato alla storia per la sua crudeltà Gerolamo del Pozzo, durante la messa, al momento della predica, chiese di indicare le streghe ai presenti e ne furono additate una ventina.

Arrestate e trascinate in carcere furono sottoposte a crudeli torture a seguito delle quali le poverette confessarono portando ad altre catture, arrivando così ad un numero di 30 streghe.

Le torture furono così cruente e insopportabili che una donna morì durante l’interrogatorio e una si suicidò buttandosi nel vuoto.

Tali morti furono imputate al demonio per continuare ad usare quelle torture, e a seguito delle confessioni molte donne furono processate e messe al rogo.

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