Intervista a Marco Monelli

Intervista a Marco Monelli autore del libro “ACCHIAPPASOGNI”

 

Intervista a Marco Monelli

1- Benvenuto sul blog onlybookslover.it! Iniziamo con il tuo libro “Acchiappasogni”, ci parli un po’ di esso?

Acchiappasogni è un romanzo che nasce dal desiderio di raccontare una parte della mia vita che, come quella di ogni persona adulta, ormai non c’è più: l’infanzia. Non è un romanzo che tratta esclusivamente questo tema, ma ci sono molte riflessioni su quanto ciò che avviene nel periodo dell’infanzia e della maturazione resti impresso nella pelle e nell’anima della persona adulta, come un marchio indelebile che ci portiamo addosso. A parte queste considerazioni, che spesso affiorano durante la narrazione, Acchiappasogni è anche un thriller, un romanzo di mistero. Quindi ci sono intrighi, misteri da risolvere e segreti che vengono svelati durante la narrazione.

2- Ti definiresti un autore di che genere? E perché?

Non mi definisco un autore di genere. Credo che per definirsi tale si debba avere una predilezione specifica per un certo tipo di romanzo, oltre a un numero cospicuo di opere appartenenti a quel genere. Il mio primo libro era un dramma psicologico, questo secondo un thriller, mentre nei racconti vario spesso genere passando dalla commedia venata di fantascienza al grottesco. Quindi no, non posso definirmi ancora un autore di genere.

3- Acchiappasogni è il tuo primo libro?

Ho un altro romanzo pubblicato: Il giustiziere, uscito pochi mesi prima di Acchiappasogni. Si tratta di un dramma psicologico che vede protagonista un uomo tutto d’un pezzo che vede crollare la propria vita perfetta in seguito a un incidente e ai propri sensi di colpa. Inoltre ho all’attivo alcuni racconti pubblicati in varie antologie.

4- Hai qualche altro scritto in lavorazione? Che progetti hai?

Per il momento c’è il progetto di un romanzo ma ancora non è cominciata la stesura. Mi sto concentrando soprattutto su alcuni racconti che spero di pubblicare in una raccolta e sulla stesura di testi teatrali da mettere in scena con la mia compagnia.

5- Quando è arrivata l’idea di scrivere Acchiappasogni? Quanto studio/tempo ci è voluto?

E’ da molto tempo che volevo scriverlo. L’idea di base mi girava in testa già da qualche anno. Si tratta di un romanzo che, per molti versi, ha molto in comune con il mio vissuto e la mia infanzia quindi il più delle volte ciò che volevo raccontare dovevo solo attingerlo aprendo i cassetti della mia memoria. Come studio e tempo ho impiegato un anno e un paio di mesi per terminarlo.

6- Se potessi cimentarti in altri generi letterari, quale sceglieresti e perché?

Mi piacerebbe la fantascienza pura alla Isac Asimov, in cui si da libero sfogo alla fantasia, ma allo stesso tempo, la creazione dell’immaginario resta legata a una conoscenza scientifica e storica inattaccabile, grazie alla quale l’autore può creare mondi diversi dal nostro e situazioni che, in linea teorico-scientifica, potrebbero esistere veramente. Purtroppo non ho la conoscenza scientifica per potermi cimentare in un lavoro di questo genere, ma sicuramente sarebbe un’esperienza appagante.

7- Consiglia il tuo libro ai lettori che non ti conoscono, perché dovrebbero leggerlo?

Perché è un romanzo che ci riguarda tutti. Tutti siamo stati bambini. Tutti abbiamo un amico di infanzia che non abbiamo più visto e che ci chiediamo che fine abbia fatto. Certo, oggi con i social network tutto è più semplice, ma anche molto meno romantico. E’ un romanzo che parla di rapporti. Il rapporto complicato tra due fratelli molto diversi tra loro; tra due amici d’infanzia molto più legati di quanto possa sembrare e soprattutto è un romanzo in cui i personaggi crescono durante la narrazione. Entrambi i protagonisti fanno un percorso e qualcosa, dalla prima all’ultima pagina, in loro, cambia. Si evolve.

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