Intervista all’autore Giorgio Gavina

Intervista all’autore Giorgio Gavina in merito al suo libro “Il volto della vita”.

Il libro

Modelle, musica, alcol, soldi. Alcuni dei pilastri che sorreggono la Milano da bere, sino all’arrivo di Mani pulite. É in questi anni che Diego, musicista per passione, figlio di un impresario funebre subisce l’aggressione domestica che lo porterà alla perdita dell’occhio. Tentativo di rapina andato male? Scambio di persona? Vendetta famigliare? Questa mutilazione porta il giovane in un abisso depressivo che lo spinge a trasferirsi in un paese di montagna semi disabitato. Unico compagno di vita il suo cane, Poe. É l’incontro fortuito con la bella Daniela a ridargli la forza di tornare in città, ricontattare famiglia e amici. A indurlo ad iniziare una nuova vita da imprenditore, musicista e da investigatore. Saranno i compagni della band, il dissoluto fratello dalla vita al limite, l’amico zingaro che lo aiuteranno a scavare nel torbido mondo di soldi, droga, ricchi imprenditori brianzoli, malavitosi calabresi e belle donne. Un susseguirsi di episodi di violenza, stati emotivi, relazioni sentimentali e vicende famigliari il romanzo… sino ad un imprevedibile finale

Intervista all’autore Giorgio Gavina

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Parlaci del tuo libro “IL VOLTO DELLA VITA

La perdita dell’occhio spinge Diego in un abisso depressivo. Così, per ritrovare se stesso, si trasferisce in un paese di montagna semi disabitato. Qui trascorre una vita umbratile. Unico compagno, il cane Poe. È l’incontro con la bella Daniela a ridargli la forza di tornare in città, riprendere i contatti con la famiglia e ricostituire la band con gli amici. Soprattutto lo spinge a ricercare la verità sull’aggressione. Più va a fondo nella vicenda e più la stessa risulta complessa, fitta di trame laterali. Una ricerca densa di suspense che, attraverso un’immersione nel torbido mondo di soldi facili, droga, modelle, imprenditori di successo, malavitosi e zingari, lo porterà alla scoperta della verità. Tutte le sue certezze finiranno per essere ribaltate. Diego ne uscirà trasformato interiormente, con una maggiore consapevolezza di sé e degli altri. L’ambiente e l’epoca sono quelli della“Milano da bere”, «quel mondo che lavora di giorno e conclude affari di notte» nei party, nelle ville, nei locali notturni. Un mondo dorato, in cui il perbenismo, l’efficientismo e il rampantismo celano un sottobosco di trame opache e loschi affari. Dove convivono splendori e miserie: «Se sei stanco, assonnato o debole, basta riempirsi le narici di bamba, se te la puoi permettere. Così resti attento, vigile, eccitato e in forma. Se invece appartieni al mondo di quelli che di sogni non ne ha più, che non ne ha mai avuti, che vive con i soldi rubati, prima ai genitori e poi per strada, finisci per ucciderti di eroina comprata in qualche parco o a Quarto Oggiaro, magari usando una siringa trovata infilata in un albero che qualcuno ha lasciato lì apposta per te».

Sottotraccia scorrono il tema del rapporto tra padre e figlio «quanti errori, convinti di far del bene, facciamo con i nostri figli?»

Come è arrivata l’idea? L’idea è arrivata rispolverando un ricordo, si ispira ad un brano musicale. Vi invito ad ascoltare il podcast che contiene la mia biografia, come è nato il libro e l’incipit.

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C’è un evento nel libro che è stato particolarmente difficile scrivere?

E’ arrivato tutto abbastanza fluido, partendo da un buon impianto iniziale. Certo ci sono i blocchi, le mille revisioni, le incertezze. Direi tutto facile o tutto complicato allo stesso modo.

Cosa ci dobbiamo aspettare da questa storia? Cosa volevi trasmettere?

Volevo trasmettere le emozioni di quegli anni, di quanto sia difficile essere, prima figli, e poi genitori e soprattutto un messaggio di incoraggiamento. Un messaggio positivo a chi ha subito qualche situazione spiacevole.
 
Questo è il tuo primo libro?

Questo è il mio quinto, il primo si intitola “l’uomo del bene e del male”

Quanto c’è di te in questa storia?  

Mi vuoi mettere in difficoltà. A mio avviso nulla, chi mi conosce sostiene molto.

Che tecnica usi quando scrivi un libro? Sei solito effettuare delle ricerche?

Sappiamo bene quanto sia complesso elaborare una idea. Parto dalla traccia, poi in base a quello che serve effettuo ricerche, intervisto professionisti. E’ importante quando si scrive essere credibili e prepararti anche in un romanzo inventato.

Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?

Non è facile quale libro acquistare, i miei libri, specie questo è un libro di narrativa senza etichette. E’ un giallo perché c’e’ un intrigo da sbrigare, c’e’ la storia di una famiglia: il rapporto padre- figlio, il rapporto tra fratelli, i sentimenti adolescenziali, le infiltrazioni mafiose. Le donne, la droga, c’è tutto senza che sia troppo. Un romanzo veloce, incisivo che accarezza vari generi, scritto al ritmo della musica.

 

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