Bentornati ad un appuntamento con l’arte. Oggi parliamo di Art Nouveau.
L’art nouveau, anche nota come arte floreale o arte nuova, arte moderna, è un movimento artistico sviluppatosi tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento. Essa influenzò non solo le arti figurative ma anche quelle architettoniche e applicate. L’ “evoluzione” di questo stile potrebbe essere riconosciuto nel movimento Liberty, diffusosi nel periodo della belle epoque.
Il termine “Art Nouveau” fu utilizzato per la prima volta nella rivista belga di arte moderna per descrivere la produzione artistica di Henry van de Vele, lo stesso che, assieme ai suoi connazionali, coniò il termine. L’ispirazione del movimento deriva direttamente dall’estetismo anglosassone che aveva puntato sulla libera creazione dell’artigiano, alternativa alla produzione in serie. Così facendo è questo movimento che apre la strada al design moderno.
Fondamentale per la diffusione di quest’arte fu l’esposizione svoltasi a Parigi nel 1900 unita ad altri canali: sicuramente da ricordare le riviste artistiche e l’istituzione di nuove scuole e laboratori artigianali. Furono però le grandi esposizioni che ne permisero l’affermazione nelle capitali e nelle provincie più dinamiche, dove assunse dei tratti distinti da quelli accademici, più improntati alla ribellione e alla provocazione. Nelle città in cui si stava verificando uno sviluppo industriale e demografico si aggiunse il fattore nazionalistico che alla nuova corrente fece accomunare il modernismo locale. In Italia, invece, le maggiori forme di art Nouveau, sono visibili a Torino, Milano, Catania e Palermo.
Fu l’esposizione internazionale di arte decorativa moderna a Torino e l’esposizione internazionale di Milano che diedero all’arte nouveau, o stile moderno, grande visibilità in Italia, la definizione dello stile oscillava in descrizioni diverse date le diverse interpretazioni denotate nello stesso stile.
L’art nouveau non fu solo una riforma in campo artistico, essa costituì un tentativo di riforma di vita influenzato anche dagli altri movimenti precedenti. la corrente, infatti, volle essere una risposta alle conseguenze negative dell’industrializzazione attraverso un ritorno alla natura e ad uno stile di vita sano. Le fondamenta della rifor,a furono trovate nei concetti biologici e filosofici.
Fu, quindi, la natura la fonte primaria d’ispirazione da parte del nuovo movimento.
Della natura, infatti, gli artisti ammiravano la perfezione delle forme e la forza dinamica e vitale. Si diffusero, allora, le decorazioni floreali e zoomorfi per mobili, vetri e ceramiche. L’approccio alla natura fu anche di tipo scientifico: ad essa, gli artisti, si relazionarono grazie all’utilizzo del microscopio e dei raggi x.
Una delle caratteristiche principali dell’art nouveau è l’ispirazione diretta alla natura di cui si studiano gli elementi strutturali e si traducono in una linea dinamica e ondulata. È proprio attraverso la linea che anche delle semplici figure assumono la forma di piante o fiori.
Sicuramente presente in questo nuovo movimento è un riferimento al Preraffaellismo e al Simbolismo, ma allo stesso tempo, da questi ultimi, si distacca in quanto possedeva un determinato stile visivo e non si riferiva al passato, anzi si formava adoperando nuove forme, nuovi materiali e astrattismo che condurrà al design moderno.
L’applicazione dell’art nouveau all’architettura superò lo stile presente nell’età vittoriana selezionando alcuni elementi del rococò, come le decorazioni a fiamma o a conchiglia, per sostituire quelli tradizionali anche essendo naturalistici. Ulteriore innovazione in ambito architettonico è la rinuncia definitiva all’ordine che, nei secoli precedenti, aveva costituito il centro d’ispirazione. Tale ricerca di innovazione continuerà anche nel protorazionalismo e nel razionalismo.
La principale fonte di ispirazione, subito dopo quella della natura, per l’applicazione dell’art nouveau al design e l’artigianato furono le stampe giapponesi, caratterizzate da linee curve e superfici illustrate. Fu così che si diffuse l’utilizzo della linea curva in tutto il mono. Altra fondamentale innovazione fu l’utilizzo di macchinari integrato per la conclusione dell’opera, mentre i materiali utilizzati principalmente furono ferro battuto e vetro, facendo assumere a tutte le opere una forma scultorea e architettonica.
In Italia, con l’affermazione dello stile Liberty, vennero proposti diverse soluzioni di arredamento durante l’esposizione a Milano, mentre, in gioielleria, l’ispirazione naturale fu arricchita da esempi di virtuosismo nella smaltatura delle pietre preziose, nuovi materiali utilizzati in questo campo. L’approccio alla lavorazione dei metalli e l’aperto interesse verso l’arte giapponese, promosse la presentazione di nuove tematiche.
Si sviluppò, in questo periodo, anche la figura di una nuova figura intesa come gioielliere, non come semplice incastonatore di pietre, bensì anche come artista designer. Ciò fu ben accetto dai gioiellieri che furono felici di poter guardare indietro, al Rinascimento, che vedeva la loro figura prima di tutto come artisti e successivamente come artigiani.
Eccoci giunti alla fine anche oggi. Spero sia stato tutto chiaro e, soprattutto, interessante. Alla prossima!
Mi chiamo Stella Mazzone e, nonostante la mia giovane età, sono attratta dallo studio della bellezza in tutte le sue forme. In particolare mi dedico all’analisi di opere artistiche e allo studio delle vite di artisti al fine di farle conoscere a chi, come me, ne è interessato. Il mio motto di vita è “La Bellezza Salverà il Mondo” ed è partendo da questo presupposto che porto avanti questa passione.
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