“La luce del domani” di Roxanne Veletzos| Recensione

Se volete un libro che vi colpisca dritti al cuore allora è il momento di leggere “La luce del domani” di Roxanne Veletzos edito EditriceNord.

 

La luce del domani

Titolo: La luce del domani
Autore: Roxanne Veletzos
Editore: EditriceNord
Pagine: 368
Prezzo cartaceo: 18,00€
Prezzo ebook: 3,99€
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TRAMA

Bucarest, gennaio 1941. Un uomo e una donna corrono tra i vicoli insieme con la figlia. Sono ebrei, sanno che presto verranno catturati e per loro sarà la fine. Tuttavia c’è un modo per dare almeno una speranza alla bambina. Un modo terribile, che lacera il cuore. Ma non hanno scelta. L’uomo e la donna abbandonano la piccola dietro un portone e scompaiono nella notte.
Natalia è stata fortunata. Condotta in orfanotrofio, è stata poi adottata da una coppia di commercianti, Despina e Anton, che l’hanno fatta subito sentire amata e l’hanno protetta durante i terribili anni del regime nazista. Tuttavia la fine della guerra ha portato l’avvento dei comunisti e, da quando la cartoleria di Anton è stata confiscata dal governo, la famiglia è in gravi difficoltà economiche. Natalia ha lasciato gli studi e si è rassegnata a una vita stretta nella morsa di un Paese oppressivo e violento. Ma tutto cambia nel momento in cui riceve una lettera dai suoi genitori naturali, miracolosamente sfuggiti al pogrom e giunti in America. Quella lettera potrebbe essere la chiave per oltrepassare la Cortina di Ferro ed essere finalmente libera. Eppure la decisione sembra impossibile: se partisse, Natalia volterebbe le spalle alle persone che l’hanno amata e cresciuta; se restasse, rinuncerebbe a un futuro pieno di opportunità…

Sullo sfondo di un Paese schiacciato tra Hitler e Stalin, questo romanzo racconta la storia di due famiglie divise eppure unite dall’amore per una bambina, entrambe pronte a lottare con coraggio e a sacrificare ogni cosa, persino la loro vita, pur di far vedere a quella bambina la luce del domani.

RECENSIONE

Un libro che va letto a mente fredda.
“La luce del domani” ci riporta nei tempi della guerra, dove i bombardamenti facevano vibrare le orecchie, le città e i cuori pieni di paura.
Un paese dove Hitler ormai aveva messo piede e non dava pace a nessuno.
Molti scapparono, molti rimasero aggiungendo sempre più preghiere alle loro giornate.
Questa è la storia di Natalia una bambina lasciata per strada dai suoi genitori a nemmeno 4 anni compiuti per poterle dare una possibilità di vita; una bambina portata in orfanotrofio e adottata poco dopo da una ricca famiglia che non aveva mai potuto avere figli.
La piccola viene cresciuta nel lusso: famiglia numerosa, pranzi importanti, bicchieri di cristallo e il suo amato pianoforte che la coccola.
Quando la guerra, però, bussa anche alle porte di Bucarest, avvengono un susseguirsi di fatti che mandano la famiglia in rovina e si ritroveranno a condividere un bagno con degli sconosciuti e vivere in un appartamento che cade a pezzi.

A quel punto i genitori adottivi di Natalia prenderanno una sofferta e necessaria decisione.

Un brivido mi percorreva la schiena durante la lettura, quel brivido di speranza e di souspance, un brivido di dolore.
Leggere un libro che parla di una famiglia ai tempi della guerra è già di per se una lettura forte, ma leggerlo con la consapevolezza che quest’ultimo è una storia vera lo arricchisce ancor di più di emozioni.

Non ho potuto fare a meno di gustare pagina dopo pagina con la lentezza e l’attenzione che merita, l’autrice è riuscita a portarmi a Bucarest assieme ai protagonisti, ho vissuto con loro il dolore e la speranza.

Non manca l’amore in ogni pagina, l’amore il protagonista indiscusso e colui che riesce a dare la forza ai nostri protagonisti.

Consiglio questa lettura a tutti, così che il passato non si dimentichi e che il nostro cuore si riempi di una speranza e di un amore puro e vero.

Arianna Venturino

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