I personaggi del libro “Il guaritore di peccati”

I personaggi del libro “Il guaritore di peccati” di Roberto Sanesi.

TRAMA

Adolfo conduce un’esistenza tranquilla finché, in circostanze del tutto singolari, scopre di essere la reincarnazione di Shilah, uno sciamano dell’antica tribù dei Navajos. Apprende così di essere stato investito di una missione salvifica: riportare sulla via del Bene tre anime che vagano nelle tenebre. La missione di Adolfo-Shilah si attuerà coinvolgendo tre personaggi irrisolti, colti nel frangente di un bivio esistenziale: essi tenteranno di ritrovare se stessi immergendosi nella misteriosa vasca di deprivazione sensoriale.

 

PERSONAGGI

L’ambientazione del romanzo si svolge sulle Dolomiti, precisamente in una nota valle (Fogres è uno pseudonimo) dove ho trascorso molti mesi di ferie sia nei periodi estivi che in quelli invernali soggiornando quasi sempre in quella baita da me descritta e usata come il baluardo del bene in tutta la trilogia. Le minuziose descrizioni degli interni sono veritiere. Il panorama che si gode dal soggiorno a quattro finestre tanto caro ai personaggi del romanzo, l’ho visto con i miei occhi pure io. Non frequento più quei luoghi dal lontano 2002, quindi all’epoca non sapevo che ogni mio sguardo, sensazione, contatto con la natura, sarebbe stato in seguito trascritto in un romanzo. Eppure durante la stesura del romanzo mi bastava chiudere gli occhi per ritrovarmi d’incanto dentro alla baita, oppure in mezzo a quei luoghi incantati. La valle è una delle più belle delle Dolomiti, forse il luogo ideale dove mi piacerebbe vivere. L’hotel Alaska è naturalmente un nome di fantasia. Magari ne esisterà pure uno fra le centinaia lì presenti che porta quel nome, ecco perché ho preferito cambiare il nome alla valle. I personaggi, sono invece frutto della mia fantasia.

