Intervista all’autrice Alessia Oliveri

Intervista all’autrice Alessia Oliveri in merito al suo libro “La grotta delle ostriche”.

TRAMA

A Tenby, rinomata località di villeggiatura del Galles, la giornalista freelance Sarah Brighton indaga sul ritrovamento dello scheletro di una giovane donna il cui decesso risale a quarant’anni prima. Con l’aiuto di Nora Taylor, proprietaria di un nostalgico albergo del luogo, e del pescatore Marcus Davon, la giornalista cerca di ricostruire i principali avvenimenti del tempo, soffermandosi in particolare su un misterioso incidente aereo in cui perse la vita il pilota Harry Holton alla fine degli anni Cinquanta. Un romanzo giallo che alterna seducenti narrazioni tra presente e passato e conduce attraverso uno scenario ricco di fascino.

 

INTERVISTA

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  • Parlaci del tuo libro “LA GROTTA DELLE OSTRICHE”!
    La Grotta delle Ostriche è un romanzo giallo ambientato alla fine degli anni Novanta in Galles. È il primo episodio di una trilogia che vede protagonista Sarah Brighton, una giornalista alle prese con la risoluzione di casi irrisolti. Sarah ha perso il padre quando era bambina ed è cresciuta con una madre fragile, che ha fatto di tutto per tenere la figlia distante dal dramma che ha sconvolto la loro famiglia. Attraverso il suo lavoro Sarah reprime il suo conflitto interiore per la perdita del padre, portando alla luce verità sopite dal tempo.
    In questo primo episodio Sarah cerca di scoprire a chi sono appartenuti i resti, rinvenuti nella Grotta delle Ostriche, di una giovane donna deceduta negli anni Cinquanta.

  • Come è arrivata l’idea?
    Sono una lettrice compulsiva di gialli. Dopo aver partecipato a molti concorsi letterari con racconti e sceneggiature ho deciso di scrivere finalmente il mio primo romanzo, un sogno che d’altra parte ho avuto fin da bambina. Ho messo insieme alcuni tasselli del mio passato (viaggi, letture, film, persone che ho incontrato) e ho aggiunto qualche elemento di fantasia. Si può dire che la storia sia venuta fuori da sola, come avessi aperto un rubinetto.

  • Ci spieghi come è nato il titolo? È arrivato prima o dopo la stesura?
    Fin dai primi capitoli ho sentito l’esigenza di dare un titolo al romanzo. Non ero sicura che sarebbe rimasto lquello fino alla fine, mai poi mi ci sono affezionata. Ho scelto La Grotta delle Ostriche perché è questo il luogo dove vengono ritrovate le ossa al centro dell’indagine. Ovviamente è un nome di fantasia, ma la zona dove è ambientato il romanzo è pieno di grotte e io adoro le ostriche!

  • C’è un evento nel libro che hai particolarmente amato scrivere?
    Mi è piaciuto molto descrivere l’ambientazione dei luoghi, che mi hanno riportato al periodo in cui ho studiato inglese nel Pembrokeshire, una regione situata nella parte sud-occidentale del Galles. Attraverso Sarah ho rivisto le stesse spiagge, ho riassaggiato i piatti locali e risentito i suoni tipici del posto, come la risacca delle onde e la presenza continua degli uccelli marini. Si può dire che il verso dei gabbiani sia un po’ la colonna sonora del romanzo.

  • Cosa ci dobbiamo aspettare da questa storia? Cosa volevi trasmettere?
    Il messaggio di fondo, che lega i tre episodi della trilogia, è che alla fine la verità viene a galla, basta saperla cercare. La scelta professionale di Sarah è fortemente influenzata dal suo conflitto interiore che si trasforma nella ricerca della verità a tutti i costi.

  • Questo è il tuo primo libro? Che emozioni hai provato dopo aver messo la parola “FINE”?
    Si, è il mio primo libro ma ho già scritto la sinossi dell’intera trilogia e la scaletta dei tre episodi. La vera parola FINE per il momento è rimandata…Certo prendere in mano il proprio libro o vederlo esposto in una libreria è un’emozione che non si può spiegare a parole. Auguro a tutti di poterla provare un giorno.

  • Il tuo libro si può dire che è un mix di narrativa e giallo, sei appassionata del genere?
    La struttura narrativa è abbastanza complessa perché si sviluppa su due piani temporali. Da un lato ho cercato di rispettare i canoni del genere cozy mystery: ambientazione in una piccola comunità dove tutti si conoscono, indizi disseminati qua e là con finale a sorpresa, la presenza di un detective per caso, l’assenza di sangue e di scene cruente. Ho tenuto d’occhio anche il numero delle pagine perché il cozy mystery non si presenta mai come un corposo malloppo, ma come un giallo da divorare in due o tre giorni al massimo.
    Successivamente ho aggiunto un secondo piano temporale per dare un vantaggio al lettore, informazioni che Sarah Brighton non ha mentre svolge le indagini. Trovo che l’utilizzo del flashback aiuti a creare un intreccio più originale e che consenta di dare una maggiore profondità ai personaggi.

  • Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?
    Perché ho scritto questo libro con l’obiettivo di intrattenere, di far trascorrere qualche ora piacevole a chi deciderà di leggerlo. Il linguaggio è semplice e scorrevole e la trama poco impegnativa. Il libro piacerà di sicuro a chi condivide la mia passione per i viaggi, per il mare e per la natura incontaminata.

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