I personaggi di “In extremis”

I personaggi di “In extremis” il libro scritto da 6 autori italiani di cui abbiamo già visto diversi aspetti.
Oggi andremo invece a dare spazio ai personaggi della storia, facendoveli conoscere nella loro interezza.

 

I personaggi di "In extremis"

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Fabio (prologo del romanzo, l’unico che racconta eventi differenti dagli altri). Un uomo di principi, un uomo che non si risparmia. Un combattente abile con una lealtà forgiata tra ferro, sangue e sudore. Ma prima di tutto questo, un amico. Apprensivo, caparbio, quasi pedante rischia, soprattutto nei momenti di pace, di ricevere risposte non troppo cortesi da parte dei compagni che vogliono solo godersi un po’ di tranquillità in quei brevi e fugaci momenti in cui si può riposarsi e godere del calore del sole, senza dover metter mano alle lame. La vicenda di In Extremis lo vede ferito per tutto il suo arco narrativo, ma questo non gli impedisce certo di imbracciare spada e scudo per unirsi alla nuova missione ricaduta sul gruppo.

Roberto Un mercenario fatto e finito, devoto all’oro e a chiunque gliene procuri, e nessuno è in grado di procurargliene più di lui stesso. Un’uomo spesso venale, simpatico – a modo suo – e con una morale del tutto discutibile, sempre che ci sia. Il perfetto compagno di partite a dadi, serate nei bordelli e bevute, soprattutto se non è lui a dover saldare il conto. Il suo carattere irascibile lo rende spesso bersaglio delle prese in giro dei compagni, soprattutto Alberto e Lorenzo, con cui ha legato di più. Ha un aspetto trasandato e malconcio che tuttavia tradisce le sue eccellenti capacità belliche. È più unico che raro vederlo menare fendenti senza la promessa di un compenso, possibilmente buono. E se il compenso è buono, nemmeno i suoi compagni, gli unici che considera veri amici, sanno fino a che punto potrebbe spingersi, ma è pur sempre un uomo. Un uomo che potrebbe essere capace di sorprendere.

Giovanni Degli otto protagonisti non c’è uomo più devoto, ma questa volta non al denaro, alla croce. Ma anche se la fede di Giovanni nel Cristo è salda come l’acciaio che impugna, la sua devozione verso la 1 Chiesa trema più delle gambe di un vecchio artritico. Un abile e imprevedibile soldato che abbatte i suoi nemici con raffiche di colpi precisi e fulminei, ma che combatte costantemente dentro e fuori dalla sua testa. Un soldato di Dio che uccide uomini mandati dalla Chiesa. Dov’è il giusto in tutto questo? Che fine ha fatto la retta via? Chi sono gli innocenti e chi i peccatori? Non sempre c’è il tempo di porsi domande, a volte bisogna solo imbracciare le armi ed essere fedeli ai compagni e fidarsi del proprio capitano.

Luca Mercenario navigato e soldato esperto, abile con le armi tanto quanto con le parole, capace di seguire e, all’occorrenza, di guidare. Un uomo fedele, un prezioso compagno d’armi e un amico su cui contare. E tutto questo sarebbe dannatamente utile e grandioso, se non fosse che Luca è maledettamente stanco e insicuro di tutto. Un animo sensibile, gentile e accomodante, ma pieno di crepe che rischiano di mandare tutto in pezzi. Sono proprio i lunghi anni passati con Guido a dormire all’addiaccio, a combattere per cause non sue e a vedere gli amici morire per quattro soldi che gli riempiono la testa di pensieri, dubbi, domande… e non c’è nulla di più pericoloso di un soldato dubbioso di ciò che sta facendo. Quando un mercenario crede di avere una terza opzione… una scelta che non sia solo accettare o rifiutare un lavoro, allora che Dio ce la scampi.

Lorenzo Nonostante nessuno sappia con esattezza la sua età è senza ombra di dubbio il più giovane del gruppo, e anche l’ultimo ad averne preso parte. Lorenzo è l’unico arciere della compagnia ed è anche un affidabile esploratore. Giovane ed energico, non si risparmia, esegue gli ordini e dorme pochissimo per aprire la strada ai compagni. È un tipo di poche parole, introverso e riflessivo, amante della natura e della pace che la solitudine spesso porta con sé. Ma nulla di tutto questo può sovrastare la sua amicizia e profonda lealtà nei confronti dei suoi compagni d’arme. Coloro che lo hanno accolto e aiutato, hanno vegliato su di lui quando ne aveva più bisogno. Però si sa: diventi l’uomo che ti insegnano ad essere, e a Lorenzo, cresciuto in una banda di mercenari, hanno insegnato a uccidere, e lui lo fa, lo fa dannatamente bene.

Alberto Alberto non ha certo il carattere più piacevole del gruppo, non è il più simpatico né il più riflessivo, non è il più loquace, ma se preso nel verso giusto è una piacevole compagnia. Decisamente non è il più socievole, ma non lo si può definire riservato. Alberto non è niente di tutto ciò, ma è il compagno che vorreste se foste circondati di nemici. Un ex soldato ligio al dovere che esegue gli ordini. Un combattente feroce, forse il più temibile del gruppo, con un corpo e un’animo segnati da anni ad incrociare le lame. Nonostante il suo carattere spigoloso si è adattato ad una vita da mercenario con una disciplina militare molto più blanda e di larga manica, soprattutto in un gruppo che spesso opera contro la legge. Un uomo leale ed onesto, senza se e senza ma. Agli sconosciuti appare burbero, persino scontroso. 2 Nonostante il forte legame che prova nei confronti dei suoi amici è spesso disilluso, gli occhi del soldato gli ricordano sempre la stessa verità: la vita che fanno non lascia scampo e di amici morti di vecchiaia, Alberto non ne ricorda.

Guido Guido è un uomo tormentato da demoni e rimorsi. Un soldato costantemente messo alla prova da decisioni difficili dall’esito incerto. Ma tutti sono concordi: lui è il capo. Le sue spalle forti sono gravate dalle responsabilità, dai doveri nei confronti del suo gruppo e delle missioni assegnategli. Ma quante volte a dovuto scegliere? Incalcolabili. E sente il peso di ogni decisione, di ogni cadavere lasciato a marcire sulla strada, anche perché, più volte di quante vorrebbe, erano cadaveri di amici. Agli occhi dei compagni è un capo giusto, capace e degno di fiducia, ma la battaglia più grande la combatte contro se stesso. È un uomo pensieroso, calcolatore, un capitano con buone doti strategiche e ancora migliori abilità da schermidore. Tenace, forte, ma non freddo quanto vorrebbe e di certo non quanto dovrebbe.

Cesare Cesare è tante cose, più di quante lui stesso non sappia, ma un abile e coraggioso combattente no. Ha un carattere docile e mansueto, è gentile e premuroso e forse è quello che più di tutti ha a cuore la missione che sono chiamati a compiere. È estremamente legato al gruppo in cui milita, farebbe di tutto per portare a termine gli incarichi che Guido gli assegna, e se non vivesse nel timore di fallire potrebbe essere un più che abile mercenario. Ma la sua costante insicurezza e il suo senso di inadeguatezza lo portano ad essere l’uomo che crede di essere: un codardo non abbastanza abile e degno di impugnare la spada al fianco dei suoi compagni. Nonostante tutto, i suoi amici lo considerano un loro pari, un uomo di cui fidarsi. Il suo buon cuore e il carattere accomodante nascondono – anche a lui stesso – una profonda inquietudine che rischia di trasformarlo in qualcosa che né lui né tantomeno i compagni possono prevedere.

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