Intervista a Leny Z. C.

Intervista a Leny Z. C. autrice di “IL MALEDETTO VILLAGGIO” un thriller disponibile su Amazon.

TRAMA

Per più di cento anni, un villaggio ritenuto maledetto è rimasto nascosto al resto del mondo. Una chiave recapitata in maniera misteriosa turba la vita dell’ambiziosa Serena e del suo gruppo di amici.
Le ricerche li condurranno proprio davanti alle maestose mura di quel luogo abbandonato. Pronti a realizzare il film che cambierà le loro vite, si ritroveranno vittime di uno spietato assassino e ad affrontare una dura lotta per la sopravvivenza.
Anni dopo, l’esistenza di Serena, sopravvissuta alla tragedia del villaggio e del suo compagno Carl, l’uomo che le salvò la vita, viene nuovamente scossa dalla comparsa di Onnekas, un personaggio ambiguo con una cicatrice in viso, assetato di vendetta.

Ma chi è in realtà Onnekas e quali sono le sue vere intenzioni?

INTERVISTA

  • Ciao Leny e benvenuta su onlybookslover.it.
    Parlaci di “Il maledetto villaggio”, il tuo libro, in breve!


    Ciao Arianna e grazie per avermi dedicato questo spazio.

In breve, “Il Maledetto Villaggio” è la storia di un sogno, di un’ambizione e del prezzo che il personaggio principale paga per realizzarla, il tutto contornato da colpi di scena assassini fuori dai gangheri e misteri.

  • Come è arrivata l’idea?

    Parto dal principio: la passione per la scrittura mi accompagna da sempre e questo libro ne è la prova dato che si tratta di un’idea rivisitata di una storia creata da piccola. Mi trovavo a Los Angeles quando iniziai a scriverla. Un giorno, ad una presentazione di un film, conobbi uno sceneggiatore e dopo qualche chiacchiera mi disse che era interessato a leggere un mio lavoro ma non avevo lavori all’attivo e quindi fui sbranata dall’ANSIA! La mattina seguente, all’alba, in quattro e quattr’otto, in uno Starbucks con il laptop davanti, ripensai a quella storia rinchiusa nel cassetto da anni. Scrissi solamente l’inizio senza avere idea di come proseguire ma avendo ben chiara la conclusione e gliela feci leggere la sera stessa. A lui piacque molto e questo mi invogliò a proseguire e farne un libro…
  • C’è un evento nel libro che hai particolarmente ODIATO e uno AMATO scrivere?

    No, nessun odio particolare anche se devo ammettere di essermi bloccata al capitolo cinque o sei ma immagino sia una cosa normale per chi scrive o meglio, spero lo sia. Ricordo che passavo ore davanti allo schermo senza nessun’idea e la sensazione era frustrante, pensa che nel frattempo preferì iniziare un altro lavoro “a quattro mani” e, assurdo ma vero, lo conclusi prima di terminare Il Maledetto Villaggio. 

Di pro, sono certa che ogni scrittore, (adoro definirmi tale), ami scrivere alcune parti delle proprie “creature”. Per me sono stati due i momenti idilliaci: il prologo che mi riporta indietro nel tempo, all’immensa gioia provata nella città del cinema per antonomasia, emozione allo stato puro e la conclusione, perché arrivare all’evolversi di una storia scritta di tuo pugno, che segua un filo logico e che sia leggibile e piacevole è davvero faticoso, sono ore ed ore passate davanti al computer a rileggere, ad imprecare, a perderci la vista per poi riuscire persino a commuoverti quando sul foglio compare la parole “Fine”.

  • Ci parli un po’ dei tuoi protagonisti? Che tipi sono?

    A parte essere dei fighi da  paura a livello estetico, se mi fai passare il termine, risultano essere personaggi complessi, ambigui e misteriosi allo stesso tempo; e poi c’è lui, Carl, l’uomo su cui ogni donna vorrebbe mettere le mani, pronto a sostenerti e spronarti… Ah, quanto è bello fantasticare! Mentre Serena ha la forza di una valanga, sprigiona vitalità ed ambizione, cosa che non dovrebbe mai mancare in tutti coloro che desiderino realizzare un progetto. Non mi sbilancio sugli altri altrimenti potrei rivelare troppo.
  • Cosa ci dobbiamo aspettare da questa storia? Avvisaci un po’.

Adrenalina e suspence. Questa storia è mistero, sono colpi di scena continui, intrighi e sotterfugi… Il finale è top secret fino all’ultimo e sfido a scoprire chi o cosa si nasconda dietro la storia…

  • Abbina tre aggettivi al tuo libro.

    Intrigante. Appassionante. Avvincente.
  • Ci elenchi anche le tue precedenti pubblicazioni o ci dici se hai qualcosa che bolle in pentola?

    Sono una scrittrice “in erba” e questo è il mio romanzo d’esordio che spero sia solo il primo di una lunga serie. Ho altri lavori già ultimati che scalpitano per essere letti ma tempo al tempo, la strada è ancora lunga ed è tutta in salita però io sono fiduciosa. Non aggiungo altro per il momento ma chissà cosa riserva il futuro…
  • Stai parlando a un lettore che ancora non ti conosce, perché dovrebbe leggerti?

Mi chiedi perché un lettore che non mi conosce dovrebbe leggermi? Bella domanda! Rispondo in maniera semplice: leggetemi perché dai miei romanzi trapela la passione smisurata che ho per la scrittura. La dote, se così posso chiamarla, che è nata con me ed è cresciuta sempre di più camminandomi a fianco e credo sia proprio la passione a muovere ogni ingranaggio, l’unica che possa trasmettere emozioni o sensazioni profonde; penso che con le mie parole, con i miei scritti, riesca a comunicare esattamente tutto questo cosa che a voce, spesso, non riesco a fare.

I miei libri sono pieni di insidie e colpi di scena, proprio come la vita quotidiana ed i personaggi non hanno idea di cosa li aspetti, esattamente come ogni essere umano.

Cito Walt Disney “Se puoi sognarlo, puoi farlo” ed io ho promesso che non avrei mai smesso di scrivere, di avere il coraggio di inseguire i miei sogni e ho tutte le intenzioni di mantenere questo giuramento quindi spero sia un motivo in più per appassionarvi al mio libro.

Grazie ancora Arianna, è stato un piacere chiacchierare con te.

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