Intervista all’autore Filippo Pasqualetti

Intervista all’autore Filippo Pasqualetti in merito al suo libro “Sempre attorno alla luce” edito Bookabook.

TRAMA

Autunno 1985. A Boston viene rinvenuto il cadavere di un uomo dentro una teca di vetro. Il Tenente Marr e l’Agente Ewson capiscono che non sarà un’indagine come le altre.
Quando Marr scompare e nella vicina Rose Harbor viene trovato un ragazzino mutilato, anch’esso in una bara di cristallo, Ewson dovrà risolvere i due casi da solo. O così crede. Lo affiancheranno nelle indagini i Knockdowns, gruppo rock formato da bizzarri quindicenni, e una misteriosa nuova partner, Marisa Walker.

INTERVISTA

  • Ciao e benvenuto su onlybookslover.it.
    Parlaci del tuo libro “SEMPRE ATTORNO ALLA LUCE”!

Sempre Attorno alla Luce parte con un’indagine su un duplice omicidio, una scia di sangue che porta da Boston fino alla piccola cittadina costiera di Rose Harbor. Accanto all’indagine condotta dalla polizia inizieranno la loro personale ricerca della verità i Knockdowns, rock band di liceali alle prese da un lato con le paure e le sfide dell’adolescenza, e dall’altra con misteri che porteranno la storia a virare verso territori fanta-horror, ma anche propri del romanzo americano di formazione.

  • Come è arrivata l’idea?

L’idea per i miei racconti e i miei romanzi (ho appena finito di scrivere il secondo) viene sempre da un’immagine, qualcosa di indefinito che pian piano acquista significato e va a costruire la storia. Quando inizio un romanzo non mi pongo limiti, non decido prima come si svilupperà la trama, ma lo faccio progressivamente, finché alla fine definisco il tutto con sempre maggiore precisione. Così riesco a trarre il meglio dalla mia fantasia, dai personaggi e dalle potenzialità narrative. Nel caso di specie è inizio con un… e se? Ma non posso dirti esattamente che cosa, altrimenti farei un enorme spoiler.

  • Cosa ci dobbiamo aspettare da questa storia?

Innanzitutto una storia senza compromessi. Ho dato libero sfogo alla mia immaginazione, senza timore delle conseguenze e credo che sia stata una buona scelta. Sempre Attorno alla Luce non è solo un thriller, è anche un mystery con tinte fanta-horror, ma soprattutto è un romanzo di formazione e di amicizia, in cui la narrazione è tutto fuorché lineare. Tutto alla fine avrà un significato. Ci saranno momenti oscuri, altri comici, viaggi epici che disorienteranno il lettore, ma anche l’amore nelle sue più svariate declinazioni. Ci saranno tematiche di importanza storica e sociale e soprattutto tanta, tanta musica rock.

  • Sei sempre stato appassionato del genere thriller?

Tendo ad appassionarmi ai libri non per il genere, ma per la storia. È difficile trovare un libro che possa essere racchiuso in un solo genere, come dimostra anche il mio romanzo. Mi piace spaziare tra i generi, fatto sta che il giallo-thriller, inteso come mystery, focalizzato su un’indagine o su un mistero da risolvere, è uno dei miei territori preferiti, partendo dal giallo classico alla Agatha Christie, ai thriller più moderni, soprattutto scandinavi, passando anche per il noir e l’hard-boiled americano. Molte volte, come nel mio caso, l’indagine diventa anche un pretesto per scrivere di altro, per raccontare storie e vite di personaggi che si intersecano l’una con l’altra.

  • Come è arrivata la scelta del titolo?

Il titolo viene da un brano degli U2, che si intitola “13 – There is a Light”, una delle canzoni presenti nel romanzo, in particolare quella che introduce la prima parte del libro, mentre altre sono messe ad esempio all’inizio dei singoli capitoli, oppure inserite nella narrazione. La frase completa è: “L’oscurità si raduna sempre attorno alla luce” e ha un significato ambivalente, in quanto da un lato vuol dire che il male tende a concentrarsi proprio intorno a chi cerca di fare del bene, ma d’altra parte la luce proprio dove è più forte è in grado di scacciare il buio e anzi, la stessa oscurità non può esistere senza la luce. È un messaggio che ha a che fare con un concetto filosofico intrecciato nel romanzo, attiene alla creazione stessa della vita (non posso dire di più, in questo libro il rischio spoiler è sempre dietro l’angolo), ma anche alle esistenze normali delle persone, dunque è un messaggio di speranza, ma anche di responsabilità.

  • Parlaci dell’ambientazione, hai scelto il 1985 per un motivo in particolare?

Uno dei motivi è legato alla mia generazione, sono nato proprio nel 1985. Volevo creare una storia ambientata negli anni 80, cercando di ricreare l’atmosfera magica di quegli anni, e la scelta di ambientare il romanzo negli Stati Uniti è legata anche a questo, oltre alla musica stessa. Volevo che fosse un romanzo “analogico” e molto citazionistico, un po’ alla stregua di serie tv come Stranger Things o Dark, in cui l’elemento fantastico e soprannaturale piomba nella vita di personaggi non legati, come oggi succede a ognuno di noi, alla tecnologia e alle nuove forme di comunicazione.

  • Ci parli un po’ dei tuoi protagonisti?

Potremmo dividere i protagonisti in due gruppi. Da una parte gli adulti: John Ewson, il detective della polizia di Boston che conduce le indagini sui brutali omicidi, il Tenente Marr, ossia il mentore di Ewson, che scompare misteriosamente all’inizio del romanzo e Marisa Walker, la nuova partner del detective, un personaggio davvero complesso che mi è piaciuto molto tratteggiare. Dall’altra parte ci sono i ragazzi, ossia i membri del gruppo rock studentesco dei Knockdowns: Mike, frontman del gruppo, ragazzo molto intuitivo e che non si arrende mai, Jane, bassista e vero personaggio forte del gruppo, che è dovuta crescere molto in fretta, Nate, chitarrista geniale e introverso, e infine Little John, batterista e membro più “normale” dei quattro, colui che con maggiore riluttanza accetterà le situazioni straordinarie che li coinvolgeranno.

  • Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?

Dovrebbe leggere questo romanzo se è un lettore a cui piace mettersi in gioco, adora essere spiazzato continuamente e ama i colpi di scena. Consiglio a chi si approccia al romanzo di mantenere la mente aperta e di godersi il viaggio e la storia, in quanto tutto alla fine avrà il suo significato. Consiglio il romanzo a chi ama le storie intrecciate, ai nostalgici ma anche agli amanti del mistero, agli appassionati di musica rock e delle storie complesse in generale, nelle quali il lettore può divertirsi nel cercare di mettere insieme i pezzi mentre si avvicina alla conclusione delle vicende narrate.

  

You may also like