Intervista all’autrice Chiara Bastianelli

Intervista all’autrice Chiara Bastianelli in merito al suo libro “Velhot il maestro delle anime”.

TRAMA

«Vieni, accomodati al mio fianco.» Clara vive da vent’anni in un villaggio bigotto che le sta troppo stretto. La speranza di un cambiamento viene improvvisamente riaccesa quando, nel suo piccolo paese, arriva un misterioso straniero. Clara rimane stregata dal fascino antico, rigido e inflessibile di quest’uomo, ma rimane inizialmente scettica, non cedendo alle parole seduttrici e studiandolo meticolosamente affidandosi alla ragione. Quello che scoprirà sul conto dell’uomo sconvolgerà completamente le sue credenze, minando le salde fondamenta sulle quali esse sono fondate.

INTERVISTA

  • Ciao e benvenuta su onlybookslover.it.
    Ciao e grazie per questo spazio dedicato unicamente a me e il mio libro!
  • Parlaci del tuo libro “VELHOT IL MAESTRO DELLE ANIME”!
    Come è arrivata l’idea?
    L’idea è nata dal background di un personaggio – ancora senza nome – di una campagna di Dungeons and Dragons della quale ero il Master e che, purtroppo, non si è mai conclusa, ma è continuata solo per alcune giocate.

  • Ci spieghi come è nato il titolo? È arrivato prima o dopo la stesura?
    Il titolo è arrivato mentre lo stavo ancora scrivendo, durante la stesura dei primi cinque capitoli, in realtà, e serve a differenziarlo dalla normale visione di vampiri perché Velhot significa letteralmente “stregone” in finlandese. Mi piaceva molto come suonava, si adattava bene all’ambientazione assieme ad alcuni personaggi e può dare, appunto, una diversa definizione di questi particolari vampiri.

  • C’è un evento nel libro che hai particolarmente amato scrivere?
    Non vorrei fare spoiler ai potenziali lettori, ma parlare dei due protagonisti e di come si evolva la loro relazione, descrivere le sensazioni e le emozioni provate da Clara: quanto riesca a passare dal bianco al nero sfumando gradualmente nel grigio sempre più scuro inoltrandosi lentamente nell’oscurità fidandosi di un essere che non avrebbe mai pensato di incontrare. Mi sono divertita a scrivere ogni singolo capitolo, tranne il sesto. Quello mi ha annoiata leggermente.

  • Cosa ci dobbiamo aspettare da questa storia? Cosa volevi trasmettere?
    In questa storia ho messo tutta me stessa, mischiando tante persone conosciute nella mia vita in alcuni personaggi e creando personalità affini alle loro, in un turbinio di emozioni talmente affini alla vita di tutti i giorni che vorrei solo vedere il lettore rispecchiarsi nel personaggio principale: nelle sue insicurezze, nei dubbi e nelle sfumatura di realtà che emana. Il costante domandarsi se si sia fatta la scelta giusta, se la strada intrapresa sia quella più semplice o – al contrario – tortuosa. Il continuo essere in guerra con se stessi e i propri sentimenti assieme a tante altre emozioni che tutti riusciamo a provare e, magari, non esternare con molta facilità.

    Questa storia non parla solo di mostri, ma anche di umani nati e cresciuti come tali e di una ragazza gentile, radicalmente diversa da loro e dal modo bigotto di pensare che la circonda. Radicalmente diversa dall’umanità perché, sebbene ci siano delle eccezioni, esse sono purtroppo rare e la cattiveria, ora come ora, dilaga come non mai. Il mio libro invita anche a riflettere su questo.

  • Questo è il tuo primo libro? Che emozioni hai provato dopo aver messo la parola “FINE”?
    E’ la mia prima pubblicazione, ma ho scritto tante altre cose in passato, talmente che non potrei contarle sulle dita delle mani. In fondo sono stati tutti esercizi per questo grande passo, un inizio verso qualcosa di più grande ( si spera ). Mettere la parola fine è stato allungare la falcata verso il lavoro dei miei sogni, visto come il secondo volume sia già in fase di scrittura, non mi sono rattristata, ma al contrario sono emozionata di far leggere il seguito.

  • C’è più fantasy o romance nel tuo scritto?
    Direi che è tutto dosato nel modo corretto: i momenti carichi di romance sono subito susseguiti da vicende “oscure” con protagonisti mostri e antichi esseri.

  • Quanto è importante per te la copertina di un libro?
    Molto importante, direi, è il nostro biglietto di presentazione – se così si può dire – qualcosa che attira il lettore poiché l’occhio vuole sempre la sua parte. La mia, fortunatamente, è stata creata da un designer esperto che, appena gli ho esposto il romanzo e di cosa parlasse, ha capito appieno la mia idea di “libro antico”.

  • Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?
    Dovrebbe leggermi, se gli fa piacere, perché porto novità in questo genere e sull’argomento vampiri che, sfortunatamente, è fin troppo sottovalutato, visto e stravisto. La mia storia non è solo diversa per i suoi protagonisti, ma lo è per le vicende che la compongono e per quanto l’inquietudine sia radicata nelle pagine attraverso mostri veri, talmente che non possono essere umanizzati o non possono essere giustificati a causa del loro passato. Porto un punto di vista diverso, che fino a ora non avevo mai visto o letto, le vicende narrate dai “cattivi”.

 

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