Intervista all’autore J.C Casalini

Intervista all’autore J.C Casalini in merito al suo libro “HYPNOS”.

TRAMA

In una società distopica, in cui un gruppo finanziario monopolizza ogni risorsa del pianeta, gli esseri umani fuggono dalla realtà attraverso i sogni condivisi all’interno del social onirico Hypnos, nel quale i cacciatori di sogni selezionano e diffondono suoni e immagini catturati nell’oniroweb. Adam è un cacciatore talentuoso, ma frustrato, solitario, deluso dalla vita e disincantato. Era convinto che il suo lavoro tendesse verso un fine nobile per la società. Però, ogni cosa in cui credeva mostrerà il suo lato oscuro e lo stesso Hypnos rivelerà la sua natura egoica nutrendosi dei desideri di tutti i sognatori. I nostri. Il senso della vita è forse celato negli ultimi viaggi onirici dei ribelli?

INTERVISTA

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Ciao e grazie per l’invito.

Parlaci del tuo libro “HYPNOS”!

HYPNOS può essere definito un romanzo distopico e spirituale, con cui porto il lettore a ragionare sulla evoluzione dei socials e della conseguenza quando sorretta dall’avidità di un gruppo di potere finanziario. Dietro alle applicazioni che utilizziamo tutti i giorni, il mercato ha compreso la potenzialità dei dati disponibili sulle nostre attitudini, abitudini, desideri, preferenze e gusti per intercettare le nostre scelte come consumatori. Oggi, la tecnologia ha iniziato a comprendere quali sono le aree del nostro cervello che vengono attivate, in funzione di un certo comando, sollecitazione sensoriale, pensiero logico e astratto odi una emozione. Nei prossimi anni potremo comunicare senza più la necessità di esprimerci con la parola. Possiamo immaginarne i vantaggi militari dove la latenza decisionale può decidere le sorti sui campi di battaglia, così come la contrattazione nel mercato borsistico può condizionare la quotazione di un titolo o come la comunicazione del marketing possa cambiare, in modo repentino, in funzione del nostro desiderio in un dato momento. È una esasperazione del nostro presente dove viene spontanea la nostra domanda:

“Cosa succederà quando condivideremo anche i sogni sui social?”

Come è arrivata l’idea?

L’idea è nata con un mio caro amico, nonché regista francese Philip Martin, durante una simpatica tavolata con altri amici, in cui le nostre due creatività, sospinte certamente da un buon vino, ci ha portato a fantasticare su un mondo onirico gestito da una applicazione. A differenza della sua interazione ancora attiva e quindi cosciente nei socials attuali, abbiamo potuto valutare il limite della passività del sognatorecollegato in stato dormiente con un caschetto collegato a un social onirico. Già in quella serata, convenimmo nella soluzione di esperti bloggers del futuro a disposizione degli spettatori dormienti, capaci di intercettare i sogni nascenti e mutevoli e divulgarli in rete assecondando i gusti e i desideri degli onironauti.

Cosa ci dobbiamo aspettare da questa storia?

Una storia di avventura dove il lettore ha il punto di vista di chi intercetta i sogni dentro HYPNOS, unsocial onirico. Tuttavia lo definisco un romanzo anche spirituale, perché offro una alternativa oltre la ragione,che possa accomunare tutti quanti, partendo da un precetto fondamentale per la sopravvivenza dell’umanità: “ama il prossimo come te stesso”. Cosa ci impedisce di arrivare a una società amorevole? HYPNOS ne analizza i motivi. È scritto con narrazione soggettiva, quindi il lettore si immedesimain Adam, il personaggio principale. Lungo la trama, ci poniamo delle domande sull’etica, sulla libertà di pensiero, sulla trasparenza, sulla disparità e, soprattutto, sulla sperequazione della ricchezza mal distribuita per colpa di una politica che ha fallito, da sempre, nel suo compito di contenere l’avidità umana. Il lettore vive l’amnesia del personaggio principale e si risveglia attraverso i suoi occhi. Comprende di essere Adam nel presente attuale, e che il cambiamento del mondo avverrà con successo soltanto quandoraggiungeremo la consapevolezza interiore del nostro stato egoistico personale e quindi, una volta identificato, di annientarlo o ridurlo al silenzio. Non si cambia il mondo attraverso i sogni, poiché questi restano tali dal momento che soddisfano solo l’esigenza del nostro ego di distrarci continuamente. Edulcoriamo la realtà credendo di trasformarla o ne percepiamo soltanto gli aspetti che soddisfano i nostri desideri accomodanti. Quella che noi consideriamo realtà è una illusione, esattamente come nei sogni, perché ne cogliamo solo una parte. Fintanto che non reagiamo alla manipolazione della nostra mente guidata dal nostro demone interiore, noi finiamo ogni volta in una zona di comfort, poiché ascoltiamo, per convenienza, unicamente ciò che a noi è più semplice credere.

 

Sei sempre stato appassionato del genere distopico?

Sono appassionato di tutti i generi. Vario a seconda del mio stato emotivo del momento. Sul mio comodino o in studio non è raro vedere 3 o 4 libri di generi diversi che leggo saltuariamente, assecondando il mio desiderio temporaneo. D’altronde nella nostra dimensione terrena viviamo di piaceri brevi, tanto vale vivere più esperienze. Credo di essere un problema per Google che cerca di intercettare i miei gusti e che mi propone alternative che non corrispondono mai al mio desiderio del momento perché arrivano sempre tardi. La libertà si ottiene con la diversificazione e con l’accettazione delle differenze!

