Intervista a Maddalena Costa

Maddalena Costa nasce a Grottaglie, in Puglia, nel 1975. Fotografa e founder del blog La scriva di Nia- Intrusioni pubbliche e private, l’autrice debutta nel 2013 con la raccolta di racconti erotici dal titolo “Le perversioni di Ninè”, edita da Damster Edizioni. Nel 2016 pubblica per Rizzoli digital due romanzi, “L’amante infedele” e “Suite n°203”, affacciandosi così alla grande editoria. Le sue opere letterarie ricevono riconoscimenti e premi e, alcune di esse, vengono inserite in varie antologie. La scrittura è per lei insostituibile compagna di viaggio. Un bisogno impellente, quasi fisiologico. L’impulso incondizionato che traduce, e in parte placa, l’inquietudine che da sempre la contraddistingue.
“Ci sono giorni in cui scrivo per sedare il mio sentire, altri in cui potrei solo sedarmi”


Ti sei mai cimentata in altri generi?
Prima di cominciare, vorrei ringraziarti per questo spazio virtuale. Amo parlare di libri e di scrittori e, ogni volta che me ne viene data occasione, per me è una grande gioia!
Veniamo alla prima domanda. La risposta è: dipende 😊 Da scrittrice (mamma mia che parolone, mi fa sempre tanto strano etichettarmi in questo modo), ti direi di no. Anche se mi piacerebbe moltissimo cimentarmi in un thriller, per esempio. Oppure nella stesura di un libro per bambini. Quest’ultima più che una sfida sarebbe una missione quasi impossibile per me che provengo dall’universo erotico! Ma l’ultima gravidanza (la terza, tanto per essere pignoli), ha tirato fuori il mio lato oscuro, quello più tenero per intenderci, complice la mia cucciola bavosa di appena nove mesi.
Da lettrice, invece, la risposta è sì. Mi piace leggere di tutto, o quasi 😊

Il tuo autore preferito?
Eh, ce ne sono tantissimi di preferiti, tutti allo stesso modo! Sono una lettrice un pochino impertinente, diciamo che mi innamoro facilmente. Le letture che scelgo seguono il mio stato d’animo, così i miei scrittori prediletti spaziano tra i generi più disparati. In questo momento ti direi Sophie Kinsella; durante la gravidanza, invece, ho avuto una passione smodata per Virginia Woolf.  Però devo ammetterlo, da quando è nata la piccola Aurora, leggere per me è diventato un miraggio. Ci sono giorni talmente impegnativi che, quando arriva sera e finalmente posso svenire sul divano, mi sento come Filippide, che corse da Maratona ad Atene e morì poco dopo, stremato dallo sforzo.

La tua scrittura si ispira a qualche scrittore in particolare?
Sono cresciuta a pane e Harmony! Ne avrò letti così tanti che, con le cover, potrei tappezzare pareti e soffitti di casa. Scherzi a parte, non mi ispiro a nessuno scrittore in particolare, ma vorrei avere il talento di quei nomi che hanno fatto la storia della letteratura mondiale (quando si tratta di sognare, volo alto e non bado a spese). Come Anaïs Nin, per esempio. Adoro il suo stile elegante e diretto al contempo, una penna impudente e raffinata come poche.

Quanto tempo dedichi alla scrittura?
Ultimamente il minimo indispensabile, anche se mi sono imposta di dedicarle ogni giorno del tempo. Poco o tanto non importa, purché riesca a buttare giù qualche riga. Con una bimba così piccola non è affatto semplice. E tra lavoro, casa, famiglia e compagnia bella, aspetto con ansia gennaio, quando la piccola birba di casa frequenterà l’asilo nido e la sua mamma ritornerà a scrivere ai ritmi di un tempo.

Come arriva l’ ispirazione?
Quando meno te lo aspetti! E ti bracca talmente stretto che non puoi fare a meno di assecondarla.

Da quanto tempo scrivi?
Da piccola avevo un diario segreto. Vale? 😊

Come hai iniziato?
Direi quasi per gioco. Era il 2013 quando ho aperto un blog, La Scriva di Nia. Ho cominciato a pubblicare dei racconti erotici e, quando il mio pubblico è cresciuto, ho pensato di raccoglierli e inviarli ad alcune case editrici. “Le perversioni di Ninè”, il mio primo romanzo erotico, è nato così. Poi sono arrivati i concorsi letterari, i premi, i riconoscimenti e, nel 2016, “Suite 203” e “L’amante infedele”, pubblicati per Rizzoli digital. E, a novembre di quest’anno, la svolta con “L’innocenza del peccato”, edito da eLit Harmony -Harper Collins Italia.

Ti occupi di altro nella vita?
Ehm, da dove comincio? Sono una di quelle donne multitasking che una ne pensa e cento ne fa e… qualche volta vale pure il contrario! Mi occupo di fotografia, di servizi turistici e, naturalmente, scrivo!

Stai già lavorando su qualche altro libro?
Certamente! In realtà ne sto scrivendo due in contemporanea. O meglio, alterno uno all’altro a seconda di come mi sveglio la mattina – non ho ancora sviluppato poteri paranormali 😊(sob!). Uno è il sequel de “L’innocenza del peccato”, l’altro la storia di una giovane ragazza americana di origine italiana, in vacanza in barca a vela in Costa Smeralda. Ma, come succede tutte le volte, prima o poi uno dei due prenderà il sopravvento alla rincorsa verso la tanto agognata parola “fine”.

Cosa ne pensi del mondo dell’editoria?
Potrei dirne bene e male, di certo nulla di nuovo. Certo, come tutti gli ambienti lavorativi, è stimolante ma allo stesso tempo denso di insidie. Io, nel mio piccolo, sono stata davvero fortunata. Ho conosciuto colleghe meravigliose sia in Rizzoli che in Harmony, persone con le quali amo raffrontarmi, che mi hanno sostenuta e incoraggiata, il cui confronto costruttivo è servito a farmi crescere, come autrice e come persona.

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