Adolfo è una persona minuta dal carattere schivo che non ha mai socializzato con il resto del paese, né si è mai accompagnato con una donna, salvo qualche breve frequentazione durante gli anni del liceo. Ex professore di disegno, la sua esistenza viene sconvolta quando apprende di essere la reincarnazione di uno sciamano della tribù Navajo, e viene assalito dal panico nell’apprendere gli ordini di Shilah, appunto lo sciamano, che gli impone di salvare le anime di tre persone sconosciute affinché lui possa riposare insieme ai suoi avi. Shilah non ha bisogno di presentazioni: incarna tutta la saggezza dei popoli nativi americani. Nonostante tutto, Adolfo getta da parte le sue paure e si adopera affinché la missione vada a buon fine. Durante il percorso, anche lui apprenderà molte cose che alla fine lo faranno essere un tutt’uno con la sua precedente identità. Calamitati a Gres da una forza misteriosa, Simona, Arianna e Federico (gli altri personaggi principali del romanzo) diventeranno amici e compiranno fianco a fianco questo cammino di rigenerazione, irto di ostacoli tanto interiori quanto contestuali. Essi, infatti, si troveranno da un lato a combattere con le proprie paure, le proprie resistenze e la propria umana fragilità; dall’altro con una schiera di personaggi – solo apparentemente di contorno – che getteranno una luce disturbante sul loro percorso. Arianna è una bellissima ragazza trentacinquenne, ma ahimè già rimasta vedova, forse per una sua mancanza non avendo soccorso il marito durante il suo malore fatale, in un matrimonio ormai giunto al capolinea. Lavora presso la prestigiosa biblioteca Sormani di Milano. Una ragazza divorata dal rimorso, bisognosa di amore, di condividere la vita con un ragazzo, dotata di un carattere generoso, ma intriso di curiosità, forse il suo maggior difetto. Invece Federico è uno spregiudicato broker che lavora per la Caritosco (nome di fantasia) da più di sei anni. Lui, di anni, ne ha trentanove: di bella presenza, indossa sempre completi di Hugo Boss con cravatte firmate e scarpe inglesi di marca Grenson. E’ alto quasi un metro e novanta, possiede un fisico scultoreo, frutto di un rigido regime alimentare e di tanta palestra. I suoi capelli sono di colore castano chiaro e gli occhi marroni sembrano avere il dono d’ipnotizzare chi gli sta di fronte. Questo funziona con i clienti, ai quali rifila pessimi investimenti, ma non con il direttore Grosso: infatti quello che abbassa la testa durante i colloqui è sempre Federico. Grosso è un uomo di bassa statura con una pancia prominente e una voce baritonale che passa attraverso i muri. Cinquantanovenne, ha gli occhi castani ed è quasi del tutto calvo; sul volto rotondo campeggia una bocca carnosa, i cui sorrisi mettono in risalto una dentatura massiccia e leggermente giallastra. Lui è l’artefice delle truffe perpetrate ai clienti della Caritosco, servendosi principalmente di Federico, il quale si rende conto di percorrere un sentiero sbagliato, ma non ha la forza di rinunciare al benessere nel nome di una vita onesta ma meno redditizia. Simona si può definire una donna normale di quarantaquattro anni che lavora presso un negozio di termoidraulica, sposata da venti anni con Mirko Vitulano – un anno piu anziano di lei – di professione concierge presso l’Hotel Splendid di Bari, che a sua volta diventerà un personaggio principale del romanzo. Da quel matrimonio erano nate due figlie: Sara – ormai diciottenne – e Benedetta, di dodici anni. La tranquilla vita matrimoniale di Simona è stata sconvolta dall’incontro sui social con un adescatore seriale che le ha fatto perdere la testa per poi abbandonarla da sola alla stazione di Bari. Il rimorso per aver tradito Mirko non le permetterà di tornare a casa e vivere in famiglia come se niente fosse accaduto.

È grazie a questi espedienti che il romanzo si arricchisce di filoni narrativi, in cui interagiscono le inquietanti figure delle cameriere (Altea, Greta e Miriam) che ruotano attorno all’Hotel Alaska  – la struttura che, in un primo momento, ospita i tre ragazzi – nonché un gruppo di adolescenti del luogo, pericolosamente vicini alla perdizione: una vera e propria ‘baby gang’ la cui storia, come disgressione, procede in parallelo alla trama principale, salvo poi interagire nuovamente nei capitoli successivi. Le cameriere sono al servizio del signor Mariano (direttore dell’hotel Alaska e anche lui figura molto enigmatica); hanno caratteri diametralmente opposti: affabile, ma ambiguo quello di Altea, una splendida ragazza di origini austriache dai capelli biondi raccolti da un fermaglio a forma di farfalla e gli occhi azzurri che sembrano onde marine. La sua corporatura è abbastanza robusta e imponente, sfiora quasi il metro e ottanta. Ha ventinove anni e si è appena lasciata col suo ragazzo dopo tre anni di convivenza. Greta è una trentenne professionale dal carattere freddo come la lama di un rasoio che lascia trasparire ben poco del suo passato. Porta i capelli corti e i suoi occhi celesti tendenti al grigio sono lo specchio fedele del suo brutto carattere. Miriam invece è una ragazza di trentadue anni dal carattere molto mite con il volto pieno di lentiggini e i capelli rossi fermati con due lunghi codini laterali.

Ah, quasi dimenticavo di dirvi che una parte di questo romanzo è ambientata nella riserva dei Navajo (nei pressi della catena dei Mogolloni) il 25 luglio 1863, e infine a Fort Defiance, nei pressi di Remington (Nuovo Messico) il 14 maggio del 1861. Non posso aggiungere altro, altrimenti intaccherei il pathos narrativo. Vi auguro buona lettura.

 

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