Intervista all’autrice Angela Targoni

Intervista all’autrice Angela Targoni in merito al suo libro “Come spedire una confezione di sentimenti con corriere espresso”.


TRAMA

Storie che si estendono geograficamente: protagonisti e protagoniste somigliano alle città da cui prendono il nome e con le quali condividono qualità ed emozioni. Roma e Helsinki, che si cercano e sperano un giorno di trovarsi; Rabat e Jaipur, legati da ininterrotte connessioni; Istanbul e Parigi, che si interrogano sul destino del gatto nella scatola; Santiago e Toronto, ognuna alla scoperta di sé attraverso l’altra; Nablus, che cerca ciò che le manca in labirinti di pensieri; Hanoi e Accra, un amore in bianco e nero letto attraverso una fotografia.

INTERVISTA

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Parlaci del tuo libro “COME SPEDIRE UNA CONFEZIONE DI SENTIMENTI CON CORRIERE ESPRESSO”!

“Come spedire una confezione di sentimenti con corriere espresso” è una raccolta di racconti che viaggiano attraverso chilometri di emozioni e sentimenti, collegando e facendo incontrare a metà strada città simili e completamente diverse tra loro, ognuna delle quali rappresenta e descrive un personaggio diverso. Si crea così una corrispondenza, una simmetria, tra le storie e le caratteristiche dei personaggi e le città che li descrivono, con una serie di rimandi e legami tra il vissuto di ogni personaggio e le luci, i colori e le musiche della città.

  • Come è arrivata l’idea?

L’idea è nata da una forte connessione che ho sentito con una città in cui mi trovavo. Era come se la città mi capisse, fosse simile a me, avesse le risposte alle domande che stavo cercando e nuove domande a cui trovare risposte. Così ho pensato di provare a descrivere dei personaggi e raccontare le loro storie attraverso delle città, trovando la più adatta per ogni personaggio, quella che al meglio lo rappresenta, la cui architettura può definire le sue emozioni e le cui musiche e colori possono raccontare le sue esperienze.

  • Da dove nasce il titolo?

Con questo titolo ho cercato di legare i due elementi distintivi del libro: unire la dimensione del viaggio fisico e interiore, l’idea di un percorso, alle emozioni e alle storie che vengono descritte nei racconti, ricreando quel rimando tra la semantica dei viaggi e la semantica dei sentimenti che è presente e si articola durante tutto il libro.

  • Cosa ci dobbiamo aspettare dal tuo libro?

Il libro permette di conoscere e incontrare città che sono persone e persone che sono città, di scoprire le caratteristiche dei vari personaggi e delle città che li rappresentano, fornendo un’analisi introspettiva e intima dei personaggi e delle loro storie, in cui ogni lettore e ogni lettrice può ritrovare delle parti di sé, delle similitudini con la propria esperienza, con il proprio vissuto personale, leggendo di emozioni ed esperienze condivise, nella speranza che chi legge possa intravedersi quasi dall’esterno, attraverso le storie e gli occhi degli altri, per capire di più, per capirsi di più.

  • Questo è il tuo primo libro? Che emozioni hai provato dopo aver messo la parola “FINE” alla storia?

Sì, si tratta del mio primo libro, nonostante io mi sia sempre dedicata alla scrittura per motivi personali e per piacere. Scrivere il finale di ognuno dei racconti è stato per me bellissimo perché mi ha permesso di riflettere sulla fine di ogni storia, di confrontarmi con diverse alternative e opportunità di “fine”: i personaggi e le loro storie mi hanno permesso di capire che la fine non è sempre una conclusione per tutti allo stesso modo: può essere la risoluzione di un percorso per qualcuno, l’esito atteso o inatteso per qualcun altro, per altri potrebbe invece rappresentare un nuovo inizio, l’apertura di un capitolo completamente nuovo e diverso, inaspettato o a lungo desiderato.

  • Come mai hai scelto di scrivere un libro di questo genere? Ti è sempre piaciuto?

La scrittura è sempre stata una parte di me, un momento in cui riesco a trovare una dimensione personale e intima attraverso cui descrivere ciò che mi circonda e descrivere anche me stessa, capirmi meglio, esprimermi nel modo che mi riesce più naturale. Ho scelto il genere dei racconti per descrivere esperienze e condizioni personali diverse che però contemporaneamente si somigliano, condividono dei particolari, quasi come se viaggiassero in parallelo su strade diverse. Il racconto è infatti una forma breve, immediata, come la fotografia di un piccolo estratto di vita che chi legge può cogliere e vivere a sua volta in modo completamente unico e personale.

  • Un autore/autrice che ti sta particolarmente a cuore e perché.

Un’autrice che mi sta molto a cuore è la poeta Chandra Livia Candiani. Le sue poesie riescono sempre a descrivere l’animo umano in tutte le sue bellezze e contraddizioni, permettono di cogliere le emozioni più profonde, dare un nome ai sentimenti che a volte non riesco a riconoscere. Le parole che usa sono magiche e quotidiane allo stesso tempo, delicate, intime. Leggere le sue poesie è davvero un momento bellissimo in cui astrarsi dalla realtà e dedicarsi alla dimensione più intima e personale di sé.

  • Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?

Consiglierei il mio libro perché attraverso i miei racconti chi legge può trovare la descrizione di un percorso di volti, storie e sentimenti che si intrecciano, scoprire città interiori e geografie dell’anima, viaggiare esplorando luoghi, fisici e del cuore, lontani ma nello stesso tempo vicini, appassionarsi alle storie di personaggi che, in fondo, ci somigliano, viaggiare attraverso città uguali e diverse, ma tutte con la capacità di descrivere l’animo umano. Tante voci, tante emozioni che si intrecciano, si avvicinano, si allontanano, si scontrano e si incontrano in una descrizione delicata, evocativa e sensibile di esperienze e sentimenti in cui ognuno si potrebbe, consapevolmente o inaspettatamente, riconoscere.

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