Intervista all’autore Antonio Corona

Intervista all’autore Antonio Corona che ci parla della sua raccolta poetica “CONTROFOBIE”

TRAMA

Ti sei mai soffermato a riflettere sulla parola “fobia”, sul suo reale significato o su quello che le viene attributo quando è usato come suffisso? Oggi diverse forme di intolleranza vengono descritte in questa maniera. Ebbene Controfobie, termine coniato dall’autore, è un libro che racconta, attraverso un percorso poetico, le sofferenze e i disagi che l’intolleranza genera nelle persone che ne sono vittime. Cinque capitoli dai colori rappresentativi: nero, indaco, rosa, rosso e verde, conducono ad esplorare i diversi stati d’animo che gli atti di intolleranza e di discriminazione possono generare. In questa silloge le poesie sono a sfavore di ogni forma di sopruso: leggendole troverai un concentrato di emozioni che puntano dritte al tuo cuore.

INTERVISTA

  • Ciao Antonio e benvenuto su onlybookslover.it.
    Parlaci del tuo libro in linea generale.

Ciao Arianna, grazie a te per l’invito e un caro saluto a chi ci legge.

Amo molto questo libro. Controfobie grida da solo la voglia di eguaglianza, di fratellanza e di riscatto. Ci insegna che discriminare porta solo dolore e sofferenza. Essere liberi d’amare è l’unica ragione veramente importante. Parte dal significato etimologico della parola fobia per spiegare come questa parola, quando utilizzata come suffisso (omo-lesbo-trans-fobia) perde il suo reale significato e diventa sinonimo di intolleranza e discriminazione. Si sviluppa in cinque capitoli che si riferiscono a colori che indicano e simboleggiano gli stati d’animo delle varie poesie in essi contenute.

  • Come è nata la voglia di scrivere una raccolta poetica?

È nata recentemente. Arriva un momento nella vita, forse maturando, in cui la voglia di condivisione vince sulla timidezza. A questo aggiungi la scoperta che alcune persone, anche sconosciute, manifestano emozioni nel leggere o ascoltare le tue poesie. In quel momento capisci che non hai scritto solo qualcosa per te ma qualcosa che è condivisibile e compreso dagli altri: da quel momento quella poesia non ti appartiene più. 

  • Nel tuo libro troviamo una tematica che fa da filo conduttore a tutte le poesie?

Penso di sì. Nonostante cambino situazioni, contesti e sesso (ci son poesie al maschile e al femminile) il filo conduttore è l’invito ad amare una persona per come si è e non per le sue tendenze o scelte personali.

  • Sei sempre stato appassionato di poesia?

Sì, da sempre. Dalla prima poesia sentita a scuola e superando tutte le difficoltà scolastiche che lo studio impone! Spesso si dà più importanza alla forma che non ai contenuti. Un ragazzo ha bisogno anche di capire, di immergersi nella dimensione poetica e trovare quella a lui più consona.

  • Che messaggio volevi mandare con le tue parole?

Basta discriminare, basta etichettarsi e basta violenza psicologica e fisica.

  • Un autore/autrice che ti sta particolarmente a cuore e perché.

Uno? Impossibile! Se mi piacesse un unico autore di poesie non sarei un vero amante di questo genere letterario. Però mi sforzo di rimanere attinente alla tua domanda e ti dico Aleksandr Blok. È pazzesco. Leggendolo ho capito che si può raccontare qualsiasi cosa e renderla poesia.

  • Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?

Ci sono due risposte, perché ci sono due tipologie di lettori. Al lettore che preferisce il romanzo dico “prova, perché la mia poetica semplice ma diretta al cuore ti farà capire che la poesia è accessibile a tutti.” A chi ama la poesia invece dico “per criticarmi affinché possa migliorare!”

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