INTERVISTA: FRANCESCA BALDACCI

Ti sei mai cimentata in altri generi?

Da ragazza mi è capitato di scrivere gialli, ma non faceva per me. Sono troppo pazzerella per potermi cimentare in storie “logiche”! Ho scritto invece fiabe e sceneggiature per bambini. Occuparmi dei più piccini mi piace molto, libera la fantasia. Ho scritto anche un romanzo surreale, il mio primo da self, “Il Principe della notte”, che cinque anni e mezzo fa ha avuto un certo successo.

Il tuo autore preferito?

Se ti riferisci ad autori attuali, ne ho tre: Laura Schiavini, Diego Galdino, Roberta Marasco.

La tua scrittura si ispira a qualche scrittore in particolare?

Ho sempre avuto una fonte di ispirazione, sin da quando ero un’adolescente: ed è la grande Brunella Gasperini, che peraltro per me è inarrivabile.

Quanto tempo dedichi alla scrittura?

Molte ore al giorno, del resto è il mio lavoro. Non riesco a quantificare con esattezza, però!

Come arriva l’ispirazione?

In svariate circostanze. Un racconto che leggo, una situazione per la strada, una frase udita per caso, anche on line. Tutto per me può far scattare, nella mente, l’ispirazione per una storia.

Da quanto tempo scrivi?

Da sempre. Sono nata con la penna in mano. Anche da piccolissima preferivo scrivere e disegnare, che giocare con le bambole o con le amichette. Pensa che per questo particolare un po’ insolito della mia vita di bambina, mia madre ha scritto a una rivista femminile.

Come hai iniziato?

Ho cominciato a pubblicare nel 1979, per la rivista “Bolero”, Mondadori, che allora vendeva la bellezza di un milione di copie a settimana. Era un breve racconto. Da allora non ho più smesso. Ho iniziato a collaborare poi con altre riviste, anche per giovanissime, da qui sono approdata a quelle per ragazzi targate Disney. Successivamente ho svolto anche il lavoro di giornalista, intervistando i più grandi campioni della serie A, dal 1986 al 2000.

Ti occupi di altro nella vita?

La scrittura riempie tutta la mia giornata lavorativa, per il resto sono una moglie (da trentasei anni) e una mamma di due ragazzi: Angelo, ventotto anni, e Giorgia, diciotto.

Stai già lavorando su qualche altro libro?

Naturalmente sì, e più di uno. Dopo l’uscita di “Se potessi ti cancellerei” ho diversi progetti nel cassetto, ma per il momento sono tutti top secret!

Cosa ne pensi del mondo dell’editoria?

C’è una grandissima confusione, che purtroppo non fa bene alla qualità della nostra narrativa. E non sto parlando solo dell’Italia, intendiamoci bene. È un discorso molto ampio. Gli editori cadono nelle trappole del “già visto”. Quando un romanzo ha successo, tendono a creare dei cloni, anziché tentare la strada dell’originalità. Viene spesso penalizzato, in questo modo, il vero talento di chi scrive. Francamente non so che cosa ci sia da aspettarsi per il futuro! Questo, ovviamente, è un parere tutto personale.

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