Recensione del libro “Il cinema dalla parte degli ultimi” di Sergio Battista edito Porto Seguro Editore.
“Il cinema dalla parte degli ultimi”: la trama
“Il cinema dalla parte degli ultimi” è un viaggio che attraversa più anni, a partire dalla nascita del cinematografo fino a giungere ai giorni nostri, il cui scopo è di dare rilievo a tutti quei film, tutte quelle storie che nel tempo hanno subito censure e divieti perché evidenziavano aspetti della società sgraditi ai governi: ovvero la visione del mondo da parte “degli ultimi”, dei poveri, dei diseredati, dei più sfortunati. L’autore vuole portare l’attenzione dei lettori su tutte quelle tematiche considerate “scomode” dai più, ma che rispecchiano una parte del mondo molto più ampia di quanto si possa pensare. Situazioni drammatiche, tragedie, sotterfugi e privazioni sono soltanto alcuni degli elementi che tanti registi, nel corso degli anni, hanno cercato di denunciare a una società indifferente, superando le ostilità pur dovendo accettare amareggianti compromessi, con la speranza di promuovere nel futuro un messaggio in grado di colpire gli spettatori, che possano riavvicinarsi a quell’umanità atavica insita negli uomini che molti autori ritengono oramai perduta.
“Il cinema dalla parte degli ultimi”: la recensione
Premetto che il libro di Sergio Battista è stato il mio primo saggio riguardante il cinema e posso dire di esserne rimasta molto colpita.
Una volta iniziato il saggio si inizia un percorso di riflessione verso quello che è uno dei mondi più vasti e artistici della cultura mondiale.
Il cinema ha visto e vede tutt’oggi un mutamento esponenziale e una lotta riguardo a tematiche sempre attuali e, come descritte dall’autore, “scomode” da coloro che stanno in alto.
Sergio con “Il cinema dalla parte degli ultimi” offre, in modo critico e riflessivo, un punto di partenza per riflettere sulle tematiche sociali del mondo rappresentate cinematograficamente negli anni addietro fino ad arrivare ai giorni d’oggi. Tematiche importanti che vedono protagonisti i poveri, le donne, i migranti e molti altri ancora.
L’autore interfaccia e mette in relazione tra loro registi e opere andando ad analizzare i contesti e inserendo le sue personali visioni riguardo a questo mondo. Egli riesce a trasmetterci il forte messaggio che il cinema voleva e vuole ancora trasmetterci, seppur oggi va un po’ scemando l’obiettivo che invece un tempo era molto più intenso: quello di voler dar voce alla società meno fortunata, agli ultimi, a coloro che di voce non ne hanno mai avuta.
Un altro ottimo spunto riflessivo che da l’autore è quello di capire se il cinema moderno valorizza ancora le tematiche sociali nonostante i tempi siano cambiati e il cinema abbia preso un altro più ampio criterio narrativo.
La scrittura di Sergio Battista è molto professionale, emerge tutta la sua conoscenza in materia e i suoi studi fatti prima della stesura del saggio. Il libro si legge senza complicazioni, l’attenzione viene catturata e la curiosità stimolata costantemente durante la lettura. Non annoia e non risulta mai pesante.
Ne consiglio la lettura a tutti coloro che amano i saggi, le tematiche sociali, l’arte e il cinema e che vogliono fare un viaggio nel mondo di grandi registri e di grandi opere cinematografiche.
Arianna
Sono Arianna Venturino creatrice del blog onlybookslover.it
Promuovo autori e realizzo grafiche editoriali.