Nuove uscite di Aprile

Nuove uscite di Aprile selezionate da Anna Leone

Aprile… aprile dolce dormire, altro che dormire! Qui con tutta la vagonata di novità librose stupende che ho sbriciato c’è da stare proprio con gli occhi ben aperti.

La faccio breve e passo subito alle mie proposte tra le nuove uscite del mese:

Avevo già proposto il romanzo precedente di Lea Landucci,  ed ecco che è uscita di nuovo da pochi giorni con “Mai una gioia. Amori e altri inciampi”

Nuove uscite di Aprile

TRAMA

Cristina ha trent’anni, vive a Firenze ed è un’investigatrice digitale capace di scoprire tutto su tutti dai profili social. È tanto competente e brillante nel lavoro, quanto imbranata nella vita privata. La sua unica salvezza sono le sue migliori amiche, Daniela e Sabrina, la famiglia che si è scelta, sempre pronte ad alternare consolazione a consigli scomodi. Quando a Capodanno conosce Michele, Cristina sente che finalmente sta per arrivare la svolta. Ma l’universo ha in mente di scaraventarle addosso una bella dose di «Mai una gioia». Ed eccola al bivio: crogiolarsi nella disperazione o tirare fuori la grinta e scegliere di essere felice? Spetterà solo a lei decidere se diventare o meno l’eroina della sua vita.

Un inno alla rinascita, alla gioia, alla vita, scritto con la consapevolezza che, se anche non si ha alcuna scelta sul proprio destino, certamente si può scegliere come affrontarlo.” È “Il frutto della passione”  di Eva Giusti, uscito da pochi giorni con Fabbri Editori.

«Ero giovane, fresca e vitale. Dalla mia parte avevo il tempo, ma non gli strumenti. Eppure il tempo scorre, imperterrito e indifferente; la vita continua nell’unica direzione possibile, avanti. È la sua crudeltà e anche il suo miracolo.»

Eva è sempre stata abituata ad agire di slancio, a vivere in velocità, ad accogliere le novità a braccia aperte, a fare affidamento sul proprio istinto: è così che ha trovato l’uomo della sua vita, che insieme hanno deciso di trasferirsi in Brasile e poi di mettere al mondo un figlio. Ma le famiglie non nascono tutte allo stesso modo, Eva adesso lo sa. Sa quanto può essere difficile fare i conti con un corpo che non ne vuole sapere di far nascere spontaneamente una vita, e sa che per realizzare i sogni servono una tenacia incrollabile e un grandissimo gioco di squadra. E soprattutto serve l’amore, indispensabile quando sul tuo cammino incontri un ostacolo dietro l’altro, anche il cancro. Il frutto della passione è un inno alla rinascita, alla gioia, alla vita, scritto con la consapevolezza che, se anche non si ha alcuna scelta sul proprio destino, certamente si può scegliere come affrontarlo.

Un titolo che ha subito catturato il mio interesse “Per tutto il resto dei miei sbagli”,  nato da appena due giorni fa dalla penna di Camilla Boniardi, edito da Mondadori

Per tutto il resto dei miei sbagli è il romanzo d’esordio di una scrittrice di talento che ha fatto della sua esperienza di vita materia pulsante, vivida, e soprattutto universale.

Marta vive ogni giorno in preda a uno strano e costante senso di inafferrabilità: anche le scelte più semplici, le decisioni più ovvie sembrano sempre un passo più in là di ogni suo sforzo. Non sfugge a questa sua irrequieta condizione nemmeno l’amore, che sembra volersi arrendere allo stesso senso di inadeguatezza: mai abbastanza affascinante, mai sufficientemente intelligente, mai all’altezza o idonea a soddisfare le aspettative dei partner. Trovare il modo per ovviare a quelle che ormai ritiene siano delle sue mancanze, diventa per Marta quasi un’ossessione. La sua vita si trasforma in uno slancio sofferto, a tratti agonistico, verso la perfezione, una ricerca continua e a volte dolorosa di quell’immagine che gli altri hanno costruito su di lei, fatta di empatia, ironia, leggerezza e seduzione. Nel suo percorso verso una nuova consapevolezza, Marta scoprirà quanto sia sottile e tagliente la lama che la separa dall’etica dell’imperfezione. In questo difficile cammino il tempo sarà suo alleato. La vita, come questa storia, non è altro che una lunga battaglia contro la sindrome dell’impostore. Ritroviamo un po’ di Jane Austen e un po’ di Sally Rooney nel racconto di Marta, che parla d’amore senza mai dimenticarsi della realtà, dove, mentre ondeggiano tra lacrime e sorrisi, i personaggi si abbandonano a profonde riflessioni e a coinvolgenti momenti di autoanalisi.

