Intervista all’autore Massimiliano Cammarata

Intervista all’autore Massimiliano Cammarata in merito al suo libro “L’autore scomparso”. Il libro è acquistabile anche su Mondadori.

TRAMA

Ambientato a Catania, il romanzo mette in primo piano due vicende parallele, quelle di Teresa Sorrentino e di Claudio Fassari. Due vicende inizialmente, e all’apparenza, slegate ma che sembrano presto destinate a incrociarsi. Teresa, piacevolmente colpita da una canzone ritrovata, cerca il suo autore, un ragazzo che glie l’aveva dedicata cinque anni prima, che lei non vede da tempo e non sa proprio come rintracciare. Claudio, da poco rientrato nella sua città dopo aver lavorato fuori per sei mesi, cerca di ricostruire la sua vita e riprendere qualche amicizia trascurata. Il resto non è per nulla secondario e ci presenta una terza vicenda: quella di Enrico Vinci, amico di Claudio. Una storia intensa e movimentata, a tratti divertente e a tratti drammatica, che ci mostra uno spaccato di vita realistico nonché una realtà senza né filtri e né maschere. Una realtà a tratti spietata, amara, beffarda, dove salvarsi è solo una possibilità, non una certezza. Un racconto che mette in primo piano l’animo umano: tra conflitti interiori, contrasti, sentimenti, instabilità, colpi bassi, debolezze, illusioni e delusioni.

INTERVISTA

Ciao Massimiliano e bentornato su onlybookslover.it

  • Stavolta parliamo del tuo libro “L’autore scomparso”, ce ne parli in breve?

L’autore scomparso è il mio terzo romanzo. Si tratta del romanzo più lungo che abbia scritto ad oggi. La sua stesura è abbastanza lunga e travagliata: pensa che l’idea mi era venuta in mente addirittura nel mese di dicembre del 2020. All’epoca era pronta la bozza con le linee generali di “Voglio fare il gentiluomo”, pertanto dovevo ancora mettere mano alla sua stesura definitiva, e già nella testa mi frullavano le prime idee su questo terzo romanzo. Terminato “Voglio fare il gentiluomo” mi sono dedicato anima e cuore a questo terzo e faticoso lavoro, ho scritto le linee generali, suddividendoli in capitoli (non c’erano dialoghi diretti, ad eccezione di qualche frase sparsa un pò qua, un po la).

Se ben ricordo, terminai questa prima parte nel mese di marzo del 2021, e in quei giorni mi faceva compagnia “L’alchimista”, un noto libro di Paulo Coelho. Leggevo e rileggevo la bozza ma era come se avessi paura a metterci mano, e non tanto perché fossi stanco del precedente libro, era proprio perché avevo timore a metterci mano e scrivere il romanzo vero e proprio. E poi, in tutta sincerità, c’è sempre stato un qualcosa del finale – quello originario, non quello che si legge adesso – che non mi convinceva del tutto. Soltanto successivamente ho capito il motivo: si allungava inutilmente! L’ho capito solo quando sono arrivato alla fine, ed è stato proprio in quel momento che ho trovato la giusta chiave, la giusta conclusione.

  • Come mai questo titolo?

Semplice: Teresa, la protagonista, nel mettere ordine nella sua stanza, ritrova un cd contenente la registrazione amatoriale di una canzone. Ascoltandola ne rimane colpita e scopre che a dedicargliela era stato un ragazzo che vedeva cinque anni prima, perché frequentava la stessa palestra. Cinque anni prima aveva ascoltato la stessa canzone distrattamente e soltanto adesso ne coglie l’effettiva bellezza. Solo che… l’autore di questa canzone è “scomparso”, nel senso che tra le persone alle quali Teresa chiede notizie, nessuno sa più che fine abbia fatto, nessuno sa niente di lui. Lo cerca anche sui social ma… nulla da fare.

  • Vi sono diversi protagonisti nella tua storia, quale ti è piaciuto di più, quale di meno e perché?

