New Orleans la casa infernale dei LaLaurie

Nuovo articolo sulle leggende gotiche, oggi Morgane ci parla di New Orleans la casa infernale dei LaLaurie

La strada di Rue Royale è una delle più eleganti di New Orleans, si trova nel quartiere francese e vi hanno abitato membri insigni della società.

Il numero 1140 della via presenta un edificio ben ornato con ringhiere in ferro battuto con motivi simili a merletti.

La casa fu acquistata nel 1832 dai coniugi LaLaurie, lei Delphine donna di una bellezza ed intelligenza non comuni dalla voce melodiosa e dotata di bontà e affabilità, dedita alla beneficienza e lui Louis un ottimo medico.

Quando si trasferirono in quella casa erano considerati da tutti una coppia rispettabile, davano splendide cene di gala e tutta la miglior società desiderava essere invitata a casa loro. La casa infatti era splendida anche all’interno con stanze illuminate da candele posti su raffinati lampadari e con i rivestimenti ai mobili di seta più pregiata.

Gli ospiti erano accolti da molti schiavi, cenavano in finissime porcellane ed erano deliziate da musica dal vivo.

Tuttavia malgrado questi modi affabili e gentili della coppia l’apparenza spesso inganna e ben presto iniziarono a girare voci su maltrattamenti alla servitù.

Nel 1833 infatti una vicina narra di aver sentito delle urla provenienti dalla casa e guardando fuori dalla finestra vide la Sig.ra Delphine rincorrere una giovane schiava e frustarla, la poveretta per paura di essere catturata e torturata si rifugiò sul tetto dell’edificio e saltò giù, preferendo la morte alle ire della padrona.

Delphine fu denunciata con l’accusa di abusi, a cui seguì una pena insignificante e gli schiavi rimanenti furono venduti all’asta.

Tuttavia i poveretti furono acquistati dai parenti della coppia che glieli restituirono senza troppi scrupoli.

Alla luce di queste maldicenze gli inviti prima tanto ambiti cominciarono ad essere rifiutati mentre dalla casa un via vai di schiavi si faceva sempre più evidente.

Fu la cuoca che stanca delle continue angherie fece salire a galla la terribile verità appiccando il fuoco alla cucina.

Durante i soccorsi però qualcuno notò una stranezza, gli schiavi che avrebbero dovuto essere lì a dare una mano non c’erano… Alla fine i vigili del fuoco riuscirono a domare l’incendio e cominciarono la ricerca degli schiavi.

Fu una pesante porta del seminterrato a rivelare loro la verità, la stanza era piena di resti di schiavi torturati e massacrati. Alcuni erano morti i più sfortunati però erano ancora vivi, incatenati alle pareti e con i volti completamente sfigurati, alcuni erano compressi in gabbie minuscole o avevano i genitali mutilati.

Nella confusione Delphine riuscì a fuggire e di lei non si seppe più nulla, la casa rimase vuota per anni, fino a quando nel 1837non fu acquistato e sottoposto al restauro da nuovi proprietari che però fuggirono dopo solo un mese di permanenza a causa di risate folli e del rumore delle torture che riecheggiavano tra le pareti. Oggi la casa è stata convertita in una serie di appartamenti, durante i lavori molte tombe sono state rinvenute.

Gli attuali proprietari dicono di non sentire niente, forse la scoperta delle tombe ha placato le anime inquiete o forse stanno solo aspettando di recuperare le forze per farsi sentire nuovamente.

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