Copertina e titolo davvero accattivanti per “L’albero di mandarini”, romanzo di Maria Rosaria Selo edito da Rizzoli.

La miseria la insegue, i sogni la fanno volare. Da Napoli a Rio de Janeiro, la lunga vita di Maria Imparato. Un’avventura che attraversa mezzo secolo, una protagonista indimenticabile che ha la forza di tutte le grandi donne.

Maria Imparato è cresciuta in una casa piccola e affollata, con un albero di mandarini proprio al centro del cortile. Ha mani da sarta, una massa di capelli scuri, il corpo sottile di chi ha conosciuto la fame e il calore di Napoli che le scorre nelle vene. Quando incontra Tonino Balestrieri, la guerra è finita da poco e sognare sembra di nuovo possibile: quel ragazzo di buona famiglia, bello ed elegante, non ha occhi che per lei. Per diventare sua moglie, Maria dovrà sfidare l’ignoranza della gente dei vicoli e il pregiudizio dei quartieri alti, e infine emigrare in Brasile, con un oceano a separarla da tutto ciò che ama. Ma la miseria torna sempre a galla, come la schiuma del mare. A Rio de Janeiro, insieme a Tonino, la aspetta Severina, elegantissima e spietata, una suocera dagli occhi di serpente disposta a tutto pur di scacciarla via. Maria sa che il futuro si affronta senza paura, e per la sua libertà è disposta a lottare. «Se tieni delle ferite devi guardarci dentro» si dice, «perché è là che ci trovi la bellezza.» Sarà il suo passato a darle la forza per andare avanti, per sfidare il destino e ripartire ancora una volta. La sua storia attraversa il Novecento come un’onda ribelle e tenace, e ci racconta una vita eccezionale, fatta di sogni, di fatica e di passione.

Un’opera secondo me davvero interessante, scritta da  Paola Calvetti e pubblicata da Mondadori “Le rivali. Dieci donne di talento che hanno cambiato la Storia”

Attraverso il racconto della rivalità tra cinque coppie di donne, Paola Calvetti ci parla di un’epoca in cui il genio femminile era osteggiato, deriso o guardato con sospetto. Ma trionfò comunque.

