Oggi presentiamo i personaggi e il luogo del libro di Cristina Belloni.
I protagonisti per così dire “umani” della vicenda: i due ragazzini gemelli Juky e Axa, il loro amico Liù, il padre Milox, lo Sciamano, Kusi e gli altri, sono naturalmente personaggi di fantasia, calati nelle vicende reali dei popoli che all’epoca ( età del rame circa) dimoravano sull’altopiano del lago Titicaca sulle Ande. Gli Huari ed gli Aymara hanno infatti concretamente abitato i territori descritti. Molte delle entità “magiche”: i famelici Saxa del sottosuolo, gli Spiriti delle sorgenti, Pariacaca il dio delle acque, gli stessi Giganti, forse antichi costruttori di Taypikala, primo nome di Tiwanaku, fanno parte delle tradizioni andine. Anche il Drago che tanta parte ha nel racconto, riecheggia Quetzalcoatl, il serpente piumato dio delle civiltà mesoamericane. Ma essenzialmente il racconto parla del viaggio sia in senso concreto (l’esodo forzato del popolo Huari, la “spedizione di salvataggio” dei due ragazzi, del padre alla loro ricerca, il cammino dello Sciamano e dei suoi accompagnatori per trovare risposte), sia un senso metaforico (il passaggio verso l’adolescenza dei bambini, la presa di coscienza dei giovani uomini, il cambiamento come fase forse dolorosa ma positiva)
AMBIENTAZIONE
L’intera narrazione si svolge attorno al lago “Chu Kahua”, tra Bolivia e Perù, il moderno lago Titicaca, sulle sponde del quale viveva all’epoca la comunità Huari. Tiwanaku si trova a sud-est del lago.
Attualmente la città è costituita solo da rovine: la grande piramide asimmetrica non esiste più, molte delle costruzioni originarie sono state smantellate per riutilizzarne il materiale edilizio, la struttura idrica sotterranea ha subito molte rovinose peripezie. Ma ancora durante l’invasione spagnola, sebbene abbandonata, Tiwanaku era una meraviglia dal punto di vista architettonico e monumentale.
Sono Arianna Venturino creatrice del blog onlybookslover.it
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