Voglio fare una piccola premessa: nessuno è “buono” e nessuno è “cattivo” fra i personaggi. Ognuno vede le cose relativamente al proprio punto di vista. Vincenzo, per esempio, potrebbe sembrare quello più negativo, invece per certi aspetti a me sta simpatico. Di certo non posso negare che sia opportunista e calcolista, ma c’è qualcosa in lui che sicuramente non lo fa apparire totalmente “cattivo”. Parliamo di un altro personaggio importante: Claudio. Lui non è che sia poi tutta questa bontà, a cominciare dal fatto che era invidioso di qualcun altro e sarà lui stesso a doverlo ammettere. Nel corso della lettura, lo stesso Claudio, mostrerà altre problematiche caratteriali. I personaggi interessanti sono diversi, ma una su tutte è proprio Teresa, con la sua personalità alquanto discutibile e complessa. Con la sua doppia veste – metà saggia e matura, metà folle e stravagante – affascina. Credo di rispecchiarmi un pò in lei, del resto sono artista anch’io, come lei 🙂

Ma oltre Teresa c’è anche un’altra protagonista (un pò antagonista), ed è Monica, ragazza di Enrico, amico intimo di Claudio. Tra Teresa e Monica c’è tensione, attrito, le due sembrano proprio non piacersi a vicenda, ma ciò non vuol dire che una delle due sia la cattiva: semplicemente, sono diverse, e ci può stare.

  • La musica è al centro di tutto, ne sei un appassionato anche tu?

Mi hai fatto una bella domanda! La musica era al centro anche nei miei due romanzi precedenti, come lo è nel mio quarto, da poco uscito. Si, ne sono appassionato da sempre e da anni suono la chitarra. Qui ho fatto confluire generi diversi: da Fabio, appassionato di Rock (suona in una cover band dei R.E.M.) a Claudio, che suona musica più Pop, in primis il suo amato Elton John. Il resto, lo si scopre leggendo.

  • C’è un messaggio in particolare che volevi trasmettere? Sicuramente è un libro più forte ed esplicito rispetto al precedente di cui abbiamo già parlato!

E’ una storia senza né filtri e né maschere, oltre che ad essere ardita. Una realtà amara, beffarda e a tratti spietata. Ma, che piaccia o no, è la vera realtà, non quella delle storie a lieto fine.

  • Ho apprezzato molto i pensieri dei protagonisti che venivano fuori durante le scene, quale scena in particolare hai scritto con maggiore enfasi?

Ce ne sono tante a dire il vero, perché questo è un romanzo dove nessuna parte è scontata, non ci si annoia mai! Mi viene in mente, solo per dirne qualcuna, i disagi di Claudio quando è con Teresa, nonché la sofferenza di un padre – quello di Claudio – nel vedere un figlio che non sta facendo praticamente nulla e che non pensa al suo futuro, come del resto stanno facendo anche altri due personaggi: Enrico e Vincenzo. Affetto, tra le altre cose, da “fobia da pubblico”, il nostro Claudio non saprà fare fruttare neanche la sua passione per la musica e si ritroverà a suonare le sue tastiere – quelle dove, a detta di suo padre, “il mondo comincia e finisce” – in tutta solitudine, rinchiuso in se stesso, nel suo mondo, dove nessuno potrà mai giudicarlo.

Altre cose in cui ho messo enfasi sono state le scene tra le due donne, Teresa e Monica, nonché quello che Monica combina in uno degli ultimi, ma tra i più avvincenti, capitoli del romanzo.

  • Ogni vita dei personaggi si intreccia e ogni comportamento non è fatto per caso. Hai scritto di getto o ti è servito uno schema preciso per poter portare avanti la narrazione?

Mi è servito, come ho detto prima, tanto di riassunto suddiviso in capitoli! Praticamente un mini libro. Altro che di getto 🙂

Altra cosa: le vicende dei personaggi sono intrecciate, pertanto mi è stato utile studiarli prima, questi intrecci.

  • Stai parlando a un lettore, spiega cosa ti ha spinto a pubblicare questa storia e, secondo te, perché potrebbe piacergli.

Se pubblico qualcosa è perché prima di tutto piace a me, altrimenti non la pubblicherei, e poi perché ci credo. Se una storia è avvincente, coinvolgente, ricca di intrecci e di colpi di scena, che non annoia neanche un po’, come nel caso di questo “Autore scomparso”, perché dunque non consigliarla? 🙂

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