La solidarietà femminile può essere una straordinaria forza trainante, una complice ideale del talento e una spinta verso i vertici della professione. Ma la rivalità, unita a una buona dose di narcisismo, può cambiare il corso della Storia. Questo raccontano le vite di dieci donne straordinarie che, tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, si sono confrontate in segreto o a viso aperto e, per affermarsi, non solo hanno sfidato le norme sociali, ma si sono combattute l’un l’altra, lasciando un segno indelebile nell’industria, nella moda, nello spettacolo e nel giornalismo. Avversarie? Nemiche? Nei loro rispettivi campi assolutamente sì. Dal palcoscenico dei più prestigiosi teatri del mondo l’eterea Eleonora Duse e la «divina» Sarah Bernhardt, alimentate dalla critica e dal pubblico che esaltano ora la dolcezza misteriosa dell’una, ora l’incomparabile capacità dell’altra di «essere» le eroine che interpreta, vivono per anni un antagonismo che al loro primo incontro sfocia in una vera e propria collisione. Sulle passerelle internazionali, la contesa fra il rigore formale di Coco Chanel e le mise sgargianti di Elsa Schiaparelli le vede creatrici di quello stile unico e rivoluzionario che ha plasmato la donna del Novecento. A colpi di rossetti e creme si gioca invece la sfida tra Helena Rubinstein ed Elizabeth Arden, imprenditrici geniali, pioniere di una bellezza egualitaria, nonché protagoniste di una delle più grandi faide imprenditoriali del Ventesimo secolo. Volano battute al vetriolo – la parola è la loro arma migliore – fra Hedda Hopper e Louella Parsons, fino alla fine degli anni Cinquanta regine del gossip che dettano legge a Hollywood quando in America le donne sono ancora considerate cittadine di serie B. Nemmeno le sorelle Joan Fontaine e Olivia de Havilland sfuggono alle loro penne avvelenate, soprattutto quando l’antico odio che le unisce-separa diviene di dominio pubblico in occasione della cerimonia in cui si contendono l’Oscar nel 1942. Con eleganza e ironia, ma senza nascondere un sentimento di autentica partecipazione, Paola Calvetti intreccia le biografie di queste cinque coppie di pioniere che, grazie alla caparbietà e a uno strepitoso intuito visionario, hanno trasformato la rivalità in uno stimolo al successo, diventando fonti d’ispirazione per le donne di tutto il mondo. E come in un gioco di specchi, seguendo il filo che lega le loro vite, ci racconta un’epoca in cui il genio femminile era osteggiato, deriso o guardato con sospetto. Ma trionfò comunque.

Il primo del mese ci ha regalato una saga davvero molto promettente, “Cinque sorelle. La saga della famiglia Fendi” di Cinzia Giorgio edito da Newton Compton Editori

Un viaggio nel mondo della moda, la nascita della maison Fendi, la storia di un’amicizia profonda e duratura.

Quando Maddalena Splendori entra per la prima volta nella boutique della famiglia Fendi, in via Piave, Adele Casagrande Fendi la riconosce subito. Maddalena è una donna nota alle cronache per uno scandalo di cui è stata protagonista prima del matrimonio. Sin dal primo scambio di parole, però, le due donne sentono che qualcosa le lega: è lo spirito anticonformista e passionale che le anima entrambe. Quello spirito che ha consentito a Maddalena di emanciparsi dalla miseria in cui è nata e frequentare ora i salotti buoni di Roma, di ospitare in casa sua scrittori dell’importanza di Luigi Pirandello. Lo stesso spirito che ha spinto Adele Fendi, nella Roma degli anni Venti, ad aprire un negozio di moda insieme al marito, realizzando il suo sogno e diventando una stimata e affermata imprenditrice. Ben presto, infatti, grazie alla sua determinazione, le raffinate pellicce e gli accessori in pelle con il marchio Fendi diventano famosi anche all’estero, nonostante il conflitto mondiale. È solo l’inizio di un successo inarrestabile: l’amore per la produzione artigianale e per la tradizione, unito alla capacità visionaria, si trasmetterà dalla madre alle cinque incredibili figlie. Con loro e grazie al duraturo sodalizio con Karl Lagerfeld, il marchio diventerà una vera e propria icona del lusso internazionale. Tra le pagine di questo romanzo rivive la storia di un’amicizia così profonda da legare più generazioni, insieme a quella di una famiglia il cui nome è in grado di evocare eleganza e bellezza. Un viaggio nel mondo della moda…

Concludo con una lettura dai toni più leggeri, “Una scrittrice in carriera”  scritto da Ledra e fresco fresco di stampa in self publishing, ovvero in una nuova edizione.

Riuscirà la regina del rosa a far capitolare l’editor che odia il rosa? Tra Zoe e Stefano c’è una guerra in atto che coinvolgerà anche Giovanna, la sua agente e Alice, la presidentessa del club di lettura. Dalla sua parte Stefano può contare su Augusto, uno scrittore in carriera e Marco, un seduttore seriale. Chi perderà? E soprattutto chi fra loro vincerà il premio più importante: una travolgente storia d’amore? Una commedia romantica che vi farà ridere e sospirare con protagonisti intelligenti e ironici.

Per aprile è tutto, la lista mi sembra bella fitta e appetitosa! Avete preso nota?

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