Nel genere distopico non posso non citare le mie passioni sollecitate da ‘1984’ di G. Orwell, ‘Fahreneit451’ di R. Bradbury, ‘La strada’ di C. Mc Carthy e altri scrittori come A. Huxley, P. Dick, I. Asimov, R. Vacca, etc.

 

Come è arrivata la scelta del titolo?

Il romanzo era nato con un titolo alternativo quando vinse il primo premio ex aequo ‘Pergola’ a Firenze nel 2018, nella sua versione ancora inedita. Il personaggio principale era, allora, uno dei sopravvissuti di una generazione post-indaco, la “Generazione Arcobaleno”, ma in Italia il titolo, secondo l’esperienza del mio agente letterario e del mio editore che mi hanno contattato dopo il premio, si sarebbe prestato a una confusione di genere. A questo punto ho preferito semplificare l’appartenenza di Adam a una generazione di ribelli, in una accezione più ampia, che lottano contro l’Ego racchiuso nel software onirico HYPNOS. Nella mitologia greca è il nome attribuito al dio del sonno, fratello di Thanatos, dio della morte, figli di Nyx, la notte. Ho pensato che potrebbe essere un nome azzeccato quando verrà inventato il social onirico.

 

Parlaci dell’ambientazione!

Siamo in un probabile futuro che chiamo post presente, poiché la tecnologia odierna si avvicina alla comprensione delle nostre reazioni cerebrali. Immaginate una start up proporre un nuovo social,dentro cui gli utenti potranno condividere e quindi vivere i sogni. Come tutte le invenzioni, HYPNOS potrebbe essere uno strumento benevolo poiché potrebbe risolvere problemi di insonnia, di disturbi mentali o, per esempio, alleviare la sofferenza psichica e fisica. Le applicazioni sarebbero innumerevoli.Purtroppo la natura umana è avida e, dove può trarre vantaggio, si prodiga per acquisire il potere e controllare ogni avversità. L’invenzione è talmente rivoluzionaria che spinge gli investitori a puntare solo su quel titolo, facendo crollare il prezzo di tutte le altre aziende quotate, consentendo in un secondo momento a un unico gruppo finanziario, la M.FIN (Mind-Fin),di conquistare il mercato intero. A nulla valgono le leggi antitrust poiché sempre limitate nel raggio di azione di ogni frontiera, mantenuta di propositodall’economia finanziaria per suddividere il potere politico dentro ai propri ‘recinti’ nazionali ed evitarnel’universalità che significherebbe tutela dell’umanità intera e non di certo il privilegio di pochi. A operazione conclusa, il divario economico tra la ricchezza e la povertà è percepito in un contrasto luminoso della sede verticale del quartiere generale della M.FIN con l’oscurità orizzontale della povertà considerata sacrificabile. Ne cogliamo le forze contrapposte con ribrezzo fino a che non proviamo compassione per tutti, poiché vittime del potere di HYPNOS.

Ci parli un po’ dei tuoi protagonisti?

Adam è un uomo che inizialmente non sa di essere un ribelle. È il portavoce del nostro fastidio percepito nella trama, poiché sollecita il nostro sdegno di fronte a quanto narrato, dato che non è diverso dal sentimento che proviamo oggi nel vederel’ostentazione di una ricchezza accumulata oltre il buonsenso. Adam ha da sempre cercato i sogni rivoluzionari credendo di sollecitare il risveglio delle coscienze negli onironauti, non si era reso conto, invece, di essere sempre stato strumento a sua volta del potere della M.FIN che aveva modo di intercettare ogni ribellione nascente. Quando lo comprende, è il risveglio che lo porta ad attraversare un tormento emotivo e scoprire che il cambiamento deve essere interiore, partendo dall’individuare il nostro desiderio egoistico per cambiarne l’intenzione e per trovarne quel punto di incontro simile a tutti gli esseri umani: l’Amore.

Attorno a lui ci sono due donne, espressione del desiderio nelle sue due contrarie aspettative. La prima Lakshma è l’egoismo incarnato, la seconda è Sarah, l’altruismo che porta Adam nel sentiero della verità.

Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?

Perché scrivo romanzi che escono dalle mode del momento. Mi ritengo uno scrittore surrealista con una predilezione e una curiosità dell’animo umano nelle sue varie sfaccettature. Il primo romanzo ‘OTTO. Luce e ombra’ (Vertigo 2016) un romanzo thriller, noir. Era l’esasperazione del proprio ego nella manipolazione diun personaggio, un illusionista, mentalista e prestigiatore capace di condizionare la mente degli spettatori. Sto affrontando il seguito. ‘HYPNOS’ (dei Merangoli ed. 2021), genere distopico e spirituale,affronta il tema dell’egoismo a un livello superiore e virtuale, dove batterlo diventa ancora più difficile se non lo fermiamo prima che sia troppo tardi.  La salvezza è nella verità da ricercarsi in equilibrio tra le forze contrapposte dell’egoismo e dell’altruismo.

J Per soddisfare anche i ‘palati’ più esigenti non posso che fare leva sul loro ego diffidente che avrebbe ragione a non leggerlo per non essere annientato. Devo essere sfrontato, a mia volta, con il comunicare i premi vinti fino a oggi con HYPNOS:

1° premio ex aequo PERGOLA (FI 2018)
Menzione di merito Premio G. Bertacchi (SO 2021)
Finalista Premio Giovane Holden (LU 2021)
Miglior Fantasy Premio G. Ghidini (MB 2022)

 

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