Intervista all’autrice Chiara Lenzi

Intervista all’autrice Chiara Lenzi in merito al suo libro “Per sempre in un abbraccio” edito Blueberry Edizioni, la Nuova Casa del Romance.

Per sempre in un abbraccio

Penelope Sartori è una ragazza semplice, appassionata di numeri, dell’ordine e della precisione. Sogna di lasciare il suo piccolo paese in campagna per trasferirsi a Milano e studiare Economia e Finanza all’università. Ha un sacco di progetti per quando sarà nella grande città ma la notizia della malattia della madre spazza via ogni desiderio, che diventa nullo davanti al dolore della perdita. Gli anni dell’università passano anonimi e solo l’opportunità di uno stage presso la JB Finance le permette, finalmente, di stabilirsi definitivamente a Milano. Sembra che tutto stia andando per il meglio, anche se la vita in città non è come immaginava. In un tranquillo pomeriggio di lavoro, però, arriva un’offerta irrinunciabile da parte del direttore del personale: diventare l’assistente di Arthur Blake, figlio del presidente della società. Penelope, piena d’entusiasmo, accetta di buon grado ma le cose non vanno come sperato. Arthur è burbero, indifferente e piuttosto riservato, e nonostante il suo innegabile fascino, la ragazza è insoddisfatta, relegata a fare da soprammobile in ufficio. I rapporti tra i due oscillano tra l’essere tesi, all’essere quasi inesistenti. Eppure quando Penelope lo scruta di nascosto sembra scorgere una tristezza simile alla sua. Possibile, allora, che l’atteggiamento di Arthur sia solo di facciata? A volte basta un attimo, un unico momento condiviso per riconoscersi e ritrovare un po’ se stessi. E forse, sarà proprio dentro a un abbraccio che Arthur e Penelope scopriranno di essere più simili di quanto pensano?

Intervista all’autrice Chiara Lenzi

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  • Parlaci del tuo libro “PER SEMPRE IN UN ABBRACCIO” in breve!

Il libro racconta la storia di Arthur Blake e Penelope Sartori, due ragazzi all’apparenza molto diversi accomunati, però, da un dolore simile, che in qualche modo li avvicina. Arthur è il figlio del presidente della società finanziaria JB Finance, si trasferirà a lavorare nella sede di Milano e Penelope gli verrà assegnata come assistente. Arthur è riservato, dispotico e burbero; in ufficio non si lascia aiutare da Penelope, che viene relegata quasi a soprammobile. Lei, che sogna di diventare una capace analista finanziaria, vede sfilare ogni possibilità di imparare per colpa dell’avversione del suo capo. Nonostante tutto Penelope si accorge che in fondo agli occhi di Arthur c’è un’ombra molto simile a quella che lei sente depositata nel suo cuore.

In un giorno molto particolare per Penny i due si avvicinano, da lì la storia cambia registro, i due si scoprono piano piano: Arthur nasconde una passione che spiega i modi bruschi e impersonali che usa in ufficio, Penelope scopre un uomo diverso che la affascina sempre di più. Lei, la ragazza amante dei numeri, che iniziava a vivere il suo sogno si ritrova a fare scelte difficili che scardinano tutte le sue certezze. Un sogno prende vita e uno viene infranto ma forse non tutto è perduto, forse la vita stravolge il tuo progetto per regalartene uno più bello, più intenso e perfetto come un abbraccio.  

  • Come è arrivata l’idea?

L’idea dietro a questo libro (e anche agli altri che sono ancora nel mio Pc) nasce in maniera del tutto spontanea, non sono una che organizza la scrittura. A volte basta un piccolo particolare a far nascere un pensiero che mi resta in testa per un po’, lo lascio sedimentare e piano piano cresce e nasce una storia.

In questo caso la scintilla è stata il pensiero che la vita ci coglie spesso di sorpresa, nella nostra testa facciamo piani e progetti che puntualmente vengono stravolti, e grazie a Dio, non sempre è un male.

  • Ci spieghi come è nato il titolo? È arrivato prima o dopo la stesura?

Il titolo, insieme alla copertina, è per me una delle cose più difficili da mettere a punto e, nel mio caso, arriva sempre dopo la stesura.

Scrivo, riscrivo, leggo, correggo, cancello e modifico il testo una miriade di volte e quando metto la parola fine penso: “Ok è andata!” poi mi si apre una voragine tipo buco nero: “E ora come lo chiamo questo libro?”

Non è facile trovare una frase, breve, per descrivere le emozioni che hai cercato di trasportare in quelle pagine. Nel caso della storia di Arthur e Penelope, forse, è stato più facile perché dentro un abbraccio scoprono di non essere così distanti come credono. In tutto il libro gli abbracci segnano dei momenti importanti nella loro storia, un gesto capace di perfezionare il loro mondo.

  • C’è un evento nel libro che è stato particolarmente difficile scrivere?

Sì, c’è una scena che ho scritto con il cuore stretto, quando Penelope racconta della perdita di sua madre. Perdere una persona cara è straziante e descrivere il momento dell’addio non è stato per niente facile, ricordo di aver avuto gli occhi così colmi di lacrime da non riuscire a vedere lo schermo del computer.

  • Cosa ci dobbiamo aspettare da questa storia? Cosa volevi trasmettere?

“Per sempre in un abbraccio” è la storia d’amore tra due ragazzi che il destino decide di far incontrare. È una storia non semplice, fatta di rinunce, di voglia di seguire i propri sogni, di scelte discutibili, di determinazione e coraggio.

Non ho la presunzione di insegnare niente a nessuno, provo a raccontare solo la mia versione di una storia, Arthur e Penelope fanno le loro scelte a volte giuste, a volte sbagliate. Quello che cerco di fare quando scrivo una storia è di essere il più vera possibile, adoro il lieto fine ma non credo negli unicorni. Spesso la vita è complicata, stravolge i nostri progetti ma se trovi qualcosa di vero e puro come l’amore puoi affrontare tutto.

  • Questo è il tuo primo libro?

Sì, è il mio romanzo d’esordio, un fulmine a ciel sereno, una cosa del tutto inaspettata. Mi sono messa a scrivere senza pensare, senza avere aspettative, senza dirlo a nessuno e ora eccomi qui, strafelice e ancora incredula.

  • Quanto c’è di te in questa storia?

In questo libro c’è tutta la mia fantasia, le storie che da sempre mi girano in testa ma i personaggi non rispecchiano me o il mio carattere, sarebbero piuttosto noiosi in quel caso!

Ammetto però che in ogni mio manoscritto ci sono piccoli, stupidi particolari che sono miei. In questo caso, Penelope indossa dei calzini con le stelle che sono i miei preferiti, adora mangiare pizza come me e abita in campagna come la me adolescente.

  • Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?

Questa è una domanda difficilissima, non sono così brava a vendermi… comunque ci provo!

Questo romanzo nasce dalla voglia di raccontare che la vita ti sorprende in mille modi diversi, alcuni belli altri brutti, l’importante è rimboccarsi le maniche e mettersi in gioco.

Arthur e Penelope lo fanno sempre, si scontrano, battibeccano, si avvicinano, si conoscono, si sfiorano per poi allontanarsi e alla fine dentro un abbraccio trovano il loro per sempre.

Quindi questo romanzo dovrebbe essere letto da chi ha voglia di farsi travolgere dalle emozioni, da chi non ha paura delle montagne russe dei sentimenti!

 

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